domenica 1 febbraio 2015

CHI HA PAURA DEI BANCARI?

Che cosa sta succedendo nelle Banche italiane? Perchè ci sono agitazioni e scioperi? Il giorno 30 gennaio 2015 si sono fermate le Banche e  decine di  migliaia di dipendenti sono scesi  nelle Piazze a manifestare, con manifestazioni importanti nelle principali Città italiane. La prima volta da tempo immemorabile ...Perchè? 

La trasmissione UNO MATTINA del 29 gennaio ha ospitato i segretari dei maggiori Sindacati Italiani dei Bancari per consentire loro di spiegare le proprie ragioni, ma sotto campeggiava in sovrimpressione una scritta "I SINDACATI: L'ABI VUOLE RIDURRE GLI STIPENDI". Una immagine ambigua  perché il messaggio che probabilmente è passato è che a prescindere da  quello che veniva detto nel corso della trasmissione la dimensione del problema poteva sbrigativamente essere riassunto nella paura dei Bancari di vedere decurtato il proprio stipendio. Ed essendo i bancari una categoria considerata privilegiata,  soprattutto  a causa del luogo comune che li vuole retribuiti in  maniera esagerata, si poteva quindi capire  che i bancari hanno solo paura di perdere i propri privilegi.  Va da se che in un Paese allo stremo, nel quale oggi ogni privilegio sa di bestemmia , questo messaggio appare sufficiente a rendere molto difficile un qualsiasi moto di solidarietà da parte della pubblica opinione.

E' difficile pensare che tutto questo sia stato casuale. Può' apparire paranoico dire che questo sia stato preordinato a causa di un qualche ordine di scuderia teso ad appoggiare l'ABI contro i lavoratori , ma bisogna dire che la rottura del contratto dei bancari è molto di più' di quanto appare, ed è molto di più' di una normale vertenza sindacale per il rinnovo del contratto di lavoro.

Questa situazione infatti contiene molte "prime volte": la prima  volta che vengono organizzate manifestazione di questo tipo dai bancari, per esempio, ma anche la prima volta che viene dichiarata la "disapplicazione" unilaterale dei contratti dopo una certa data. Ovvero il fatto inedito che dopo una certa data , non succederà come in passato che in attesa di un nuovo contratto continua a valere quello vecchio, ma succederà invece che i bancari lavoreranno SENZA un contratto. Questo in termini pratici cosa significa?

Significa che i bancari lavoreranno sulla base delle previsioni minime di Legge quanto a stipendi, ferie, permessi e soprattutto licenziamenti., sui quali interverrebbe la Legge Fornero. Qual'è lo scopo? Lo scopo dichiarato da ABI è una presunta  necessità di contenere i costi del Personale conseguente ad una crisi del sistema , ma questa è una tesi del tutto insostenibile, anche perché ben difficilmente verranno toccati i milionari compensi dei top manager, e soprattutto perché la crisi delle Banche Italiane ha radici ben più' profonde, che riguardano la gestione delle Banche stesse, la organizzazione del lavoro, la qualità del credito e in ultima analisi il modo in cui hanno lavorato i Manager e non certo gli impiegati. 

Lo scopo reale è invece quello di produrre un cambiamento radicale nei rapporti con il Personale Bancario, perché la volontà è quella di mutare in modo perentorio  il modo di fare Banca. Già da diverso tempo infatti il mestiere proprio del Bancario , ovvero la intermediazione del credito che consiste nel raccogliere il risparmino delle Famiglie per finanziare Famiglie ed Imprese, è in rapido declino.  

Alcune Banche non eseguono più' in modo diretto la gestione di diverse tipologie di finanziamento, in particolare il Credito al consumo (il prestito per comprare la macchina tanto per capirsi) che viene affidato a Società che offrono prodotti preconfezionati e che decidono la affidabilità del Cliente non su una valutazione personalizzata ma sulla base di dati analizzati su base statistica. Sono sempre meno interessate a gestire in maniera personalizzata il Credito alle imprese,  anche non evidenziando la possibilità di crediti agevolati. 

Allo stesso modo sono sempre meno interessate ad una gestione personalizzata dei risparmi del Cliente, specie il piccolo risparmiatore. IL core-business delle Banche , abbandonato il ruolo di consulenti e partner d'impresa, troppo costoso ed impegnativo,  sta diventando lo sfruttamento della rete commerciale per vendere prodotti di ogni genere e tipo . Sappiamo per esempio che tra i maggiori venditori di cellulari e tablet in Italia si collocano grossi gruppi bancari. , Unicredit vende anche biciclette e televisori ed il tutto semplicemente perché offre il prodotto già con il finanziamento approvato. Ma non si tratta solo di questo. Le Banche oggi vendono principalmente prodotti assicurativi e prodotti finanziari (investimenti) e di conseguenza  l'obiettivo è quello di dismettere l'insieme dei dipendenti ben pagati e professionalmente preparati per "fare banca" nel modo tradizionale per acquisire un corpo dipendente poco pagato e senza tutele, dedicato solo a vendere, vendere di tutto senza andare troppo per il sottile sulle reali esigenze della Clientela. 

Dal tablet  all'assicurazione sulla vita, dall'aspirapolvere al cellulare alla assicurazione per la vettura , dalle carte di credito revolving alle obbligazioni, il bancario del futuro dipenderà dalle provvigioni sulle vendite per avere uno stipendio decente e questo avrà tutta una serie di conseguenze: oltre al fatto di creare un nuovo proletariato , si viene a disperdere un patrimonio di competenze ed a distruggere tutta una serie di strumenti che sono fondamentali per lo sviluppo di un Paese. La Banca che analizza i bilanci delle Imprese, che suggerisce piani finanziari, che aiuta il piccolo artigiano, che finanzia il mutuo per la prima casa ad una Famiglia con poche risorse diverrà presto un ricordo. Il finanziamento BCE alle Banche ha fatto comprendere agli Amministratori Delegati che una Banca può' fare utili anche senza fare Banca , solo gestendo il proprio Portafoglio e che quindi tutto il patrimonio di professionalità acquisito negli anni può' essere rottamato. Le Banche "bottega artigiana" possono essere dismesse in favore delle Banche Supermarket, automatizzate, impersonali nella quali il personale ha il solo scopo di vendere più' prodotti possibile . 

IL Cliente vedrà scomparire i consulenti e ben presto troverà solo piazzisti , l'imprenditore che ha bisogno di finanziamenti in situazioni particolari o, di ristrutturazioni del debito avrà molta difficoltà a trovare adeguata consulenza. Aumenterà moltissimo per i Clienti il rischio di trovarsi con prodotti finanziari inadatti al proprio profilo se non tossici , con assicurazioni inadeguate se non inutili, dal momento che una persona che deve sapere vendere dall'aspirapolvere alla pensione integrativa non può' certo essere un esperto in tutto mentre per converso una persona che lavora a provvigione non può' andare troppo per il sottile, senza contare che una Impresa (Banca) che non punta sul Personale curerà ben poco la formazione dello stesso. Per i Bancari del futuro, poco formati e sostanzialmente obbligati a spingere le vendite sarà alto il rischio di incorrere in infrazioni alle complicate Leggi esistenti, con la possibilità anche di perdere il Lavoro. 

La rottura del Contratto dei Bancari da parte dell'ABI è una dichiarazione di guerra al modo nel quale siamo abituati a considerare la Banca dal punto di vista economico, finanziario, politico e sociale. E' l'inizio della fine di uno degli strumenti più' importanti per l'economia del Paese. E' la svendita della  identità storica di un certo modo di fare impresa, al prezzo di trenta denari. E l'esaltazione del dilettantismo, della improvvisazione del qualunquismo nel quale va a naufragare una grande tradizione . Ed è l'assalto senza più' regole ad un mucchio di soldi che ancora rimangono nelle tasche degli Italiani, ed al quale non potranno più' fare da scudo quelle persone che con la loro competenza  professionalità guidavano le scelte  più' difficili , presto sostituiti da "vucumprà" in colletto bianco . Se vi piace.....

Buona fortuna a tutti