venerdì 17 dicembre 2010

Il Sacro Porcellum

Sono di una gravità estrema le parole del Presidente della CEI , cardinale Angelo Bagnasco che nel corso di una funzione, parlando del voto di fiducia espresso dalle Camere al Governo Berlusconi il 14 dicembre ha detto  che il voto ha espresso «un desiderio di governabilità in modo chiaro e democratico. Ripetutamente gli italiani si sono espressi col desiderio di governabilità e quindi questa volontà, questo desiderio espresso in modo chiaro e democratico deve essere da tutti rispettato e perseguito con buona volontà e onestà" Sono di estrema gravità perchè ancora una volta la Chiesa entra a gamba tesa in questioni eminentemente politiche, dimostrando una vocazione all'ingerenza mai sopita, con buona pace di chi, duemila anni fa predicava "date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio quello che è di Dio". Sono di una estrema gravità perchè si pretende di volere considerare una espressione di democrazia quello che invece è stato un indegno mercimonio , un mercato dei voti e delle anime, condito di bassezze di ogni genere che molto difficilmente si potrebbero indicare come eticamente corrette. Sono di una gravità estrema perchè in questa sommaria assoluzione da tutti i peccati, l'alto esponente del clero ha  di fatto dimostrato di considerare come atto di espressione di democrazia la contrattazione di politicanti che tutto avevano in mente tranne che il bene del Paese. IL pastore delle anime, il custode dell'etica ha legittimato la corruzione, la sete di potere, la slealtà, ha sdoganato di fatto la disonestà intellettuale. La fiducia al Governo è stata strappata con ogni mezzo, e di fatto non garantisce alcuna garanzia di governabilità ma serve soltanto a mantenere il potere per una persona, che anche quando bestemmia viene assolta da Santa madre Chiesa perchè bisogna "contestualizzare" . Eppure ,appena è stato chiaro che , sia pure per tre soli voti, il Governo rimaneva in sella, la Chiesa si è affrettata a concedere la "indulgenza plenaria" , ad omologare questo indegno mercato come "atto democratico" , come espressione democratica di un popolo. Puo' l'alto prelato fingere di ignorare che in questo mercato dopo il "porcellum" ben poco vi è della volontà popolare, che questo governo in realtà è stato eletto e viene sostenuto  da una effettiva minoranza degli Italiani? Se è vero che un giurista non puo' che dichiarare la legittimità degli atti sino a qui avvenuti, perchè si basa sulle Leggi (porcellum) degli uomini (fatti salvi gli accertamenti della Magistratura) puo' chi si occupa, o dovrebbe occuparsi di coscienze trovare un cavillo nelle Leggi di Dio per giustificare il perdono ad oltranza a Silvio Berlusconi? E creare "ad Hoc" il "sacro Porcellum"? ai credenti l'ardua sentenza 

domenica 28 novembre 2010

I CANI NEI TEATRI ED IL CAVALLO DI CALIGOLA

E' di questi giorni la notizia che il Comune di Torino ha emesso un decreto che impone la presenza dei cani in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, dai ristoranti ai negozi, dai teatri alle biblioteche con poche eccezioni. I ristoratori o proprietari di negozi che desiderano poter vietare l'ingresso ai cani, debbono addirittura richiederne apposito permesso, producendo adeguate motivazioni. Un decreto quindi che impone la presenza dei cani in tutti i luoghi frequentati dalle persone, indifferentemente dal gradimento comune di condividere un certo tipo di spazio con gli animali. Che può' essere la quiete di una biblioteca , la reverente atmosfera di un museo, la magia del teatro come pure più' banalmente il luogo nel quale si mangia. Il pretesto che è stato addotto per l'emanazione di questo diktat è ovviamente un presunto bisogno di conciliare meglio la convivenza tra uomini e animali, difendere i diritti degli animali ed altre amenità' . Ma di fatto stabilisce una dimensione nuova ed inquietante nel rapporto tra uomo e cane, rendendo evidente il degrado nel quale la nostra civiltà sta sempre più velocemente sprofondando. Una civiltà nel quale il rapporto tra esseri umani si è enormemente degradato, a causa dell'individualismo necessario a difendere il proprio personale benessere , e che ha perciò progressivamente ridotto al minimo i rapporti umani, bisognosi di reciproca attenzione, tolleranza , comprensione. Tuttavia, la parte animale delle persone non può' prescindere dalla propria natura sociale. Ecco allora che interviene il cane. Animale impropriamente definito amico dell'Uomo (l'amicizia è una cosa che abbisogna di reciprocità e non ci è dato di conoscere l'opinione del cane) , dopo essere stato utile nella caccia, nella guardia delle greggi, oggi è approdato ad animale estensione della psiche nevrotica delle persone, che lo pongono tra se ed il proprio prossimo nell'illusione di avere comunque un proprio branco alternativo di appartenenza. Al punto che viene ritenuto lecito imporre il cane nella Società degli uomini come se ne facesse parte, proprio perché talune persone sono convinte che il loro animale ne faccia effettivamente parte. Sono persone che umanizzano i comportamenti del proprio cane, vogliono umanizzarlo per renderlo importante , che voglio credere che il proprio animale sia più' di un animale perché altrimenti dovrebbero fare i conti con la propria incapacità di relazionarsi con le persone vere. Ecco quindi una Società che legalizza, certifica questa impossibilità di essere Società umana ed introduce l'animale come parte di se stessa. Nell'antico Impero Romano agli inizi della sua decadenza comparve un imperatore che si chiamava Gaio Giulio Cesare Germanico , detto Caligola che secondo la leggenda nomino' Senatore il proprio cavallo Incitatus. Secondo altre fonti la sua fu solo una minaccia, poi non messa in atto ma sembra certo che questo cavallo cenasse alla sua mensa. IL povero Caligola era considerato pazzo, dai suoi contemporanei, ma visto il decreto del Comune di Torino forse era solo in anticipo sui tempi. Di fatto esprimeva una difficoltà (forse patologica) a relazionarsi con i propri simili . Secondo alcuni la minaccia di fare Senatore il proprio cavallo fu solo una battuta di Caligola per esprimere il proprio disprezzo per i Senatori che lo circondavano . Ecco, il disprezzo. Nella ordinanza di Torino vi è il disprezzo per i diritti di tutti coloro i quali non desiderano essere costretti a convivere con i cani. Vi sono persone che sono allergiche ai cani, ma vi sono persone che semplicemente dei cani hanno paura. Hanno paura dei cani nevrotici, impauriti, aggressivi che vivono nella nostra Società, che non sono solo i batuffoli , i "Fido" gli "amici a quattrozampe" ma che sono anche le mascelle che dilaniano, che uccidono. Che escono dal loro cortile di casa e riducono una ragazza che faceva Jogging ad un ammasso di carne sanguinolento che avrà per sempre orrore a guardarsi allo specchio. Settantamila aggressioni l'anno in Italia, delle quali il dieci percento gravi o mortali. Donne, bambini. Anche questo è il cane. E poi c'è il diritto di chi dei cani ha paura e schifo e desidera poter mangiare in un ristorante e non in un canile . Naturalmente nella ordinanza si sarà sprecato anche un po' di inchiostro per stabilire che i padroni debbono vigilare sulla tranquillità e pulizia dei loro animali. Ma l'importante è stato stabilire che i cani hanno più' diritti delle persone, perché questi animali sono il prolungamento dell'ego di esseri umani sufficientemente influenti da imporre le proprie scelte ( avere un cane non dovrebbe essere un obbligo) per poter esercitare un loro potere sugli altri. Non vi è altra motivazione: ai cani non interessa il teatro, il cinema, il ristorante. Probabilmente sarebbero disturbati da troppe luci e troppo rumore. La cosa corretta da fare per chi dichiara di amare gli animali ( ma sarebbe tutto da dimostrare il motivo per il quale detenere un animale in cattività dovrebbe essere amore per gli animali ) sarebbe quella di portarli in campagna, in un bosco, forse in montagna o a fare una nuotata nel lago (l'acqua di mare sembra non faccia loro troppo bene) Invece si stabilisce che l'umano possa occupare tutti gli spazi che vuole tenendo al guinzaglio (quando il guinzaglio c'è) un proprio ego aggressivo che può impaurire gli altri, che può' urlare il proprio odio, minacciare. Oppure semplicemente imporre una sgradevole presenza, che non è più' concesso evitare. Può' entrare in un ristorante, dove la gente vorrebbe poter mangiare in santa pace, imponendo la convivenza con un animale anche eventualmente contro il parere del proprietario, se egli non ha legalmente richiesto l'esenzione (motivata) Personalmente, se in un ristorante o un negozio trovo cani, giro sui tacchi ed esco. Non credo di essere l'unico. Caligola fece senatore il suo cavallo, noi eleggiamo i cani a membri privilegiati della nostra Società.L'imposizione del cane su tutto e su tutti . Segno della decadenza della nostra civiltà , così' come la follia di Caligola era anticipatrice della decadenza e successivamente del crollo dell'Impero Romano, civiltà fiorita dal formidabile spirito di squadra degli antichi romani e naufragata nell'individualismo

martedì 23 novembre 2010

Montezemolo e la casta dei nuovi padroni

L'altra sera ho assistito con disagio alla intervista di Luca Cordero di Montezemolo nel corso della trasmissione "chetempochefa". Al di là delle smentite formali, mi ha dato la spiacevole impressione di un politico in campagna elettorale. Negli ultimi tempi si è parlato con insistenza di una "discesa in campo" di questo personaggio, sempre puntualmente smentita , tanto che egli ripete che non intende assumere un impegno politico ma un impegno civile in politica che non sia partitico al punto che Italiafutura, la associazione de lui fondata non è un partito ma appunto una associazione culturale. Mi sembra pero' evidente che ci stiamo solo girando intorno, e che se non ci sarà una discesa in campo stile Berlusconi, sarà solo perchè i sondaggi non daranno un risultato sicuro. Intendiamoci, credo che il paragone con Berlusconi sia ingeneroso verso MOntezemolo perchè ben altro è lo spessore morale e culturale che l'ex Prsidente della Fiat ha sin qui dimostrato. Ma il fatto che l'ipotesi Montezemolo venga caldeggiata da cosi' tante parti mi rattrista perchè ci fa capire che il caso Berlusoni non ha insegnato niente . Non abbiamo imparato che gli industriali devono fare gli industriali e che la politica, piaccia o no , la debbono fare i politici. Berlusconi ha dimostrato che un capitano d'industria è in grado di dirigere perfettamente una industria, ma che nel momento nel quale crede di poter dirigere un Paese come dirige le sua aziende, nascono i disastri. Tralasciando per un attimo gli aspetti patologici e le devianze personali di Berlusconi stesso, credo si sia evidenziato che il ruolo di uomo politico, figura che deve cercare di mediare tra tutte le diverse componenti della Società per raggiungere un obiettivo comune e condiviso ed in estrema sintesi, usando una espressione ormai brutta e desueta, tendere al "bene comune" sia incompatibile con quello di "padrone delle ferriere" ovvero qualle figura che rappresente in modo eminente solo una delle componenti della Società. . Certo, il buon Montezemolo non sembra un cinico "padrone" interessato solo al conto economico, parla di sviluppo, di spazio ai giovani, di spirito di squadra. Nella trasmissione di Fazio non è mancato un accenno al suo impegno per Telethon. Ma non è questo il punto. Il punto è che questa italietta di Pulcinella e di Arlecchino servitor di due padroni , di Commendatori e Cavalieri non riesce ad uscire dalla dalla servile convinzione che l'unica soluzione per risolvere tutti i guai sia quella di trovare un buon padrone dal quale andare a servizio . E di "buoni padroni" si sta riempiendo l'orizzonte tra Luca Cordero che dice che non scenderà in politica perchè la moglie non lo lascia ma... intanto ci spiega l'Italia secondo lui , la sinistra completamente allo sfascio che discute con il proprio ombelico, padron Fini che si lecca il pelo lucido mentre aspetta sornione il momento buono e sullo sfondo la Marcegaglia che impartisce a tutti lezioni di federalismo...

domenica 14 novembre 2010

MONFALCONE E LA COMUNITA' BENGALESE: PAROLE, PAROLE, PAROLE......

C'è un pittoresco detto veneto che recita piu' o meno " mi rispondo de quel che te go ditto, no del quel c**** che te ga capido ti" . Frase emblematica per capire che la comunicazione non è mai una cosa semplice come sembra. In ogni messaggio che passa, specie tra persone, intervengono componenti diverse, diverse chiavi di lettura e di trasmissione, diversi livelli di interpretazione, senza contare l'aspetto cosiddetto "non verbale" che pure fa parte della comunicazione e che assume importanza diversa a seconda del grado di confidenza delle persone, del tipo di rapporto che hanno eccetera. Sono cose che chi fa determinati mestieri, tra i quali il politico, sa bene.Ma che qualche volta fingono di ignorare. In ogni messaggio che si trasmette c'è quello che si è detto, il modo nel quale lo si è detto, il perchè lo si è detto, il contesto nel quale passa il messaggio, quello che si voleva dire e quello che si voleva non dire, quello che non si è detto eccetera. Da parte di chi lo riceve c'è quello che si sente, quello che si capisce, quello che si vuole capire a seconda appunto del contesto e del perchè parte il messaggio- Un esempio che a me sembra lampante è la recente diatriba tra PD Monfalconese e la Comunità proveniente dal Bangladesh per voce del suo esponente piu' noto Mohammad Hossein Mukter , noto ai piu' con il nome di Mark- Il leader bengalese ha posto in evidenza la questione dei rapporti tra la sua comunità ed il Partito Democratico, lamentando promesse non mantenute in merito ad una posizione di rilievo all'interno del Partito da destinare allo stesso Mark, che sarebbe stata ventilata e poi "dimenticata" . Inoltre sarebbero state fatte altre promesse per migliorare la condizione della comunità asiatica, in seguito mai mantenute. Il centro sinistra smentisce, con affermazioni a mezzo stampa sia del segretario comunale del Pd, Paolo Fisenna,sia il presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta. Chi ha ragione? Probabilmente tutti : tipico caso nel quale la comunicazione non è stata chiara ed ognuno ha probabilmente capito quello che gli conveniva . Certo è che la comunità bengalese ha partecipato alle primarie , un evento singolare visto che poi magari non potevano votare alle politiche, e l'idea difficilmente puo' essere partita dalla comunità bengalese Quindi probabilmente vi era un tipo di interesse da parte del PD verso questa partecipazione, ed è verosimile che all'interno di queste comunicazioni la comunità bengalese abbia maturato la convinzione che vi fosse, all'interno di questo invito, l'idea di una partecipazione progressivamente piu' ampia alla vita politica , convinzione non smentita tempestivamente ed in modo accurato. Su questo punto andrebbe fatta una riflessione. Credo che sia logico che una comunità straniera che va a radicarsi in una comunità italiana , cerchi all'interno della stessa spazi di visibilità politica. E' percio' evidente che essa è sensibile ad ogni apertura provenga dalle formazioni politiche esistenti. Altrettanto evidente pero' è che questa comunità non abbia alcun interesse a costituire una massa di manovra al servizio di questa o quella formazione politica senza che da cio' possano derivare miglioramenti della propria condizione. Per cui mi sembra ragionevola pensare che la comunità guidata da Mark abbia avuto modo di maturare la convinzione di poter trovare a causa di questi invito alle primarie, un a certa disponibilità nel proseguo della attività politica. Credo sia molto difficile che dei politici esperti non abbiano compreso tutto questo, e rimane percio' difficile ( ma non impossibile) comprendere il motivo per il quale queste speranze non siano state subito smentite. Sino al punto di arrivare oggi a dire "mi rispondo de quel che te go ditto, no del quel c*** che te ga capido ti"
Frase che puo' andare bene se detta in un bar veneto davanti a un paio di ombre, molto meno bene se questa frase diventa emblematica di un certo modo di fare politica

mercoledì 10 novembre 2010

LA FIABA DELLA TAV PER I....NON ADDETTI AI LAVORI

E' notizia di queste ultime settimane, riportata oggi sul quotidiano " IL PICCOLO" cha la Comunità Europea ha deciso di prorogare i termini entro i quali l'Italia deve realizzare le opere necessarie per la realizzazione del famigerato CORRIDOIO V. ovvero la grande via di comunicazione che dovrebbe percorrere l'Europa da Est a Ovest, da Barcellona a Kiev.
Questa infrastruttura si propone di effettuare un collegamento fluido , privo di ostacoli e colli di bottiglia, idoneo allo scorrimento delle merci e del traffico passeggeri, senza problemi di cambi di scartamento o di tensione per i treni, eccetera tra un lato e l'altro del continente Europeo.
Insomma una grande via di comunicazione , che renda l'Europa un territorio sempre piu' omogeneo. Ma in Italia , questa via di comunicazione è stata da subito associata alla TAV, ovvero alla alta velocità ferroviaria . ed alla TAC , che significa alla Alta Capacità ( riferita alla capacità dei treni di trasportare merci) Ed Il fatto di fare correre treni ad alta velocità comporta raggi di curvatura del tracciato ferroviario molto ampi , mentre sia per la TAV che per la TAC si rdendono necessari limiti molto stretti in termini di pendenza ammissibili del tracciato. Questo, tradotto in soldoni, significa che le ferrovie ad Alta Velocità o Alta Capacità richiedono tracciati molto particolari, pieni di ponti , viadotti, gallerie nelle montagne eccetera che aiutino a moderare i dislivelli in misura molto maggiore di quanto accade per le ferrovie tradizionali- Inoltre il bisogno di ampi raggi di curvatura richiedono significativi scostamenti dai sedimi ferroviari già esistenti. Non a caso , questo tipo di infrastruttura , in Italia costa mediamente circa 40 milioni di euro al chilometro (non è un refuso tipografico, 40 milioni di euro , ottanta miliardi di vecchio conio per 1 km) contro i 10-12 milioni di Spagna e Francia) oltre a spaventose devastazioni del territorioBasti pensare che uno dei progetti sino ad ora ventilati per la tratta veneto -friulana di questa opera, comportava l'abbattimento di oltre 2000 (duemila) case. Questo costo spaventoso è dovuto a molti fattori, alcuni dei quali ipotizzati dal giudice Imposimato nel suo libro "Corruzione ad alta velocità ( che si possono immaginare) altri legati alle caratteristiche fisiche del territorio. La cosa importante da dire pero' è che da nessuna parte è stato scritto, dall'Europa intendo, che il Corridoio 5 debba essere per forza associato alla Alta Velocità ferroviaria . Infatti, nelle tratte di altri Paesi si parla del riutilizzo e/o ammodernamento di tratte ferroviarie esistenti, soprassedendo su TAV e TAC . Anche perchè vengono valutati attentamente costi e benefici . Nel documento "Relazione annuale d'attività 2009-2010 per il PP6 - asse ferroviario Lione Trieste Dovaca/Capodistria Divaca Lubiana Budapest Frontiera ucraina redatto dal Coordinatore europeo Laurens Jean BRINKHORST in agosto 2010 - link http://www.notav-valsangone.eu/documenti/PP6-IT-900.pdf evince chiaramente che negli altri Paesi interessati, il Corridoio 5 non assume necessariamente caratteristiche di TAVo TAC ed è quindi evidente che l'abbinamento Corridoio 5 a TAV e TAC non è come sostenuto dai nostri policanti, strategico, essenziale, ineluttabile ma che semplicemente è un business. Esiste una amplissima letteratura in materia per chi ha voglia di approfondire l'argomento, ma quello che mi preme sottolinera è la vastissima disinformazione che la politica sparge ad arte intorno a questa opera nel tentativo di frustrare i tentativi di chi difende il territorio e la nostra Economia da questo sfacelo. La proroga di due anni decisa dalla Comunità Europea per la erogazione di fondi comunitari per la progettazione dell'opera, sfata intanto il mito che altri Paesi tra cui Austria e Germania siano in corsa per scippare all'Italia la realizzazione della tratta ferroviaria: sono tutti ben contenti che il Paese dei Balocchi si sia preso l'incarico di questo grosso problema che nessun altro vuole. Questi contributi comunitari, tra l'altro. sono di circa 70 milini di euro, e basteranno a malapena a coprire una parte delle spese di progettazione . non serviranno a stendere un metro di binario, una traversina, o un solo chilo di cemento . Ma solo per i progetti. La TAV, ricordiamo, costa 40 milioni al chilometro . Per la sola galleria prevista nel Carso tra Ronchi e Trieste è stato preventivato un costo di circa 4,5 miliardi di euro. Una finanziaria. Ed è un preventivo naturalmente , che resterà scritto a matita per un tempo brevissimo: le opere pubbliche in Italia, si sa, lievitano velocemente. E poi il Carso è pieno di grotte e caverne grandi come cattedrali. non basterà fare un buco nella roccia, serviranno ponti e viadotti sotterranei, ci saranno fiumi da imbrigliare. Costi enormi. Ma vediamo uno dei punti piu' interessanti per capire il problema. Si parla dunque di TAV e TAC come fossero due espressioni linguistiche della stessa cosa. Ma in realtà sono due cose molto diverse E TRA LORO INCOMPATIBILI - l'Alta Velocità (TAV) prevede treni che corrono ad oltre 300 kmh per il trasporto di passeggeri. Normalmente serve per collegare tra loro grandi città molto distanti . Non ha senso per piccole percorrenze perchè i treni non riuscirebbero a raggiungere le alte velocità ovvero a frenare. Qui da noi non servirebbe a niente. Ma, ci dicono, in realtà serve per il trasporto merci. No. Per il trasporto merci serve la TAC , treni non veloci, ma di elevata capacità di carico. E sulla stessa tratta non possono correre treni superveloci e treni lenti molto pesanti( non lo dico io ma i tecnici specializzati ) Allora non si capisce perchè questa ambiguità: si vuola fare la TAV o la TAC? in realtà nessuna delle due serve, ma la TAV scatena la fantasia della gente che si vede volare da un posto all'altro in breve tempo, (senza pensare che il rapporto costi/benefici sarebbe devastante,) mentre il riferimento alla TAC serve a solleticare la fantasia per quanto riguarda il trasporto delle merci, togliendo i TIR dalle strade ma anche qui, il volume di merci in transito verso est è in calo e non bisognoso tanto di treni particolari quanto di logistica efficiente, di certezza di partenze ed arrivi eccetera. Percio', tanto per usare un linguaggio semplice, stiamo spendendo settanta milioni di euro di denaro pubblico per il progetto di un opera che non si sa ancora come deve essere fatta perchè non abbiamo deciso se TAv o TAC e perchè ma dobbiamo farlo entro il 31 dicembre 2010 perchè se no perdiamo i contributi comunitari. (la proroga di due anni ha delle condizioni) Come se una famiglia deidesse di spendere dei soldi (tanti) per fare fare al proprio geometra un progetto per costruire ... che cosa? mah , forse una casa, forse un condominio o magari invece un garage oppure un parcheggio o forse un muretto di recinzione non si sa bene insomma , bisogna fare un progetto e spendere i soldi poi si vedrà. Questa è la serietà della TAV. Un opera che , ammesso e non concesso veda mai la luce, verrà completata tra vent'anni (solo la galleria in Carso Ronchi/Trieste ha un tempo di realizzazione previsto di circa 15 anni) . Chi puo' essere cosi ingenuo da pensare che si possa definire strategica una opera che verrà finita (forse) tra vent'anni? Vent'anni fa o giu di li c'era ancora il muro di Berlino, il mondo era totalmente diverso , come sarà tra vent'anni? Razionalizzare l'esistente sarebbe molto piu' veloce, efficace ed economico. Ma, evidentemente non farebbe business. Vocabolo che non vuol dire finire una ferrovia ma soltanto iniziare i cantieri e spartirsi i soldi degli appalti. Poi, cattedrali nel deserto all'infinito, moda italiana decisamente evergreen.
Per chi interessa suggerisco il sito
http://www.ambientevalsusa.it/

lunedì 1 novembre 2010

I NUOVI BARBARI

Secondo lo storico Gibbon, autore della famosa opera "Decadenza e caduta dell'impero Romano"', l'Impero romano cadde sotto le invasioni barbariche, cito Wikipendia " a causa della perdita di senso civico da parte dei suoi sudditi.] Essi erano divenuti deboli, cedendo il compito di difendere i confini dell'impero a barbari mercenari che divennero così numerosi ed integrati nel tessuto della società da esser capaci di distruggere l'impero" In pratica, i cittadini romani cominciarono ad abdicare alla loro funzione di presidio del potere, permettendo dapprima l'arruolamento nel proprio esercito di barbari delle province piu' esterne, per compensare l'assottigliarsi di riserve derivante dalla progressiva disaffezione dei Cittadini Romani verso i doveri delle armi. Successivamente, il rilassamento del senso del dovere porto' alla comparsa di barbari anche nei quadri dell'esercito, e di li' inizio il cambiamento che porto' progressivamente all'alterazione degli equilibri di potere, sino a rendere in maniera progressiva ed insinuante l'Impero vulnerabile. L'analogia che secondo me vi si puo' trovare nella storia italiana recente , riguarda l'insieme degli avvenimenti che hanno portato a Tangentopoli ed alla fine della cosiddetta Prima repubblica. Dopo la seconda guerra mondiale, vi fu il problema della ristrutturazione delle strutture di governo in Italia. Ci fu il referendum istituzionale, l'esilio della famiglia reale, la Costituente e quindi la creazione della Repubblica. Il tutto sulle ceneri dell'Italia che era stata, sulle ceneri del fascismo , e su una base di convinzioni di sapere imparare dal passato. Vi erano probabilmente i presupposti per pensare di potere evitare in futuro gli errori del passato , ed alcuni di questi presupposti cono stati inseriti nella Costituzione della Repubblica. C'erano politici saggi ed autorevoli, all'ombra del Comitato di Liberazione Nazionale, c'era sopra di noil'occhio vigile degli Alleati,. Erano i tempi nei quali Alcide De gasperi , nel suo discorso alla conferenza di Pace del 1946 diceva "prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me.." il discorso di una Nazione che si umiliava davanti ai vincitori, dimostrando consapevolezza rispetto alle responsabilità del passato . Sembrava , all'indomani degli orrori della guerra e del fascismo, che fosse impossibile che ogni cittadino non rimanesse consapevole della importanza di vegliare sulla democrazia , che ciascuno non riflettesse ogni giorno sui valori che erano stati capaci di sconfiggere la tirannia per impedirne il ritorno. Tuttavia , la pochezza della memoria degli italiani non dovette aspettare molti anni per manifestarsi . IL tempo di una generazione. In questo probabilmente furono complici anche gli avvenimenti che portarono alla secretazione per molti anni della maggior parte delle responsabilità del regime in orrori ed eccidi, ivi compreso l'occultamento dei nomi di circa duemila ufficiali italiani indicati come criminali di guerra in quello che negli anni novanta è divenuto famoso come "L'Armadio della Vergogna" descritto da Franco Giustolisi nel libro omonimo.
Comunque sia, in breve gli Italiani forse ad onor del vero mai stati avezzi ai doveri della democrazia , che comprendono principalmente la partecipazione ed il controllo, hanno cominciato a delegare , a ricordare i doveri della democrazia solo al momento del voto che nel tempo è mutato da diritto importantissimo a dovere noioso. Di qui l'insinuarsi di personaggi e l'insorgere di pratiche di potere che hanno progressivamente portato ad un sistema partitico di controllo del Paese, quasi la costituzione di un potere parallelo , fondato sulla corruzione , poi scoperchiato dalle inchieste della magistratura passate alla storia come Tangentopoli. Dalla creazione della Repubblica sulle ceneri di un olocausto, alla scoperta che il potere democratico costruito con sangue sudore e lacrime è marcio nelle fondamenta nel breve volgere di meno di cinquant'anni (1948 la costituzione, 1992 Tangentopoli) . Con questo episodio viene profondamente scossa la fiducia nelle Istituzioni , ma viene anche in qualche modo sdoganata la tendenza italiana all'arte di arrangiarsi (solo una minima parte dei corrotti e corruttori verrà infatti condannata) ed ha buon gioco chi propone di cambiare le regole su una base emotiva , proponendo soluzioni eche in qualche modo appaiono alternative . E' il 1994, l'anno della "discesa in campo" di Berlusconi, discesa sui motivi della quale tutte le ipotesi sono buone ma che di fatto appare come una invasione barbarica. Ecco, nelle pieghe della democrazia italiana, per ignavia e pigrizia dei Cittadini si sono insinuati i barbari, personaggi disposto ad occuparsi di cio' dei quali i cittadini ' non hanno tempo e voglia di occuparsi, ovvero un tempo l'esercito ed oggi la politica. Cosi' come gli Unni ed i Visigoti calarono in Italia (complice la progressiva inefficienza dell'imbarbarito esercito romano) distruggendo tutto quello che non potevano portare via o semplicemente tutto quello che non riuscivano a comprendere) , allo stesso modo nelle strutture dello Stato si sono dapprima insinuati personaggi disposti a distruggerne la struttura portante pur di arricchirsi, poi successivamente sono comparsi personaggi desiderosi di prendere il potere senza averne la esperienza, senza averne la coscienza, sedendo sul trono come farebbe un barbaro, idealmente disposto ad usare preziosi broccati per pulirsi il naso, a bruciare nel camino un prezioso mobile per riscaldarsi, a tappare un vetro rotto con un quadro di Leonardo non per disprezzo ma semplicemente perchè non ne comprende il valore. Nel caso dei nuovi barbari essi non distruggono banalmente mobili o quadri, ma distruggono con una tragica analogia il valore delle istituzioni, donando ministeri e prebende a fanciulle compiacenti, mescolando alte cariche dello stato con squallide storie di basso ventre , utilizzando i palazzi del potere come squallide alcove e comunque per scopi privati, ed allo stesso modo utilizzando le dimore private per scopi istituzionali, mescolando potere e vita privata in un modo che distrugge la autorevolezza delle istituzioni e delle persone , Sono i nuovi barbari che dispongono di qualsiasi cosa a loro capriccio e nei limiti della loro limitata comprensione, senza rispetto, senza sacralità , senza prospettive per il futuro, senza proporzione alcuna tra il danno causato ed il beneficio che di questo danno a loro deriva, come un ladro che fa esplodere un bancomate e con esso tutto il palazzo per prendere pochi spiccioli.
Com'è lontana l'austera e dimessa autorevolezza di De Gasperi....

venerdì 29 ottobre 2010

IL VENTENNIO DELLA VERGOGNA

Il nostro Presidente del Consiglio è una strana persona. Riesce ad essere dovunque ed in ogni luogo ed a prendersi a cuore la sorte di ciascuno dei circa sessanta milioni di italiani. Oltre naturalmente a qualche ospite marocchino. Desideroso di abbracciare l'intero suo popolo, appare a casaccio a casa della gente comune , in ogni circostanza. Una volta, per esempio, è' apparso del tutto casualmente e con la massima naturalezza ad una festa di compleanno . La festa per i diciott'anni di una (allora) sconosciuta ragazzina napoletana, tale Noemi Letizia. Che non era una sua parente , anche se al padre della bambina per qualche momento era sembrato di essere stato l'autista del Presidente del Consiglio . E' stata una cosa cosi', una improvvisata Una cosa del tutto casuale, avrebbe potuto essere l'ottantaseiesimo compleanno di vostra nonna , o l'anniversario di matrimonio di vostra zia. Se fosse successo cosi', anche voi avreste potuto chiamarlo Papy. E' toccato a lei , pazienza. Poi lui aiuta quelli che hanno bisogno, e se qualcuno lo chiama lui corre. E' accaduto in questi giorni con un'altra ragazzina minorenne, tale Ruby, finita nei guai con la giustizia e prontamente aiutata. Non sappiamo se questa bambina chiama anch'essa Berlusconi "papy" . Ma sappiamo che è stata aiutata per l'unico motivo che Berlusconi è buono e generoso ad aiuta le persone in difficoltà. Naturalmente se Ruby, invece che una avvenente fanciulla (minorenne) fosse stata un vecchio alcolizzato , un uomo brutto e malato, un tossicodipendente all'ultimo stadio, un rapinatore incallito per lui sarebbe stato lo stesso. Lui ha dichiarato davanti alla stampa di essere una persona di cuore che si muove sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto. Se per esempio domattina la vostra macchina non ne volesse sapere di partire ed aveste bisogno di una spintarella, o di una autovettura in prestito cosa fate? Beh, sicuramente avrete in tasca il numero di cellulare di Silvio (sembra ce l'abbiano tutti ma se non doveste trovarlo, sicuramente vostra figlia ce l'ha) che si muoverà per aiutarvi e se, per sfortuna, non potesse aiutarvi di persona', sicuramente vi manderebbe subito il suo igienista dentale o il suo fisiatra a dare una mano. E magari regala anche a voi trentamila euro senza alcun tornaconto, in amicizia, come ha fatto con Ruby. Naturalmente, il fatto che la signorina in questione abbia partecipato alle feste ad Arcore non c'entra, e nemmeno deve turbare, è una cosa del tutto normale, non lo facciamo forse tutti? ..........
Il ventennio cominciato diciassette anni fa e che forse terminerà nel 2013 con la fine del mandato elettorale dell'attuale governo rappresenta il periodo piu' decadente della breve storia italiana. Rappresenta lo sprofondare dell'Italia in una palude che non ha eguali nel mondo cosiddetto industrializzato e ben pochi paragoni anche nella piu' sperduta delle repubbliche delle banane. IL naufragio di una Nazione nata centocinquant'anni fa probabilmente già con il presagio della propria fine. Le celebrazioni per il centocinquantesimo della Unità di Italia hanno già il sapore della cerimonia funebre. La corruzione morale ha raggiunto vertici inauditi, quando una delle massime cariche del Governo, davanti ad episodi del genere, rivendica con orgoglio il proprio stile di vita e il popolo intero non si indigna e ne chiede l'immediato allontanamento. Questo signore che, come ha detto la sua stessa moglie, "frequenta le minorenni", e che il settimanale "Famiglia Crisitiana" ha definito un uomo malato, è colui che ci rappresenta all'estero e di fronte al mondo. E la domanda è , ma ci rappresenta davvero? Molti di noi diranno con sdegno "non me!" "Not in my name" ...Eppure, come molti hanno detto, non ultimo lo scrittore e giornalista Beppe Severgnini alla trasmissione "Le invasioni Barbariche" presentado il suo ultimo libro "La pancia degli italiani, Berlusconi spiegati ai posteri" Berlusconi è un prodotto italiano. E' una persona che ha saputo cogliere le nostre piu' basse sensazioni, la pancia appunto e farne la bandiera del suo percorso in politica . E' la persona che ci perdona e ci assolve dai nostri piccoli e grandi peccati, il razzismo spicciolo, il gallismo, il maschilismo, l'avversione per le regole, per le tasse, per l'autorità, l'arte di arrangiarsi, l'evasione fiscale perchè li pratica anche lui, in un grande abbraccio caciarone, idealmente affratellati come un gruppo di uomini che tutti insieme fanno la pipi' contro un muro.

E' un prodotto italiano perchè anche quelli che non lo hanno votato non hanno fatto abbastanza per contrastarlo, in Italia non esiste una opposizione degna di questo nome e soprattutto non esiste una alternativa credibile.

E' un segno della decadenza del nostro popolo, ripiegato su se stesso a contemplarsi l'ombelico , il segno di un popolo che non ha imparato niente dalla propria storia perchè per arroganza riteneva di non averne bisogno e che per questo è condannato a ripetere i propri errori . E ' il segno estremo della decadenza di un popolo senza identità, che non riesce a riconoscersi piu' nei valori del Risorgimento, della Resistenza , della Democrazia , della Libertà , nei valori della Costituzione ma che invece si riconosce nel Grande Fratello o nell'Isola dei Famosi. Un popolo che non considera immorale mandare le sue figlie a prostituirsi dal capo di un partito per avere un posto al sole, e che allo stesso tempo non considera indegno ed incivile avere tra i propri parlamentari signorine arrivateci per meriti non esattamente politici, pregiudicati ed altre persone del genere.

Celebreremo il centocinquantesimo d'Italia come un funerale surreale di sapore felliniano, in bilico tra la esposizione delle bare dei princìpi e dei valori in cui troppo pochi hanno creduto, e l'allegria tragica di un bordello fine de siècle

Qualcuno, forse Massimo d'Azeglio disse, "l'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani" . Ma disse anche "Gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; [...] pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.

Oggi abbiamo definitivamente capito che non si potrà mai fare l'Italia sino a che essa sarà popolata....da italiani.......

domenica 17 ottobre 2010

TAV RIGASSIFICATORI E TURISMO

Sulla prima pagine del quotidiano il Piccolo del 13 ottobre c'è l'incipit di un articolo su quattro colonne che titola "C'è la firma sulla TAV Trieste Divaccia" Sotto il titolo, espanso appunto su quattro colonne, solo due sono dedicate a questo articolo che viene rimandato alle pagine interne. Le altre due sono dedicate da un altro articoletto, con un titolo molto piu' piccolo: Turismo , al FVG l'unico "piu" in italia, il sui testo che ci dice che l'unica regione in Italia ove il turismo sta crescendo è proprio il Friuli Venezia Giulia. Perchè dedicare tanto tempo alla "fotografia" relativa alla impaginazione di un articolo? Perchè secondo me questo è una dimostrazione plateale delle incongruenze che i nostri politicanti sono capaci di sostenere, la sintesi di come siamo capaci di farci del male, per ignoranza, indifferenza e ignavia bevendoci le panzane che ci vengono propinate pur di non dover utilizzare il cervello per pensare. Il piu' in turismo significa che nella nostra Regione l'offerta turistica viene ben accolta, da Grado a Lignano, dalle località sciistiche alle città come Trieste, dalla Barcolana alla festa del Prosciutto a San Daniele, passando per i siti archeoligici, le fier paesane, il Collio. E' un industria che tiene bene e crea profitto. Da parte dell'industria manifatturiera invece c'è la crisi che sappiamo , il Cantiere è l'unico che "tiene " un poco mentre per il resto la crisi è profonda e probabilmente irreversibile, uno per tutti il triangolo della Sedia. Cosa vorrebbe un ragionamento logico? Che si puntasse sul turismo. Che la politica cercasse di cogliere questa opportunità e cercasse di valorizzare ed ampliare l'offerta turistica e l'attenzione per il territorio . Cosa si farà invece? Si punta su infrastrutture devastanti, il piu' delle volte inutili come la TAV, oppure ridondanti come i rigassificatori , per arrivare alla centrale nucleare di Monfalcone la cui costruzione, a mio avviso, con la creazione dello stabilimento Mangiarotti è già cominciata. Vorrei capire chi verrà al mare tra Grado e Trieste, con l'acqua del mare raffreddata e clorata dal rigassificatore off-shore, i panorami sconciati e l'ombra dei una centrale atomica a pochi metri.Cosa ne sarà del territorio , devastato dai cantieri della TAV che, tra l'altro, prevedono la distruzione del Carso tra Ronchi e trieste per il transito in galleria dei treni, con tra l'altro la movimentazione di milioni di metri cubi di materiale , traffico di automezzi eccetera. vedere la impginazione di questo articolo dovrebbe fare riflettere. Invece essa verrà dimentiata in fretta, e quando ci troveremo con il Territorio devastato e il turismo azzerato, si innalzera uun coro :..."... ma io non lo sapevo.... chi poteva immaginare che...?"

sabato 16 ottobre 2010

IL GOVERNO (CITTADINO) CHE VERRA'....

Oggi , sulle pagine del quotidiano "il Piccolo" nella edizione di Monfalcone, l'attuale Vice Sindaco Altran ha esposto le linee del suo programma come candidata del centro -sinistra alle prossime elezioni comunali e cioè lavoro, porto giovani famiglie ed integrazione . Insomma welfare ed integrazione oltre ad un accenno al porto che comunque è un progetto che dovrebbe portare lavoro. Insieme alla lista della spesa futura pero', il nostro prossimo sindaco ha elencato le cose "buone" fatte dalla Amministrazione di cui fa parte negli ultimi dieci anni.
E curiosamente, visto che questa candidatura bulgara senza primarie sottende alla continuità con la amministrazione precedente, queste cose sono opere pubbliche, opere pubbliche ed ancora opere pubbliche .Niene welfare. Parla la dottoressa Altran dell'avvenuto completamento del mercato coperto, fermo da ventisette anni di illuminazione del canale valentinis, della scala di Marina Julia e delle famosissime piste ciclabili, che per il suo mentore Pizzolitto hanno sempre rappresentato una ossessione al limite della nevrosi, comprensibile solo sul lettino di un psicanalista. Tralascia di menzionare la fallimentare operazione delle piazza, il buco nell'acqua milionario dell'Albergo Impiegati, forse perchè queste sono considerate bazzecole.( o forse perchè troppo scomode) Quello che colpisce è che la dottoressa Altran attribuisce il mancato plauso a quanto realizzato ad un difetto di comunicazione " una settimana dopo la rimozione delle impalcature tutti li hanno dimenticati" è il suo amaro commento.
Non si prende neanche in considerazione l'idea che, se nessuno ha applaudito quelle opere, è perchè non era di queste che la città aveva bisogno: completare ad esempio un mercato coperto fermo da ventisette anni, ha significato nient'altro che spendere altro denaro pubblico per completare una cattedrale nel deserto che ora non si riesce a vendere. Mettere i lampioni sul canale valentinis , che idea carina ma forse avevamo altre priorità. Mettere una scala nuova a Marina Julia mentre tutto il resto è in degrado non è fuori luogo? e le piste ciclabili, le piste ciclabili. Costate moltissimi soldi, realizzate il piu' delle volte in modo poco utile perchè spezzate, interrotte, percorribili in sicurezza per pochi tratti, in qualche luogo assurdamente coabitanti con il traffico pedonale per arrivare alle ultime stop and go della strada per Grado. ed utilizzate da quasi nessuno. Possiamo continuare con la piazza, anni di lavori milioni di euro per avere una piazza che sta rapidamente tornando all'asfalto con tutti i suoi rattoppi e che è stata sottratta alla vita cittadina , con lo sfratto del Carnevale di San Nicolo' del mercato eccetera per divenire come quei tinelli di una volta, da guardare e non toccare. Per tacere dell'Albergo Impiegati, milioni di denaro pubblico per una struttura di lusso che certo non serve alla cittadinanza, In definitiva il problema non è stata la comunicazione. visto che ognuna di queste opere ha riempito le pagine dei giornali per mesi, specie per le critiche di chi doveva sopportarne i disagi. -
e tutto questo mentre troppo poco si faceva per i veri problemi della città, l'immigrazione, la integrazione, la tensione abitativa il disagio sociale, la sicurezza - iin realtà si puo' dire che il problema è che non c'era niente da applaudire.Un grosso difetto della Amministrazione uscente, che con questa candidatura si vuole replicare , è stata tutta questa autoreferenzialità, questa auto glorificazione, la tendenza simil-berlusconiana di dare risposte a domande che nessuno ha mai posto, di esaudire desideri che nessuno aveva espresso ed in ultima analisi di fare le cose e poi affermare che è stato fatto quello che volevano i Cittadini. -Ed a questo punto viene veramente da chiedersi chi siano questi famosi "cittadini" e perchè devono venire a rompere le scatole proprio qui da noi. - Ora con la non candidabilità di Pizzolitto per la terza volta, si poteva sperare in un cambiamento , in una svolta verso la gestione dei veri problemi della Città. Una svolta che ci sarebbe sicuramente stata per esempio se ci fosse stata la candidatura di chi dall'interno dello stesso PD da anni indicava i veri problemi e la soluzione degli stessi, pubblicando sull'argomento diversi studi e libri. Ma il partito si è blindato nella continuazione "tel quel" sia pure al femminile della amministrazione Pizzolitto, cosa che si evince nella forzata celebrazione delle glorie passate (piu presunte che vere) rivendicate dal nuovo candidato, e questo ci fa capire quanto effettivamente le cose cambieranno .......

sabato 2 ottobre 2010

Absolute Poetry.... uno nessuno e centomila (euro)

Absolute Poetry , cantiere internazionale di poesia in corso a Monfalcone, è stato menzionato con discreto spazio dai telegiornali nazionali nella giornata di sabato 2 ottobre, nello stesso giorno nel quale sul quotidiano"il Piccolo", nella cronaca di Monfalcone appariva un articolo nel quale l'assessore Benes commentava il bisogno di ripensare l'avvenimento alla luce della scarsa partecipazione di pubblico. E' evidente che qui vi è una dicotomia che vale la pena di analizzare. Absolute Poetry è un laboratorio di poesia ed altre forme espressive, che ovviamente si rivolge ad un pubblico di nicchia, ad un pubblico colto, intellettualmente attivo che coltiva la passione della poesia contemporanea e delle forme espressive che di volta in volta ad essa vengono accostate Coinvolge personaggi che, nel loro campo, hanno una notevole notorietà, talvolta internazionale e, per gli addetti ai lavoro è insomma una occasione rara per incontrare protagonisti del nostro tempo, altri appassionati, conoscere le ultime creazioni. Una cosa che, nella sua nicchia appunto, è un evento piu' unico che raro-. Tuttavia proprio perché di nicchia , esso riesce ad attirare un pubblico numericamente scarso. Credo sia evidente che la location abbia una responsabilità non indifferente sul successo di pubblico della manifestazione. E' probabile che se questo festival si tenesse in una città ove fosse presente , per esempio, una Università , magari con una famosa Facoltà di materie Umanistiche, Lettere, Filosofia , insomme se si volgesse in un luogo ove esiste una nutrità comunità di intellettuali il successo pubblico potrebbe essere molto maggiore. Una considerazione piccola piccola, forse: in campo intellettuale, si potrebbe obiettare, non è il numero delle persone presenti che fa la differenza, ma la qualità. Vero. Certamente vero, ma nel momento nel quale questo avvenimento viene finanziato con denaro pubblico, al Cittadino medio quale io sono, qualche riflessione di merito venga concessa. Nella nostra cittadina , le associazioni che sostengono la nostra cultura come la Pro Loco, vengono penalizzate da continui tagli nei contributi. Eppure abbiamo e manteniamo con consistenti iniezioni di denaro pubblico strutture come la famosa "Galleria d'arte Contemporanea" , la cui comprensione è appannaggio di pochi,e manifestazioni come appunto Absolute Poetry" idem come sopra. La nostra Amministrazione Comunale non si è mai rassegnata all'idea di amministrare una piccola cittadina industriale con problemi di immigrazione, integrazione, sicurezza, tensione abitativa e chi piu' ne ha piu'' ne metta. Si è piu' che altro comportata come il Consiglio di Amministrazione di una Fondazione filantropica epicurea ed edonista, destinata a realizzare opere esteticamente gradevoli ( ad esclusivo giudizio dei propri amministratori, ovviamente) a prescindere dalla loro utilità o al valore aggiunto che effettivamente davano alla Comunità . E cosi', nel campo artistico propriamente detto, spazio alle manifestazioni di nicchia e spregio per le manifestazioni della cultura popolare (il nostro carnevale, la fiera di San Nicolo, La Cantada eccetera) e poi fior di milioni spesi per una Piazza nuova (poi alla fine brutta e fatta male) alla faccia di tutti i bisogni primari della città, in primis quelli delle Scuole. Milioni di euro per fare un hotel di lusso al posto dell'Albergo Impiegati mentre non si è riusciti a fare niente pe recuperare l'Albergo operai. Grande trambusto per realizzare la nuova spiaggia di lusso a Marina Nova mentre Marina Julia sprofonda nel degrado. E cosi' via , ventimila euro spesi per delle tabelle che indicano all'ingresso della città il Santo del giorno, mentre nelle scuole cittadine (di proprietà del Comune) manca uno straccio di sistema di allarme e i ladri rubano i computer delle maestre e il cibo delle mense. Anni di lavori , con il fallimento di diversi commercianti per rivoluzionare la viabilità cittadini e poi ci ritroviamo con le piste ciclabili sui marciapiede con grande pericolo per i pedoni.
Questo modo di amministrare la Città non sembra destinato a cessare . Per le prossime elezioni il trio di nomi , Altran, Ghinelli e Trivigno sembra composto soltanto per non fare apparire il passaggio di testimone PIzzolitto- Altran troppo bulgaro. Cambiare quindi tutto, per non cambiare nulla e mantenere la logica della continuità, con Pizzolitto che poi cambierà solo poltrona per assumere quella Presidenza del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Monfalcone.
E cosi' continuerà anche questa logica UNO evento che non interessa quasi a NESSUNO E che costa pero' CENTOMILA euro. Semplificando, Uno nessuno e centomila. Appunto.

lunedì 20 settembre 2010

TERMINAL SNAM A MONFALCONE: NESSUNA OCCASIONE PERDUTA

Un articolo di Fabio Malacrea, direttore della redazione di Monfalcone del quotidiano" Il Piccolo " in merito alla mancata realizzazione del terminal metanifero della SNAM a Monfalcone da lui vista come una occasione mancata per lo sviluppo del territorio, ha dato il via ad un coro di lamenti e "mea culpa" da parte di esponenti politici e protagonisti della scena cittadina. Si argomenta che se nel referendum del 1996, avessero vinto i sì, il porto di Monfalcone non si troverebbe ora alle prese con problemi di scarso pescaggio del canale di accesso, che la costruzione del terminal avrebbe dato lavoro a 800 persone. E che contemporaneamente ci sarebbero state le compensazioni, la metanizzazione della centrale elettrica, sconti ai monfalconesi sulle bollette del metano, il ripascimento della spiaggia di Marina Julia, il recupero e la riattivazione delle Terme romane, compresa una nuova darsena nel canale prospicente RICCHI PREMI E COTILLON eccetera eccetera eccetera. Si batte il petto l'allora sindaco Persi, e fa male a mio avviso perchè il suo atteggiamento pragmatico nei confronti del referendum fu una grande lezione di democrazia e di rispetto verso i Cittadini, si infuria ancora l'attuale presidente della Provincia Gherghetta, si cospargono il capo di cenere diversi esponenti della vita pubblica monfalconese, si vagheggiano scenari ipotetici, si distribuiscono colpe, si inseguono sogni perduti. Credo dovrebbe essere chiaro per tutti pero', che di "se" e di "ma" la storia non si fa. Nessuno puo' sapere con certezza se lo cose sarebbero davvero andate come erano state promesse dalla SNAM , se la metanizzazione della centrale sarebbe stata realizzata davvero ed in quali tempi, e cosi' pure Marina Julia, le Terme Romane lo scavo del canale, se ci sarebbero stati gli sconti sulla bolletta (ne dubito) eccetera. Invece si vogliono dimenticare le perplessità di allora, il fatto che lo scavo del canale avrebbe sollevato pesanti problemi di inquinamento, e sopratutto che ci si andava a mettere in casa una potenziale bomba in grado di distruggere, in caso di incidente, l'intera città. Gli incidenti che accadono ai rigassificatori non sono mai pubblicizzati ed anche su internet si trova ben poco ma le normative esistenti negli Stati Uniti, paese nel quale l'esperienza di rigassificatori è di lunga data, prescrivono di costruirli rigorosamente lontani dai centri abitati e non a caso. Nel 1996 votai NO al referendum e lo rifarei ancora mille volte, senza alcun dubbio. Allora, è vero, pesarono la sfiducia nella politica ed i sospetti destati dalla eccessiva insistenza della SNAM che copri' la città di regali, slogan, pubblicità, punti di informazione. Ma ci fu anche e sopratutto il sano buon senso dei monfalconesi,che pensavano alla salute ed alla sicurezza e non si lasciarono abbindolare. Mi dispiace molto che persone delle quali ho stima, come Persi e Gerghetta, cerchino con le loro affermazioni di indurre il pensiero che i Monfalconesi si siano in qualche modo "lasciati fregare" perchè il Terminal SNAM non fu una occasione perduta ma una scelta sana e consapevole, maturata tra l'altro anche in considerazione della salvaguardia della vocazione turistica di MOnfalcone.(allora ancora sentita come possibile). Mi dispiace ancora di piu' perchè comprendo che questa campagna di recriminazioni non è fine a se stessa ma è un progetto che punta a gestire e pilotare il consenso verso qualcuna o piu di qualcuna delle opera incombente sulla nostra comunità, si tratti del rigassificatore offshore , si tratti della costruenda centrale nucleare ( non crederete che la Mangiarotti abbia improvvisamente costruito qui uno stabilimento per la costruzione di componenti per centrali nucleari per puro caso , vero?) si tratti della TAV . o di un altra delle iniziative che vogliono ridurre il nostro territorio a puro sedime industriale senza riguardo per la sua popolazione
Nel 1996 eravamp ancora in grado di ragionare in termini di territorio, oggi si cerca di indurre il pensiero che tutto sia lecito purchè sia ben pagato, che tutto si possa ridurre ad una questione di soldi. Anche una centrale nucleare, con tutto il suo corredo di tumori, scorie e pericoli vari tra poco sarà "una occasione da non perdere" purchè in cambio della salute e della sicurezza dei Cittadini la classe politica dominante possa esibire "compensazioni " sufficienti a farla brillare di luce riflessa.... si a pure radioattiva !!

giovedì 16 settembre 2010

Una Moschea a Monfalcone

Diciamocelo chiaramente. Il"caso" del Palasport di MOnfalcone traformato in moschea per un week end è nato perchè il quotidiano "Il PIccolo" ha voluto farlo nascere , sparando appunto il titolo "Il palasport di Monfalcone è diventato moschea" in un articolo dell'8 settembre scorso. Il fatto che la comunità bengalese di MOnfalcone richieda uno spazio pubblico per celebrare la cerimonia della fine del "Ramadam" non è una novità di quest'anno. Già negli anni scorsi erano stati concessi spazi pubblici, e solo nel caso del 2008 presso la Scuola Randaccio vi erano state proteste. legate pero' al fatto che la palestra era stata concesso in uso per la cerimonia religiosa in orario scolastico. Niente di nuovo quindi, ma quest'anno la testata locale , probabilmente a corto di scoop, sembra molto propensa a gettare benzina sul fuoco della intolleranza etnica e religiosa. Fuoco di paglia per la verità , visto che fortunatamente a MOnfalcone, la intolleranza rimane quasi integralmente circoscritta ai commenti sui giornali e sui blog, (facebook). Fanno eccezione i volantinaggi piuttosto beceri, ma con risvolti talmente grotteschi che sconfinano nel ridicolo, ("bisiaco, alza la testa!! " ... ma andiamo!) degli appartenenti alla sezione monfalconese di un partito politico, uno dei cui esponenti nazionali non ha trovato di meglio che passeggiare con un maiale al guinzaglio sul terreno ove si prevedeva di costruire una moschea, episodio che la dice lunga sul livello culturale di questo partito. Ci sono persone che si lasciano andare a commenti omofobi e razzisti sui blog che commentano questo "caso" e viene da chiedersi quale sia il senso di responsabilità ed il livello di coscienza di coloro i quali , per vendere una copia in piu' del giornale , sono disposti con titoli ad effetto ed episodi inventati (vedi il caso della cerimonia laica di messa a dimora di una pianta in una scuola elementare , trasformato ad arte in un presunto episodio di discriminazione religiosa dei bambini cristiani da parte dei musulmani) . L'equilibrio di convivenza tra etnie diverse in Monfalcone , nonostante alcune provocazioni, sembra stabile. Tuttavia , l'eccesso di provocazioni mediatiche (peraltro gratuite) potrebbe nel tempo divenire pericoloso . Da ponderare

giovedì 2 settembre 2010

Corsi di lingua Bengalese per monfalconesi

L'inziativa voluta dal Comune di Monfalcone, volta ad istituire centri estivi per ragazzi entro i quali prevedere momenti di incontro linguistico e culturale con la Comunità bengalese di Monfalcone , non poteva certo passare inosservata.
In un paesotto come il nostro, ove la semplice messa a dimora di una pianta di olivo diventa motivo per una crociata razzista e xenofoba contro i musulmani, figuriamoci come altrimenti avrebbe potuto essere accolta una notizia del genere.
Dal canto mio, vorrei sottolineare che credo fermamente che, chi ha il privilegio di non essere vittima dei pregiudizi non puo' che accogliere favorevolmente una iniziativa che cerca di gettare un ponte di dialogo e comprensione tra i rappresentanti piu' giovani , e quindi maggiormente flessibili , di due comunità che, piaccia o no, stanno convivendo. Bisogna ricordare che facilmente si teme cio' che non si conosce, mentre per converso conoscere significa poter apprezzare. Quindi , ben vengano manifestazioni ed occasioni di incontro, che tra l'altro non sono affatto obbligatori, e quindi lasciano ampia discrezione sulla volontà di partecipare a prescindere dai pistolotti xenofobi e razzisti, peraltro privi di profondità, di alcuni politicanti . La presenza della diversità è sempre una ricchezza per la comunità che sa accoglierla Tuttavia una riflessione si impone su quello che è il grado di coerenza nei comportamenti della Amministrazione Comunale di Monfalcone . Innanzitutto, dal momento che il clima in Monfalcone intorno ai problemi di integrazione è ben noto, riesce difficile pensare che questa iniziativa sia scevra di un minimo di volontà provocatoria e per estensione è quindi difficile non pensare alle elezioni della primavera prossima. Sopratutto perchè questa iniziativa non sembra inserita in un progetto organico ed articolato di mediazione culturale tre le due comunità, ma ha l'aria di una sparata con effetti pubblicitari non secondari. In secondo luogo, viene da chiedersi perchè si è pensato di dare una priorità anche economica a questo tipo di iniziativa, se vogliamo, un pochino per cosi' dire artigianale , mentre si continuano a lesinare soldi alle scuole cittadine che di questa mediazione sopportano il carico maggiore. Se gli adulti bengalesi, per motivi diversi, fanno fatica ad imparare la nostra lingua e le nostre usanze, i loro bambini nelle scuole elementari invece imparano in fretta e trasmettono il loro sapere nelle famiglie, diventando fondamentale veicolo di integrazione. I loro figlioli piu' grandicelli cercano di vestire come i nostri, i loro adolescenti si mescolano ai nostri piu' facilmente . Un primo ragazzo bengalese si è diplomato MOnfalcone. Certo, dare soldi alle Scuole per la mediazione linguistica e culturale non finisce sui giornali. E' un progetto a lunga distanza, ed i politicanti non fanno progetti a lunga distanza .
Questa non è una critica alla iniziativa in se ma è una riflessione su come i nostri politicanti stabiliscono le proprie priorità. E anche le nostre, in definitiva.

domenica 22 agosto 2010

Amministratori di Monfalcone di centro sinistra?

E' notizia di oggi che la Amministrazione di MOnfalcone del sindaco Pizzolitto si appresta a raggiungere un accordo con un imprenditore di Bolzano , tale Carlo PIvetti per la creazione a Marina Nova o Isola dei Bagni di un complesso , secondo quanto rierisce il quotidiano "Il Piccolo" costituito da "Una spiaggia d’élite, strutturata su due livelli con una piscina lungo la battigia. Sul fronte del bacino di Panzano una darsena con quasi 400 posti-barca. A supporto un maxi-albergo, un camping, ristorantini affacciati sul mare. " Scomparirà quindi un altro pezzo della MOnfalcone che conosciamo , un luogo legato alla nostra memoria storica ed alla nostra tradizione, per fare spazio ad una opera orientata al lusso e quindi riservata a pochi eletti.
Sembra essere una specialità di questa Amministrazione Comunale la gestione di imprese destinate alla creazione di strutture destinate ad una ristretta "elite" . Si è partiti con la galleria di arte contemporanea, destinata ad una ristretta èlite intellettuale, ( ma finanziata con il denaro di tutta la comunità) per poi passare per la ristrutturazione dell'ex "albergo impiegati" nel quale cinque milioni di euro di denaro pubblico uniti a circa otto milioni di denaro privato hanno portato alla realizzazione di un albergo di lusso. (che molto difficilmente verrà utilizzato da parte dei contribuenti che pure l'hanno finanziato) Ora la città verrà scippata anche di Marina Nova, antico e tradizionale ritrovo per i bagni di mare sino dal tempo dei nostri padri. Certo, l'area era abbandonata da tempo ed andava recuperata. M è veramente curioso che solamente per le soluzioni extralusso questa Amministrazione trovi soldi ed energie, mentre per le cose destinate al popolo bue le cose vadano sempre a rilento o non vadano affatto. Verrà recuperata alla grande Marina Nova ( per pochi ricchi) mentre per la vicina e negletta Marina Julia che langue da decenni ed ormai è divenuta un quartiere dormitorio, niente si profila all'orizzonte. E' stato recuperato l'albergo impiegati, a tempo ( e con cifre) da record mentre per l'albergo operai non si trovano soluzioni. Sono stati tagliati i fondi alle iniziative locali popolari, come il carnevale mentre per l'elitaria Absolute Poetry i soldi non mancano. E cosi via

martedì 6 luglio 2010

Un saluto a tutti

E' il mio primo blog. Vorrei utilizzarlo per far conoscere le mie opinioni e le mie idee su quello che accade . Una volta scrivevo lettere ai giornali , specie "Il PIccolo" di Trieste dando vita talvolta a interessanti discussioni anche con i politici locali . Ma dopo una esperienza molto negativa con il modo nel quale questo giornale interpreta la realtà dei fatti, non ho piu' voglia di associare il mio nome a questa testata. Verro' letto da un numero molto inferiore di persone ma tant'è.. nella vita bisogna fare le proprie scelte-
a presto Massimo Bulli