martedì 23 novembre 2010
Montezemolo e la casta dei nuovi padroni
L'altra sera ho assistito con disagio alla intervista di Luca Cordero di Montezemolo nel corso della trasmissione "chetempochefa". Al di là delle smentite formali, mi ha dato la spiacevole impressione di un politico in campagna elettorale. Negli ultimi tempi si è parlato con insistenza di una "discesa in campo" di questo personaggio, sempre puntualmente smentita , tanto che egli ripete che non intende assumere un impegno politico ma un impegno civile in politica che non sia partitico al punto che Italiafutura, la associazione de lui fondata non è un partito ma appunto una associazione culturale. Mi sembra pero' evidente che ci stiamo solo girando intorno, e che se non ci sarà una discesa in campo stile Berlusconi, sarà solo perchè i sondaggi non daranno un risultato sicuro. Intendiamoci, credo che il paragone con Berlusconi sia ingeneroso verso MOntezemolo perchè ben altro è lo spessore morale e culturale che l'ex Prsidente della Fiat ha sin qui dimostrato. Ma il fatto che l'ipotesi Montezemolo venga caldeggiata da cosi' tante parti mi rattrista perchè ci fa capire che il caso Berlusoni non ha insegnato niente . Non abbiamo imparato che gli industriali devono fare gli industriali e che la politica, piaccia o no , la debbono fare i politici. Berlusconi ha dimostrato che un capitano d'industria è in grado di dirigere perfettamente una industria, ma che nel momento nel quale crede di poter dirigere un Paese come dirige le sua aziende, nascono i disastri. Tralasciando per un attimo gli aspetti patologici e le devianze personali di Berlusconi stesso, credo si sia evidenziato che il ruolo di uomo politico, figura che deve cercare di mediare tra tutte le diverse componenti della Società per raggiungere un obiettivo comune e condiviso ed in estrema sintesi, usando una espressione ormai brutta e desueta, tendere al "bene comune" sia incompatibile con quello di "padrone delle ferriere" ovvero qualle figura che rappresente in modo eminente solo una delle componenti della Società. . Certo, il buon Montezemolo non sembra un cinico "padrone" interessato solo al conto economico, parla di sviluppo, di spazio ai giovani, di spirito di squadra. Nella trasmissione di Fazio non è mancato un accenno al suo impegno per Telethon. Ma non è questo il punto. Il punto è che questa italietta di Pulcinella e di Arlecchino servitor di due padroni , di Commendatori e Cavalieri non riesce ad uscire dalla dalla servile convinzione che l'unica soluzione per risolvere tutti i guai sia quella di trovare un buon padrone dal quale andare a servizio . E di "buoni padroni" si sta riempiendo l'orizzonte tra Luca Cordero che dice che non scenderà in politica perchè la moglie non lo lascia ma... intanto ci spiega l'Italia secondo lui , la sinistra completamente allo sfascio che discute con il proprio ombelico, padron Fini che si lecca il pelo lucido mentre aspetta sornione il momento buono e sullo sfondo la Marcegaglia che impartisce a tutti lezioni di federalismo...
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