sabato 15 dicembre 2012

IL CAIMANO, IL CENTRO MODERATO E LA STRADA PER IL QUIRINALE




Molti articoli sui quotidiani di questi giorni stanno parlando di Berlusconi come di un uomo finito,  giunto al suo crepuscolo , che si  dibatte ormai disperatamente nella melma che lo sta trascinando verso il fondo, di un uomo giunto alla fine del del suo percorso politico che tenta penosamente di reclamare un ultimo ruolo agitando la possibilità di un proprio ritorno in campo 


Tuttavia, prima che si possa darlo per morto, vale la pena di considerare che per quanto come ogni dittatore che si rispetti si sia circondato da uno stuolo di cortigiani compiacenti che hanno probabilmente alterato una sua corretta visione del mondo,  , Berlusconi sino ad oggi ha dimostrato nelle sue strategie doti di acume ed inventiva assolutamente fuori dal comune,  ed una capacità rocambolesca di volgere a proprio vantaggio le situazioni piu' difficili, complice probabilmente il grande entourage di esperti di comunicazione e di immagine dei quali dispone come padre padrone del mercato pubblicitario in Italia. E' possibile percio' che sia veramente in una situazione senza via d'uscita e non se ne renda conto? O ci potrebbe essere dell'altro? 

Certamente non è impossibile che egli sia alla frutta , e che sia andato oltre le sue capacità, ma non per questo il Caimano deve essere sottovalutato 

Il suo declino sembra cominciato un anno fa , quando molteplici ragioni di propria convenienza lo hanno indotto a lasciare il passo a Monti, prima di tutte l'esigenza di scaricare su altri le conseguenze di una crisi che appariva ormai fuori controllo

La situazione che ne è seguita, tuttavia,  appariva per certi versi ottimale, perchè da un lato consentiva a Berlusconi di continuare a tenere sotto controllo il Parlamento , attraverso la maggioranza da lui controllata (ad evitare brutte sorprese),  mentre dall'altro poteva contare su qualcun altro che faceva per lui il lavoro sporco,  prendendosi  la responsabilità di provvedimenti impopolari volti ad un  risanamento economico del quale lui si sarebbe preso il merito  al momento opportuno

Una buona prospettiva , che pero' si è molto affievolita a causa delle imprevista popolarità sopratutto internazionale del professor Monti 

Nella imminenza della scadenza naturale della legislatura, il nostro Caimano non poteva permettere che le cose seguissero il proprio corso, perchè in un solo anno di governo , il professor Monti ha reso evidente  a tutti come dovrebbe essere uno statista, e l' immagine che ne deriva sembra molto lontana da quella del nostro cultore di "Bunga Bunga". La  figura pecoreccia di Premier costruita da Berlusconi,  molto piu' simile a quella di un gangster da operetta che a quella dei Padri fondatori della Repubblica si è rapidamente sbiadita,  ed in qualche modo è come se tutti gli italiani, compresi i suoi complici, si fossero d'un tratto risvegliati da un sogno ed iniziassero a guardalo con occhi diìversi. Per questo, ha sparagliato le carte, provocando la crisi che porterà alle elezioni e tornando in qualche modo al centro della scena. Naturalmente non è vero, come ha detto Alfano che le elezioni sono state cosi' anticipate di poche settimane perchè, di fatto, un Governo senza fiducia non riesce a fare piu' niente da subito e quindi la crisi di Governo è immediata e drammaticamente reale

C'è da dire pero' , anche ad un Berlusconi sbiadito ed in crisi non poteva non rendersi conto che candidarsi veramente alla prossime elezione sarebbe stato un grosso rischio, perchè  il centro destra appare confuso, e non piu' sufficientemente unito e motivato . Già adesso i vari caporioni stanno creando correnti scissioniste nel tentativo di ereditare l'impero di mister "B" in modo non molto dissimile da quello che accadde con i vari Generali nel corso della disgregazione dell'impero romano . Ed  è poi chiaro che il centro destra di Berlusconi non potrebbe reggere  ad una sconfitta elettorale, perchè andrebbe in pezzi  decretando, questa volta sì,  la sua fine politica ed aprendogli le porte dei tribunali e forse del carcere 

Quindi è molto difficile che il piano di Berlusconi sia veramente  quello di candidarsi come premier . E' molto piu' probabile che il suo proposito sia quello di ritagliarsi attraverso una serie di forzature e di ricatti un ruolo di coordinatore e mediatore  delle cosiddette forze centriste, che potrebbero riunirsi nel candidare Monti grazie alla sua mediazione ed al suo passo indietro. Effettivamente Berlusconi controlla ancora molti consensi in Parlamento e nelle forze politiche ed economiche del Paese, e ben lungi  dal pensare al bene del Paese, probabilmente si propone un piano abbastanza ambizioso: creare le condizioni per salvare in massa i suoi complici, proporsi come salvatore della casta e nel contempo spianare la strada ai nuovi  baroni del sistema economico che desiderano impadronirsi del potere politico, Montezemolo in testa 


In questo modo si troverebbe ad essere l'uomo chiave per permettere ai suoi complici o almeno ad alcuni di loro di essere rieletti, permettere l'insediamento di un governo conservatore molto gradito alla Casta ed alla alta borghesia italiana e spianare la strada a nuovi ingressi di imprenditori nella politica, oltre a tutto insediando a Palazzo Chigi un uomo tutto sommato abbastanza gradito al Popolo , al quale continuerebbero a venire perdonate o almeno del quale potrebbero venire sopportate ulterioi scelte impopolari 


Cosa ne guadagnerebbe lui?E' probabile che sfumata (evidentemente)  la possibilità  di un nuovo mandato a Palazzo Chigi, il suo obiettivo potrebbe essere il Quirinale. Con un Senato eletto tra i suoi fedelissimi , grazie anche al Porcellum  , e la spinta di questo nuovo Centro Moderato che evidentemente troverebbe molto interessante avere un Presidente della Repubblica proprio complice , la cosa non sarebbe impossibile. In questo modo , Berlusconi si garantirebbe l'impunità e l'immunità che sono il suo bisogno principale , e poi ritornerebbe al Potere dalla porta di servizio



Da parte di questo Centro Moderato vi sarebbe una enorme convenienza , ed in pratica si verrebbe a creare una specie di staffetta tra Berlusconi ed il nuovo Partito, ciascuno dei quali tirerebbe la volata all'altro. Il mandato di Napolitano è al termine.... Il sospetto è piu' che legittimo, e dovrebbe essere  chiaro per tutti che un Berlusconi Presidente della Repubblica non lo fermerebbe piu' nessuno. 



Fantapolitica?Non nel Paese che ha visto un Presidente del Consiglio vantarsi impunemente dei suoi festini a luci rosse, rivendicando come dote il suo priaprismo,  che ha fatto della corruzione un dogma, che ha introdotto la negazione delle evidenti responsabilità proprie e dei propri complici come normale, irridendo chi lo richiamava alle proprie responsabilità, che ha inventato la nipote di Mubarak per giustificare i suoi sollazzi con una minorenne. Insomma, non in Italia. Al peggio non c'è mai fine
Non venga sottovalutato  il colpo di coda del Caimano!!



martedì 13 novembre 2012

STRINGIAMOCI A ....CORTE


Togliamoci subito il dubbio sulla possibilità che vi sia una errata conoscenza del testo dell'inno nazionale nel titolo di questo commento. Se non fossero bastate le lezioni scolastiche  di antica memoria, ci ha ben pensato Benigni un anno fa con la sua colorita erudizione a spiegare, assieme a tutto il resto del testo,  il passo "stringiamoci a coorte", intesa come formazione dell'esercito dell'antica Roma e per estensione il "fare gruppo" il rinserrare i ranghi per fare squadra.
Un invito insomma a collaborare  per costruire insieme un Paese migliore. Ma  il Governo che in questo momento storico politico e sociale così' difficile trova il tempo per imporre nelle  Scuole l'insegnamento obbligatorio dell'inno di Mameli, non ha le sembianze di un allenatore che cerca di motivare la propria squadra per vincere un campionato. L'ordinanza assume  piuttosto le sembianze di editto, volto ad imporre un concetto di Patria che  ricorda alquanto  la riforma Gentile del 1923.
Dovrebbe essere evidente che l'amor di Patria dovrebbe essere qualcosa che nasce dal di dentro , dall'orgoglio nazionale,  dal senso di appartenenza, dalla condivisione di valori. Che senso ha imporlo  per Legge?  Se i cittadini italiani appaiono i più' sbadati d'Europa nelle occasioni nelle quali sarebbe necessario ricordare le parole dell'inno nazionale , questo non succede certo perché testo e parole sono difficili da reperire, ma invece succede probabilmente perché l'inno di mameli appare come qualcosa di lontano ed arcaico, per molti privo di significato. E del resto "fratelli d'Italia? Ma quali fratelli? I fratelli coltelli? Nel Paese piu' individualista d'Europa e forse del mondo? ...l'Italia s'è desta....ne siamo certi? A me sembra invece in coma irreversibile , in stato vegetativo permanente , neanche di fronte alla crisi piu' spaventosa di sempre si riesce a portare l'interesse della Casta fuori dai giochi di poltrone e della campagna elettorale permanente , mentre l'unico partito serio che aumenta i suoi iscritti è il partito dell'astensionismo. Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa? Innanzitutto per cingere una testa con un elmo , bisognerebbe che la testa fosse una ed invece in Italia sono sessanta milioni. Poi gli elmi dei quali gli italiani si cingono la testa sono gli elmetti anti infortunistici degli operai dell'Ilva di Taranto, dei minatori di Sulcis e di tutti gli operai che con questa crisi spaventosa stanno perdendo il lavoro, e poi ci sono gli elmetti della Polizia e dei Carabinieri che caricano i manifestanti , posto che i loro mezzi senza piu' benzina consentano loro di arrivare sul posto...tranne qualli della Val di Susa che per caricare i pacifici valligiani che cercano di difendere la loro valle dall'inutile e brutale stupro ambientale della TAV si sono ormai stabiliti definitivamente la. Dov'è la vittoria? Che ci deve porgere la chioma ? E chi lo sa .... Sappiamo invece che continuano ad arrivare tasse, tagli al welfare , disoccupazione . Ed in questo quadro, la Casta che cambia nomi e sembianze ma mai le facce, attraverso i tg di regime ci dice che tutto va meglio, con il gioco delle parole le tasse diventano contributi ala crescita, le privazioni diventano "uno sforzo comune" imporre tasse assurde ai ceti piu diseredati diventa "chiedere un sacrificio necessario" mentre l'esenzione della Chiesa dall'IMU diventa " Parere parzialmente negativo sull'applicazione della tassa per gli immobili ad uso misto (commerciale e non) di enti no profit."  Progressivamente protestare diventa sempre piu' difficile, sia per mancanza di una classe politica che dia un senso a queste proteste, sia per le leggi bavaglio sempre piu' numerose e pesanti . Tutti hanno sempre meno diritti, in particolare i lavoratori, in un Paese nel quale si ritiene di combattere la precarizzazione e la disoccupazione privando i Lavoratori dei propri diritti , e nel quale il rapporto di lavoro sta a grandi passi ritornando quello prima della Legge 300 , anche detta statuto dei lavoratori (quella dell'art.18) ed i datori di lavoro stanno ritornando ad essere padroni. In questo paese martoriato, il Governo trova il tempo di fare le leggi perchè vi sia un perlomeno formale asservimento al Regime. E la Legge , si badi bene, è trasversale a tutti i Partiti come tutte le decisioni del Governo Monti, che ha messo tutti in riga , noi di fronte alle imposizioni di Legge, come fossimo alla corte di un re ,  i partiti e le formazioni politiche dietro l'unico sistema per rimanere Casta. Dunque tutti buoni, allineati e coperti, senza protestare, senza  permettersi di esigere i propri diritti, bravi ubbidienti tutti in coro a cantare quanto vogliamo bene al signor Direttore. Allineiamoci, duque. Stringiamoci..... a corte.

martedì 25 settembre 2012

IL TRIONFO DEL QUIZ, LA MORTE DELLA CULTURA

Il quiz. Nato come banale indovinello, (la parola sembra abbia una origine abbastanza recente,) ha assunto una certa dignità ai tempi di Mike Bongiorno e del suo Rischiatutto. Certo, era un gioco ma le domande erano serie, difficili, e si rimaneva veramente con il fiato sospeso . Erano i tempi del Maestro Manzi e del suo "Non è mai troppo tardi" una trasmissione che si proponeva di combattere l'analfabetismo che ancora era molto diffuso . La televisione si era assunta un importante ruolo di diffusione della cultura, anche quella piu' elementare. Poi, adeguandosi ai tempi, il quiz televisivo ha iniziato a perdere consistenza, le domande hanno cessato di riguardare un certo tipo di cultura ( ma ve lo ricordate Massimo Inardi e le sua prodigiosa memoria ?) E lasciata la Storia, la Letteratura, la Musica hanno cominciato a riguardare sempre piu' il pettegolezzo, il gossip, la vita di personaggi che a loro volta dovevano la celebrità al solo fatto di essere apparsi in televisione, sino al paradosso dei personaggi resi celebri dal Grande Fratello, ovvero l'essenza del vuoto pneumatico, del nulla, della persona resa celebre dalla celebrazione, che appare in televisione perchè è apparsa in televisione, del personaggio costruito sul nulla. In questo modo , il quiz televisivo ha perduto la capacità di sucitare un interesse, seppure frammentario, per la Cultura ed ha iniziato a diventare strumento di celebrazione della mediocrità, dell'ignoranza, della furbizia popolana di chi poteva pensare di vincere soldi e celebrità con la conoscenza di notiziole sulla vita delle celebrità senza avere un briciolo di vera cultura, una preparazione fondata sulla lettura di Chi e Novella 2000 invece che su Pirandello, la furbizia e la cialtroneria che vincono sulla Cultura, a diffondere il messaggio che studiare non serve, basta essere furbi .




Ecco, il quiz come nemesi dalla Cultura, il quiz che diventa bandiera di chi è insofferente della conoscenza ma non vuole rinunciare a sbandierarne una.

L'arte italiana di arrangiarsi e di arruffare portata al rango di scienza, ma allo stesso tempo, la cultura e la conoscenza svilite perchè deprivate di un ruolo e di un punto di riferimento: la persona che esibisce vera cultura, troppo spesso è meno importante di chi diverte con una guascona esibizione di ignoranza.

In questo contesto, il quiz ha di colpo abbandonato il set televisivo ed è sbarcato di soppiatto nelle sale del Sapere. E divenuto il protagonista nella selezione di coloro i quali debbono accedere alla Università . I futuri medici possono trovarsi a dover rispondere sui campionati di calcio o sulla composizione della grattachecca , e chi non lo sa puo' trovarsi fuori dal cammino universitario, cedendo magairi il passo a chi invece di studiare, guardava i campionati di calcio o si mangiava i gelati. IL trionfo della cialtroneria, dello svilimento della cultura. Ma non basta. In questi giorni il quiz opererà la preselezione iin un concorso per la immissione in ruolo di isegnanti precari. Il Ministero della Istruzione (Pubblica?) Ha deciso di istituire un concorso per la assunzione di circa 12.000 insegnanti.Una bella cosa? Una mia amica, precaria da circa 15 anni, mi ha espresso le sue preoccupazioni: che ne sarà di tutto il lavoro che i precari hanno compiuto sino ad oggi per arrivare ad avere un posto di ruolo? Delle vecchie graduatorie, delle supplenze accettate a condizioni impossibili, magari molto distanti da casa, con piu' spese che guadagno pur di ottenere punteggio? Senza il posto di ruolo questa insegnate, laureata e con una notevole professionalità, corsi di aggiornamento, esperienza sul campo eccetera, madre di un bambino, deve chiedere agli anziani genitori una firma di garanzia per ogni piccolo prestito perchè non possiede un reddito certo sui cui la Banca possa fare affidamento. Ora tutte le sue prospettive ed i suoi progetti di vita vengono rimessi in discussione da questo nuovo concorso. Ma non basta, oltre il danno la beffa: la preselezione di questo concorso sarà basata sugli ormai famigerati quiz.

Oltre all'insulto che il Governo fa a tutti i precari d'Italia, che d'un colpo vengono giudicati spazzataura da rottamare, lo spregio di vedere il proprio sapere e la propria esperienza accumulata in anni di insegnamento precario spazzati via dai quiz alla grattachecca.

Un Governo che decide questo sembra essere veramente il trionfo della cialtroneria , del disprezzo per la fatica degli Insegnanti, ed il disprezzo per la Scuola nel suo senso piu' ampio e quindi per le Generazioni che verranno. Il trionfo del quiz, la morte della Cultura. Amen

lunedì 27 agosto 2012

UNA MOSCHEA A MONFALCONE........

La discussione intorno alla ventilata creazione di un centro religioso e culturale islamico a Monfalcone , riporta al centro del dibattito i temi della tolleranza, della integrazione e della capacità della nostra comunità di vivere il presente ed il futuro invece di aggrapparsi disperatamente al passato.


L'esigenza di creare un centro di aggregazione sociale di cultura islamica nasce evidentemente in primo luogo dal fatto, incontestabile, che a Monfalcone vive una cospicua comunità islamica. A Monfalcone , in margine alle politiche organizzative di Fincantieri, si è prodotto un intenso flusso migratorio proveniente altre parti di Italia e del mondo, che ha avuto a sua volta l'effetto di creare diverse comunità . Una di queste per esempio è la comunità bengalese,(la seconda in Italia) che ormai rappresenta il dieci per cento della popolazione cittadina. Non a tutti questo piace, qualcuno ne è decisamente disturbato, ma negare la realtà non serve a niente ed a nessuno. Ai bengalesi si aggiungono nordafricani, senegalesi ed altri soggetti di religione islamica di varia provenienza giunti a Monfalcone in vari modi e per diversi motivi, cosi' come accade in tutta Italia . Non si conoscono cifre ufficiali ma possiamo ipotizzare una comunità di almeno 3000 persone . La maggio parte di esse è in Italia con permessi regolari e quindi hanno tutti i diritti che cio' comporta. Quindi credo sia piu' che lecito che essi desiderino di avere un luogo dove raccogliersi in preghiera, vista anche la fortissima religiosità che pervade il mondo islamico, per il quale vita quotidiana e religione sono intrecciate in modo indissolubile.

La comunità islamica ha quindi ventilato l'ipotesi di acquistare i locali di un ex discount ormai chiusi ed abbandonati da tempo. E sono subito iniziate le polemiche, naturalmente alimentate dalla sgangherata e populista alzata di scudi dei partiti della destra e della Lega da una parte, e dalla incerta e confusionaria ricerca di una idea da parte dei partiti di centro sinistra dall'altra, con in mezzo l'interposizione di precari argomenti contrari da parte di cittadini spaventati dalla possibile modifica dello status quo.

Le argomentazioni poste a sostegno del partito dei contrari vanno dall'improbabile al ridicolo , ma da parte dei cittadini evidenziano nel complesso paura del diverso, un senso di smarrimento nel vedere il mondo che cambia, il timore che la costituzione di una comunita' nuova porti via qualcosa a quella vecchia, ma anche sconcerto nel vedere che nel nostro mondo nel quale il senso della comunita' e tradizioni si perdono e vanno a naufragare nell'individualismo, si formano comunita' nuove che questi valori tengono invece saldi, in modo particolare perchè immigrati che cercano di mantenere il proprio senso di di identità. C'è sicuramente un senso di disagio nel vedere queste persone prive di mezzi che si dichiarano disposte ad affrontare costi e difficoltà notevoli per potersi aggregare, mentre la nostra civiltà invece costruisce muri sempre piu' alti tra un individuo e l'altro. Disagio che attraverso l'invidia talvolta si trasforma in rabbia.

Uno dei primi argomenti che sono stati sbandierati è proprio quello delle risorse e del costo . IL prezzo dell'immobile è di 500.000 euro , che la comunità intende sborsare senza accendere mutui, per mezzo di una sottoscrizione . Urla e grida sul fatto che questi immigrati sono tutti indigenti, che usufruiscono di agevolazioni e sussidi pagati da "noi che paghiamo le tasse" e che se sono in grado si pagarsi una moschea, allora non hanno bisogno di aiuti e sussidi. Il rappresentante della Lega Nord ha anche tentato una improbabile operazione aritmetica dalla quale si evincerebbe che ogni componente della comunità dovrebbe poter donare alla causa due o tremila euro. Qui tornano alla mente la finta laurea in medicina di Umberto Bossi, la laurea a pagamento del "Trota" e tutta la serie di considerazioni leghiste sulla cultura. Se i componenti della comunità disposta a sostenere la spesa fossero 2.500 , che non è un numero campato in aria visto che probabilmente a questa operazione parteciperebbero tutti i musulmani del circondario , ognuno dovrebbe sborsare duecento euro non duemila. E duecento euro sono una cifra alla portata anche di una famiglia povera se servono ad uno scopo importante.

Poi vale la pena di considerare che anche loro lavorano e pagano le tasse. Certo, molti usufruiscono di agevolazioni. Pero', ad essere corretti , molti di noi sono pronti a dare addosso ad un bengalese che usufruisce di agevolazioni e che si priva di duecento euro per costruire la propria chiesa, ma non credo che le stesse persone andrebbero a controllare come spendono i soldi le persone indigenti che non sono bengalesi e/o musulmane. Come a dire che noi siamo disposti ad aiutare gli stranieri indigenti purchè poi facciano quello che vogliamo noi. Potrebbero spendere duecento euro magari per un televisore ma non per la propria religione perchè questo ci disturba? Non credo questo sia un pensiero dignitoso, e credo che avvilisca piu' chi lo formula che chi lo subisce.

Vorrei poi proporre una riflessione su quante chiese possiede la religione cristiana, nella quale non mancano i poveri, e molte volte di quale sfarzo e di quale opulenza, di quanto sia lecito discutere sulla pagliuzza nell'occhio del vicino , e tutto questo senza dimenticare quanto questo contrasta con la povertà di Cristo.

 

Si parla poi della questione di sicurezza , ipotizzando che una moschea automaticamente diverrebbe un luogo di ritrove di cellule terroristiche. Non si comprende il motivo per il quale le suddette cellule non potrebbero ritrovarsi in un qualsiasi appartamento , a casa di complici o in altri luoghi. Dubito fortemente che la mancanza di una moschea sarebbe un deterrente per dei terroristi agguerriti e determinati

Si parla poi del fatto che non si dovrebbe incoraggiare una religione che annovera tra i suoi seguaci tante persone violente , e si citano casi di recente cronaca . Molti pensano alla religione islamica come ad una religione che incita alla violenza, schiavizza le donne , non tollera altre religioni In realtà come in tutte le religioni anche qui vi sono i fanatici, ma a chi lo ha dimenticato vorrei ricordare che anche la religione cristiana ha contato nel suo passato molti eccessi, come i massacri compiuti al grido di "Dio lo vuole" nelle crociate, e poi la caccia alle streghe, i roghi della la Santa Inquisizione, i massacri compiuti dalle cattoliche armate spagnuole in sudamerica ai tempi di Cortez e Pizzarro sino al motto GOTT MIT UNS (Dio è con noi) inciso sui pugnali dei nazisti delle SS . E' chiario che queste persone avevano della religione Cristiana un idea abbastanza distorta., e non dobbiamo certo giudicare i Cristiani da questi eccessi, cosi' come non è corretto giudicare i musulmani dagli eccessi compiuti dai Talebani . Per quanto riguarda le donne , ricordiamo che il delitto d'onore che mandava assolto o quasli il marito che uccideva la moglie infedele è stato abolito da pochi anni, e cito Tommaso d'Aquino, illustre dottore della Chiesa "

""Il valore essenziale della donna consiste nella sua capacità di partorire gli esseri umani e di governare la casa." (Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, 1225-1275)

"Un feto maschile diventa un essere umano dopo 40 giorni, un feto femminile dopo 80 giorni. Le femmine derivano da spermatozoi difettosi o da flatulenze umide." (Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa e patrono delle università cattoliche)

 

La donna è un errore della natura… con i suoi eccessi di umidità, la sua bassa temperatura fisica e la sua inferiorità spirituale è una specie di uomo mutilato, menomato e malriuscito… solo l'uomo è la piena realizzazione della razza umana." (San Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, 1225-1274)


Eccetera. A tutt'oggi le donne non possono diventare preti, vescovi e tutto sommato nella civiltà cui vorremmo si sottomettessero le persone di religione musulmana, la donna continua ad avere un ruolo sottomesso rispetto all'uomo


Non esistono argomenti che possano in maniera irrefutabile dimostrare la superiorità di una religione rispetto ad un altra e, d'altra parte, gli stessi sacerdoti di Monfalcone, quando intervistati, hanno parlato favorevolmente  della libertà religiosa.


Tralasciamo gli argomenti di minore rilevanza, come la agibilità dell'edificio (chi ha mai sentito parlare del certificato di agibilità delle Chiese cristiane o di altro culto?) La presenza di una via ad alto scorrimento (sulla stessa via, a pochi metri c'è da secoli una Chiesa) eccetera, tutti argomenti che evidentemente sono pretesti per nascondere la paura del diverso.


Da parte della Amministrazione comunale , un balbettio confuso che è arrivato al punto di invitare i Cittadini ad andare maggiormente in Chiesa , una argomentazione grottesca che rivela il disorientamento di chi è diviso tra un perbenismo di maniera, progressismo di facciata ed il timore di non potere controllare la situazione che si sta evolvendo (si, beh, è giusto dare anche ai musulmani i loro spazi.....ma noi contiamoci , facciamo quadrato, andiamo in Chiesa per dimostrare piu' che altro a noi stessi che anche noi abbiamo valori altrettanto solidi dei loro.....o no? O non piu?) Il timore che questa Società decrepita e decadente sia giunta al capolinea, e che una Società multietnica e multirazziale sia un futuro che non potremo manipolare.

Bene, io credo che se questa Società vuole dimostrare ancora qualcosa, non lo farà certamente impedendo con i cavilli e la violenza che una parte di essa possa svilupparsi come vuole, lo scontro di civiltà non puo' essere vinto con la forza.


Non con la forza, non con l'autorità ma solo e soltanto con la saggezza e l'autorevolezza....... Cui abbiamo dato già un fiero colpo pensando di impedire a delle persone di professare la propria religione con una certificazione di agibilità o di destinazione d'uso di un edificio.... O pensando di poter risvegliare con uno schiocco di dita  un senso di religiosità che contrasti il loro, quasi fosse una gara.... Invitando dal giornale i Cittadini ad andare in Chiesa....

............ no more comment

domenica 19 agosto 2012

Parigi, o cara

Anche quest'anno una vacanza all'estero, ed a chi dice "prima di visitare il mondo voglio conoscere l'Italia" rispondo che la mia non è solo una vacanza all'estero, ma è anche una vacanza dall'Italia.

Ho bisogno di staccare non solo dal lavoro, dai luoghi noti, dal trantran quotidiano ma anche di uscire per qualche giorno da questo paese sfatto e decadente per andare a respirare aria nuova , aria di speranza . Di immergermi nel Paese che vorrei

E allora, Parigi.

 

Parigi anche secondo me è la piu' bella città del mondo. Bella,viva , energetica, vitale Si respira aria di passato senza decadente nostalgia, di un presente senza troppe recriminazioni, di un futuro possibile

Non è la prima volta che ci vado, ma quest'anno abbiamo fatto una cosa un po' diversa: una vacanza a Parigi, non un viaggio a Parigi. La differenza non sta nel luogo ma, evidentemente , nel viaggiatore .

Vedere cose non ancora viste ma senza fretta e senza urgenza, sapendo già che lasceremo cose non viste e non fatte per la prossima volta...... Che ci sarà , prima o poi. Abbiamo lanciato una monetina ideale in tutte le fontane di Parigi

Il primo impatto sa di efficienza ed organizzazione. All'aeroporto CdG (Charles de Gaulle), veamente immenso, c'è un terminale della metropolitana, con tutte le biglietterie del caso acquistiamo l'abbonamento Paris Navigo
http://parisbytrain.com/paris-train-metro-week-pass-navigo-decouverte/

che ci permette l'utilizza di tutti i mezzi pubblici per una settimana - in realtà l'abbonamento vale da lunedi' a domenica e noi lo acquistiamo il mercoledi' ma comunque risparmiamo rispetto al piu' noto abbonamento turistico Paris Visit, che acquistiamo solo per mio figlio piu' piccolo perchè è ridotto e su questi si , si risparmia. Con questo abbonamento prendiamo il Roissybus che ci porta a l quartiere dell'Operà dovre abbiamo l'hotel. Bus ogni 15 minuti, mezzo nuovo con aria condizionate, autista gentile e disponibile alle spiegazioni. Arriviamo, scendiamo , attraversiamo il piazzale dell'Operà e ci fermiamo ad orizzontarci vicino una fermata del bus. Apriamo la cartina e poco dopo si avvicina un signore anziano, che in perfetto italiano senza quasi accento si offre di aiutarci. Gli spieghiamo la nostra destinazione e lui suggerisce di prendere la metro sino all'hotel, perchè fa caldo (in realtà non troppo per noi che usciamo da Caligola) ci indica la fermata e poi alla fine , visto che la conversazione si avvia ci accompagna siano all'ingresso della stazione piu' vicino.Ci congediamo con una stretta di mano da questo signore cosi' gentile. Dall'uscita della metro (abbiamo già l'abbonamento, ricordate?) all'hotel ci sono meno di cinquecento metri. Veniamo accolti da da un impiegato sorridente e gentile che sa già tutto di noi e ci aspetta (prenotazione via Internet tramite una agenzia di Monfalcone) ci indica le nostre camere, una al 5 ed una al 6 piano. Disappunto di mia moglie che avrebbe preferito due camere adiacenti. Mentre inizia a spiegare la cosa all'impiegato, il direttore , un giovane gentile e sorridente esce dal suo ufficio e si avvicina chiedendo se ci siano problemi. Immediatamente ci rassicura: oggi non è possibile ma da domani ci cambierà le camere se lo desideriamo e troverà la soluzione che vogliamo. Saliamo con l'ascensore. L'hotel non è nuovo ma certamente rammodernato di recente ( veramente ristrutturato non solo ridipinto)

http://www.booking.com/hotel/fr/bresil-opera.en.html?aid=311984;label=bresil-opera-9cIzaCqXa35DsRKXl61w1wS8099442553:pl:ta:p1:p2:ac:ap1t2:neg;ws=&gclid=CMjQ1Jrg87ECFcGHDgodnnsANw

Le camere sono una sorpresa. Ampie, luminose, arredate sobriamente ma con gusto, frigo a disposizione un poco piu' grande del solito frigobar, televisore che vorrei avere a casa (programmi pero' solo in francese) e wi fi gratis in tutte le stanze con un ottimo segnale

Bagni ampi, ben divisa la parte doccia, tutto pulitissimo . La vista della camera al sesto piano è eccezionale , un panorama dei tetti di Parigi da cartolina. Tra l'altro le camere sono su piani diversi ma si affacciano sul medesimo vano scala per cui  in realtà siamo separati solo da pochi metri. Appena scesi diremo al portiere che non servirà cambiare le camere vanno benissimo cosi'. Il portiere e il direttore sorridono: "Très Bien"



Il pensiero non puo' non correre alla nostra recente visita a Roma, Italia a giugno. Stesso target , hotel a tre stelle prenotato via internet, piu' o meno lo stesso prezzo. L'hotel di Roma, il nefasto hotel Acropoli di sui auspico la distruzione con le sue stanze brutte sporche e puzzolenti , attribuite all'ultimo istante perchè si erano dimenticati di segnare la nostra prenotazione, su piani diversi , bagni indecenti con una doccia per modo di dire da cui la poca acqua appena tiepida che usciva finiva sul pavimento, rifiuti abbandonati nei corridoi, una sala colazione che sembrava un corridoio con una cameriera che urlava come una pazza. Se questo hotel meritava tre stelle, l'hotel di Parigi ne merita almeno sei.....questa è una delle cose che intendo quando parlo di prendersi una vacanza dall'Italia....

La nostra vacanza a Parigi inizia dunque sotto i migliori auspici ( e tali saranno sino alla fine)

E'  quasi sera, facciamo un giretto per il quartire che si chiama Grand Boulevard , percorso da ottocentesche gallerie coperte da vetrate che attraversano i grandi edifici e sulle quali si affacciano negozietti particolari, ristorantini etnici...una meraviglia. Ceneremo da Chartier un ristorantino che poi scopriremo essere notissimo e molto ambito (quando usciremo la fila per entrare si snoda per piu' di cento metri) .cose semplici e buonissime, pollo al forno , anatra con le patate, uno spezzatino di maiale con patate. Conto per quattro persone sotto i quaranta euro comprese le bevande, gentili, velocissimi...L'interno del locale sembra una stazione ferroviaria dell'ottocento , con ampi specchi e tanto di sedili stile treno e con soprastante cappeliera in ottone sulla quale appoggiare gli zaini ed un enorme orologio a centro muro che fa tanto Hugo Cabret


La serata finisce dopo un rapido viaggio in metro sotto la Tour Eiffel che alla 22,00 in punto aggiunge alla solita illuminazione gialla una fantasia di lampi blu che dura per cinque minuti, gran folla radunata sul prato antistante che sorseggia coca cola da un barattolo o Champagne da bicchieri di cristallo, persone in jeans ma anche in abito da sera. Grande "Aaahhhaaaa!" alla accensione delle luci blu, "Oooohooooo....." quando si spengono , fa un pò da ridere ed un pò tenerezza. Ma è uno spettacolo stupendo


L'indomani dopo una colazione ottima e abbondante in una sala luminosa che si affaccia su un giardinetto interno, dolci e pane freschissimi, frutta, affettati formaggio, ogni genere di bevande calde, succhi di frutta , d'arancia di mela, toast , macedonia tutto a volontà , visitiamo il museo Cité des Sciences et de l'Industrie una specie di Immaginario Scientifico all'ennesima potenza. Purtroppo tutte le esibizioni (elettricità statica, chimica, interno del planetarium grande come un cinema dove spiegano le stelle) sono in francese ma è comunque una mattinata piacevole. Pranzeremo al bar interno a baguette ripiene e dolci, sette euro a testa comprese le boissons (bibite) e non riusciamo a finire tutto. Il pomeriggio ci vedrà a passeggio sui Champs Eliseé , piani di negozi enormi e particolarissimi, ci fotograferemo in saloni auto ove sono esposte vetture futuristiche ed incredibili, compresa un prototipo Peugeot da corsa che fa oltre trecento all'ora ed è elettrica.

Ci spostiamo ovviamente in metro, che è rapidissima con i treni ogni pochi minuti . All'interno si trova di tutto, compresa una band di russi composta da una decina di elementi, ognuno con uno strumento diverso che suona benissimo nel corridoio tra un treno e l'altro


Per spostarsi pero è bene calcolare bene l'itinerario e valutare gli incroci tra una linea e l'altra per evitare di fare giri troppo lunghi tra un punto e l'altro. Per questo, chi ha l'i phone o l'I Pad puo' collegarsi con il sito della metro ove c'è una pagina dove si puo' calcolare in modo immediato il percorso da fare , con i cambi e le stazioni a cui farli ed il calcolo del tempo


Http://www.ratp.fr/itineraires/fr/ratp/resultat-detaille/start/Grands+Boulevards+%28METRO%29%2C+Paris/end/Gare+D%27Austerlitz+Grandes+Lignes+%28RER%29%2C+Paris/is_date_start/1/date/2012-08-19/time/15%3A45%3A00/route_type/plus_rapide


Altrimenti prendere un po di pratica con la cartina che si tova gratuitamente dappertutto ( richiderla in Hotel) e comunque appesa a tutti i muri della metro.

Questa è un altra cosa che funziona benissimo, e rende  l'idea di un paese moderno ed efficiente

Avendo già visitato Parigi  in precedenza, questa volta abbiamo girellato per posti ancora non visti, come l'immenso mercato della Pulci (Les Puces) con i suoi 15 km (quindici chilometri) di percorso tra bancarelle  e venditori di ogni cosa usata, dai vestiti usati a due euro ai mobili d'arte, dai dischi in vinile alle pipe di seconda mano, ai pezzi di nave c'è veramente di tutto


Http://marcheauxpuces-saintouen.com/3.aspx

Abbiamo girellato la sera per il quartiere latino o per il quartiere del Marais,  in posizioni speculari  rispetto alla Senna ed all'Ille de la Cité dove si trova Notre Dame, sul cui sagrato la sera ci sono artisti di strada e molta vitalità

Abbiamo visitato molti parchi. Quasi tutti vietati ai cani anche se tenuti al guinzaglio. Tutto sempre pulito ed ordinato, ed è possibile distendersi sull'erba curata, moltissimi lo fanno non solo turisti ma anche tanti studenti parigini che portano la colazione, leggono il giornale o navigano con l'I Pad . Molta polizia in giro ed anche pattuglie dell'esercito in assetto di guerra con i mitra d'assalto bene in vista che pero' danno una idea di sicurezza . Anche i soldati con il mitra sono sorridenti e gentili.

Al giardino del Lussemburgo una grandissima vasca ospita il gioco delle barchette di legno a vela, che è possibile affittare da una gentile signora con un carretto, due euro per mezz'ora, e che i bambini spingono con un bastone di legno quando si fermano contro il bordo

Sul lungo senna le spiagge artificiali predisposte dal Comune che vi ha steso 5000 tonnellate di sabbia sofficissima,, gratuite ed aperte anche la sera .


I Bateau mouche  percorrono la sera il fiume con in fari accesi ad illuminare le sponde, carichi di turisti , alcuni stipati sulla coperta, altri , a seconda del prezzo , che cenano sui ponti climatizzati e circondati da vetrate, come dentro a serre di cristallo che scivolano sull'acqua.

Non riusciremo a visitare le catacombe, al cui orario di apertura , le 10 del mattino , troveremo circa 600 persone in fila (attesa stimata tre o quattro ore) , un gentile turista italiano ci informa che per non aspettare tanto sarebbe  bene arrivare un ora prima dell'apertura, cosicchè si apetteranno solo due ore per entrare dato che la fila inizia alle 8 o anche prima. Ringraziamo e cambiamo itinerario. Non ci piace poi  molto la visita a Versailles. Abbiamo rinunciato la domenica mattina per le file chilometriche, ci torniamo un pomeriggio infrasettimanale ed effettivamente non facciamo fila, ma all'interno è una bolgia non si riesca a muoversi, anche a causa delle numerose comitive giapponesi che si comportano in tutto e per tutto come greggi di pecore, travolgono tutto e non capiscono niente. L'orario ideal per entrare e vedere con un minimo di calma sarebbero le 16,30, manca abbastanza poco alla chiusura perchè i giapponesi non ci siano piu' ed abbastanza per vedere tutto

Ci godremo moltissomo il museo dll'Orangerie con le tele di Monet lunghe 12 metri (le famose ninfee) che sono protagoniste di un recente film di Wooy Allen, Midnight in Paris, di cui visiteremo anche un altra location, la chiesa di Sant Etienne du Mont vicino al Panteon


Bellissimo anche il museo d'Orsay ricavato in una stazione ferroviaria dell'ottocento interamente chiusa perchè già destinata ai treni elettrici (che non fanno fumo) e caratterizzata anch'essa dagli enormi orologi di Hugo Cabret. Qui moltissime tele di impressionisti e post impressionisti Monet, Manet, Cezanne, Degas , Renoir......... Ci si puo' perdere piu' di una giornata. Ma noi siamo in vacanza, vediamo le cose piu' importanti sotto la sapiente guida di mia moglie


Ma piu' di tutto ci immergiamo nella città, visitiamo molti negozi, il Virgin Megastore con i suoi milioni di dischi, non possiamo mancare all'Hard Rock caffè, al parco di Eurodisney, (a marne la valleé , sempre con metro e RER usando il nostro magico abbonamento Paris navigo, ingresso a prezzo ridotto acquistando il biglietto su internet e trovando (non è facile) sul sito francese l'offerta Francilien (abbiamo pagato 35 euro a testa contro 55)

E poi camminare nei quartieri, nei parchi, nei boulevards vedere questa moltitudine di persone di tutto il mondo. La gente nella metro composta, cortese, con lo sguardo sempre altrove per non violare la Privacy ma pronti a dare una mano se serve


Gli impiegati, i commessi, i poliziotti, persino gli spazzini sempre sorridenti, gentili e disponibili. Si respira un aria diversa, qui ogni persona sembra a suo agio nel proprio ruolo, c'è una dignità invidiabile anche nell'addetto ai bagni pubblici, che ringrazia con un cenno della testa per i 50 centesimi della tariffa, pulisce il bagno tra una persona e l'altra, e ci regala una cartolina (pubblicitaria, va bene, ma è una cartolina) . Sorride e saluta come se fossimo clienti del suo negozio personale 

Il poliziotto che ci sorride e ci saluta in italiano. Il barbone che si alza per ringraziare della nostra piccola elemosina. E' un altro mondo

 

Per mangiare abbiamo trovato proprio accanto al centro Pompidou un ristorante della catena FLUNCH che non è bellissimo ma dove si mangia bene a buon prezzo (una trentina di euro in quattro) si scendono le scale, vie è un chiosco dove cuociono la carne alla piastra sul momento, un banco dove danno alcuni piatti pronti, poi un banco di verdure a buffet. Si passano le casse e c'è un ampia sala da pranzo in cui c'è un banco buffet gratuito con verdure di ogni genere, patate  fritte e paste asciutte a volontà. Come in tutti i ristoranti di Parigi, è possibile avere gratuitamente caraffe d'acqua naturale a volontà e non è obbligatorio acquistare bibite. Pieno di turisti. Si mangia bene anche se dopo un paio di volte ci si accorge che la varietà non è amplissima. Va bene per chi non da importanza al mangiare o per chi per qualche sera vuole evitarsi lo stress di trovare ogni volta un ristorante diverso.

Fuori c'è l'ultramoderno centro Pompidou , con la sua arte moderna e di fianco la piazza intitolata a Stravinsky con una grade vasca in cui sono state posizionate 16 bizzarre scultura ispirate alla sua opera, ultramoderne, coloratissime ed in movimento. sulla piazza uno squadrone di bambini gioca al calcio correndo in mezzo alla gente. sono molto bravi

... ci sarebbe ancora tanto da raccontare ... artisti da trada , suonatori, panorami, angoli , storie.... abbiamo visitato anche il cimitero monumentale di père-lachaise , con la tomba di Oscar Wilde e Jim Morrison ...ogni angolo di Parigi è un microcosmo

... ma credo di avere reso il concetto 

Parigi, Parigi.......Parigi o cara

dobbiamo tornare in Italia, tra le cose che non funzionano e di cui nessuno è responsabile

torneremo


Arrivederci presto......





































domenica 22 luglio 2012

CANILI A TRECENTO ALL'ORA

Ha avuto un rilievo analogo a quello del Default della Spagna e relativo contagio alle borse europee, alla strage al cinema di Denver, ed alla liberazione di Rossella Urru,  nei TG nazionali del 20 luglio scorso la notizia che dal 25 luglio prossimo i cani potranno viaggiare nei treni ad alta velocità . La notizia è stata porta agli ascoltatori come segno di progresso e di civiltà , con l'immancabile ex ministro Brambilla a sfoggiare il suo look da animalista leopardata ed i suoi atteggiamenti promiscui con i cani. Un comunicato emesso a questo proposito ha voluto specificare "L'iniziativa intende facilitare la vita quotidiana dei milioni di italiani che vivono con un animale domestico, promuovendo una cultura sempre piu' 'Animal Friendly', e allo stesso tempo, anche attraverso opportune campagne di comunicazione, garantire un contributo al contrasto del deplorevole fenomeno dell'abbandono e del randagismo, e,cc,

Ora, non dovrebbe sfuggire a nessuno che i treni ad alta velocità non sono esattamente dei treni popolari utilizzati dai pendolari o comunque dalla massa . Sono dei treni piuttosto costosi e non a caso i cani verranno ammessi anche in prima classe. L'impressione che ne ho ricevuto, a prescindere dal mio personale livello di apprezzamento verso i cani, è che in questa Italia che sta naufragando, l'Italia degli otto milioni di poveri, di un disoccupato ogni tre giovani, di piccoli imprenditori ed operai che si suicidano per mancanza di lavoro , in questa Italia senza nessuna prospettiva di miglioramento nei prossimi anni, di una intera generazione senza futuro, vi sia una Casta la cui preoccupazione piu' impellente sia quella di poter fare viaggiare nel lusso i cani dei suoi ricchi componenti . ..ma era davvero una priorità?

Sullo sfondo di una Italia in ginocchio, sull'orlo della disperazione, ove la miseria incombe le riprese televisive di treni di lusso ove deputati ed ex ministri baciano cani con aria soddisfatta, ha una dimensiona tragica e degradante. E' la perfetta sintesi di questo Paese diviso in strati , con una Casta soprastante per la quale il comfort del proprio cane è molto piu' importante della vita e della dignirtà dei propri servi, che si batte per fare entrare in un Frecciarossa il proprio cane quando milioni di studenti e pendolari fanno una vita quotidiana pessima (non possiamo certo dire da cani, perchè evidentemente una vita da cani non se la possono permettere) quando ci sono pensionati che frugano nelle immondizie per trovare da mangiare, quando la vita di un operaio diventa quasi impossibile dopo la terza settimana

Questa visione ha secondo me il riflesso plumbeo del racconto di Elio Vittorini "Uomini e no" , il cane come emblema dell'arroganza del potere ..
E con il gioco delle parole questa manifestazione di strapotere e di arroganza viene contrabbandata come simbolo di civiltà....


domenica 24 giugno 2012

IL GIUOCO DELLE PAROLE - post in evoluzione





Il gioco delle parole è il gioco nel quale chi parla dice ad arte una cosa , in un modo tale che chi ascolta ne capisca un altra. .


Il gioco delle parole è l'arte di manipolare le parole in modo da prevalere in una discussione anche senza avere argomenti.


Il gioco delle parole è l'arte di confondere l'ascoltatore per mezzo della velocità con la quale si cambia argomento, e per mezzo della rapidità con la quale si passa dalla realtà alla invenzione


Il gioco della parole è quel gioco perverso mediante il quale politicanti e guru della comunicazione riescono a dire una cosa ed a farne capire un altra, senza mentire nel senso stretto del termine, o addirittura riescono a cambiare il senso delle parole dette da altri per confondere l'ascoltatore, e fargli dubitare di cio' che ha capito.


Con il gioco delle parole si inventano verità e si fanno scomparire le bugie, si rende verità assoluta cio' che è solo un ipotesi, si sollevano dubbi su verità comunemente accettate, si distorce e si manipola la realtà.

Il gioco delle parole è il veleno della sana comunicazione

Il gioco delle parole è la patria del sillogismo, del ragionamento contorto che parte da una affermazione credibile, per poi arrampicarsi nell'assurdo, al fine di dimostrare la fondatezzza di un ragionamento infondato.

Il gioco delle parole è la lingua delle persone intellettualmente disoneste

Il gioco delle parole è l'arma di chi vuole arrivare dove non merita

Il gioco delle parole è il mezzo con il quale uomini senza meriti e senza storia dominano, comandano e disprezzano uomini di valore

Il gioco della parole non coinvolge solo il lessico, ma ruota anche intorno al tono della voce o dello scritto. Tuona davanti ai deboli, striscia e diventa mellifluo davanti ai forti.

Il gioco delle parole richiede la complicità dei vigliacchi , solletica la superbia degli ignoranti, crea spazio per i mediocri

Con il gioco delle parole si feriscono gli animi semplici , si esaltano i mediocri , si impongono gli sciocchi

Con il gioco delle parole si addormentano le coscienze

Il gioco delle parole ha lo scopo di mascherare l’ignoranza, travisare la doppiezza, di mimetizzare in motivazione la smodata ambizione, di vestire di nobili ideali quelli che non sono altro che interessi venali

Con il gioco delle parole un atto dovuto diviene una manifestazione di generosita’, una privazione diviene un momento di nuova opportunita’, una imposizione ingiusta diviene un atto che è doveroso accettare perché altrimenti si pecca di mancanza di senso di responsabilità.

Con il gioco delle parole i prepotenti divengono “forti di carattere” i vigliacchi ed i pavidi divengono “responsabili e prudenti”

Con il gioco delle parole si sfuma e si scolorisce la violenza delle parole scomode, e ladri, assassini, e puttane divengono possessori non autorizzati, esecutori materiali, intrattenitrici ed escort. Con il gioco della parole si perdonano le malefatte dei potenti e si condannano gli onesti

Il gioco delle parole è un viaggio all’interno della menzogna

Con il gioco delle parole un Governatore corrotto non rimane attaccato alla poltrona senza pudore e senza onore, ma "rinuncia alle proprie dimissioni"

con il gioco delle parole, la richiesta di vedere rispettati i propri diritti e la propria umanità, diviene "restare aggrappati ad un passato che non tornerà"

il gioco delle parole toglie la dignità al lavoratore vittima di violenza perchè lo paragona al lavoratore-poliziotto che lo ha picchiato


venerdì 25 maggio 2012

POLITICA, ANTIPOLITICA, ...MA QUALE ANTIPOLITICA ??




Le recenti lezioni amministrative hanno riportato ancora una volta al centro dell’attenzione , per quanto polarizzata da ben altri e tragici avvenimenti, la questione del sempre maggior disinteresse  dei cittadini italiani alla partecipazione alle competizioni elettorali .

Tale atteggiamento, che sfocia in un massiccio astensionismo oppure nella aderenza a formazioni politiche di tipo alternativo, come per esempio oggi il movimento cinque stelle (ma non solo, in passato possiamo considerare tale anche la Lega Nord) viene genericamente definito “antipolitica” e come tale è stato stigmatizzato anche dal Presidente Napolitano . Ma su questo termine vale la pena di soffermarsi per una attenta riflessione

Il termine antipolitica viene utilizzato in modo neanche tanto sottilmente psicologico per demonizzare un certo tipo di atteggiamento , e relegarlo ad un comportamento colpevole ed antisociale,  perché affibbiare un certo tipo di “ etichetta” ad un determinato di comportamento è funzionale ai Partiti ed alle formazioni politiche tradizionali ad esorcizzarlo e collocarlo in una posizione defilata che si presta ad una generica ed acritica disapprovazione .

In modo analogo, tanto per capirsi, vengono definiti “NIMBY” (acronimo di Not In My Back yard ovvero non Nel Mio Giardino) gli oppositori alle cosiddette grandi opere , come la TAV , a suggerire che non vi sono motivazioni veramente valide alla loro protesta ma soltanto pruderie di campanile . L’idea è quella di svalorizzare la figura dell’’oppositore prima ancora che l’argomento del contendere perché questo evita di dovere mettere in discussione l’operato degli apparati del Potere. Del resto , questo tipo di atteggiamento è stato abbondantemente descritto da tutti gli intellettuali che se ne sono occupati  da Schopenhauer a Noam Chomsky come essenziale al mantenimento del potere (evidentemente non in modo democratico)  : se non puoi vincere una discussione, trova il modo di denigrare il tuo avversario. Il fine evidentemente non è solo quello di vincere la discussione, ma anche e soprattutto quella di mantenere sempre e comunque una posizione di predominio in quanto unici detentori della Verità. Pensiamo ad i partigiani e guerriglieri che contrastano un Regime e che vengono generalmente e sprezzantemente definiti “banditi”

Ma torniamo alla definizione di antipolitica. Innanzitutto, va evidenziata la contraddizione in termini che insiste in questo termine. E’ piu’ facile parlare di antimateria o di anti-energia che di anti.politica . La politica compare già nel momento in cui esiste un insieme di persone, perché la politica è  l’azione di conciliare le esigenze di piu’ soggetti di fronte ad un problema comune . La politica cerca di conciliare le azioni e le decisioni di piu’ Paesi di fronte alla recessione, di fronte alla necessità di mantenere stabile l’Euro, ma appare anche quando nel piu’ piccolo Paesello si deve decidere come risistemare la Piazza conciliando le esigenze del traffico con quelle dei conservatori dell’ambiente e della architettura, compare nell’accordo tra due contadini che devono decidere dove fare passare una carrareccia a cavallo delle  proprietà di entrambi. Se volessimo fare un paradosso, potremmo dire che già nel momento in cui ad Adamo si aggiunse Eva, comparve la politica, che condusse ad una trattative e successivamente alla scelta di contrapporsi al Potere costituito sulla base delle indicazioni di una opposizione infida, alla scelta della mela e quindi all’abbandono dell’Eden con quello che ne consegue . 

Naturalmente la politica è piena di distorsioni, perché si cerca sempre di fare apparire l’interesse di ciascuna delle parti coinvolte come l’unica che riflette il bene collettivo (tanto per fare un esempio iperbolico, pensiamo ai dittatori che si facevano chiamare Condottieri  come Mussolini-Duce o Hitler -  Fhurer o addirittura Grande Padre come Stalin o definiziona analoghe per dittatori asiatici dalla Cina all Corea)  Credo siamo tutti nauseati ogni volta che uno dei politicanti di turno da Bersani ad Alfano spiega che quello che hanno deciso è “per il bene degli Italiani” o addirittura “voluto dagli italiani” “per il bene del paese” eccetera ognuno arbitro infallibile della volontà popolare. 

Tuttavia  non si puo’ vivere senza politica, e di fatto NON si vive senza politica. Anche il voto di protesta dato alle formazioni politiche  non convenzionali è pur sempre un voto, anche l’astensionismo è politica laddove è funzionale ad esprimere un disagio o una protesta , quando questa astensione arriva non da un popolo ignorante e bue, ma da un popolo consapevole del proprio disagio .

I politici di lungo corso  lo sanno bene, e sanno che l’astensionismo in Italia è una bomba che potrebbe scoppiare loro in mano in qualsiasi momento, ove un nuovo soggetto politico divenisse capace di colpire in modo efficae  l’attenzione degli astenuti. Anche perché, come è stato osservato in questa tornata elettorale, gli astenuti sono tanti ma non sono sempre gli stessi : è opinione espressa da fonti autorevoli che probabilmnte molti elettori delusi dal PDL si sono rifugiati nell’astensionismo, mentre piu’ di quale astensionista storico è confluito nel movimento 5 stelle, l’astensionimo non è un monolite ma un qualcosa di fluido, nel quale possono intervenire efficacemente pressioni osmotiche rinvenienti dal mutamento dei soggetti politici. Denominatore comune è certamente una diffusa delusione e diffidenza nel modo in cui viene ocondotta in Italia la politica

E qui arriviamo al cuore del problema: esiste davvero l’antipolitica in Italia in senso assoluto? O non è piuttosto vero che gli italiani sono stufi di QUESTA politica, di “questo” modo di fare politica, di questa classe dirigente insulsa ed inetta? Definire antipolitico chi rifiuta la classe politica attualmente esistente , incartapecorita e corrotta da destra a sinistra  rientra in quella logica di denigrazione dell’oppositore al sistema con la quale si cerca di evitare di mettere in discussione l’Establishment  e si tenta di affermare che chi è contro “questo” modo di fare politica deve essere considerato fuori dalla Società, fuori dal sistema. Mi ricorda molto quella definizione di “Antiitaliano” che venne coniata durante il periodo fascista per bollare gli oopositori del regime: chi è contro il regime è contro l’Italia (perché è sottinteso che il Regime rappresenta gli interessi della collettività e detiene la Verità assoluta ) e quindi chi è contro il Duce ( o contro Berlusconi, oggi contro Monti) è anti italiano, è antipolitico.

In un suo recente viaggio in Quatar , il Presidente del Consiglio Monti ha chiesto all’Emiro il motivo per il quale gli Arabi non investono in Italia e la risposta, diffusa in diretta dalla televisione è stata : “ la corruzione”. E noi lo sappiamo bene, sappiamo che Tangentopoli ha solamente spostato i centri di potere ma che il sistema non è cambiato, sappiamo che il piu’ grande debito pubblico del mondo è stato creato ed alimentato da un sistema diffuso ed organizzato di corruzione ed evasione fiscale, voluto gestito e mantenuto dalla cosiddetta Casta che continua iperterrito. E’ un sistema che è nato ed è stato alimentato da “Questi” politici e “questo” modo si fare politica, con il quale oggi ci troviamo a fare i conti . Se questa fose  l’unica politica possibile , se questa è l’Italia, allora potremmo anche starci a farci chiamare antipolitici e antiitaliani.  Ma le cosse possono anche andare diversamente

In questo modo possiamo interpretare il messaggio del Presidente Napolitano, politico di lungo corso che ha vissuto l'epoca del fascismo, della guerra con tutto quelli che ne segui'  ; non si puo’ vivere senza la Politica, non si puo’ prescindere dalla Politica, ovvero non si puo’ pensare di disinteressari della Politica, con la Politica bisogna fare i conti , non si puo’ fuggirne. Rinunciare semplicemente a votare, non porta da nessuna parte.   Ma attenzione, la politica deve ritrovare la sua P maiuscola,  e la strada non è semplice.

Abbiamo stabilito che la politica è quell’insieme di atti che porta a gestire i rapporti tra le persone e i popoli. In Italia , per arrivare alla situazione attuale, con una classe politica stantia ed ingessata, insoddisfacente, corrotta , una popolazione schifata e decisamente arrabbiata la strada non è stata breve. E ben pochi possono dichiararsi estranei ai processi che hanno portato a questo. : disinteresse, pigrizia, opportunismo, individualismo , mancanza di senso dello Stato per quanto comprensibile dal punto di vista storico, i difetti storici del nostro popolo hanno prodotto una democrazia senza controllo, che ha progressivamente degenerato (a questo punto consiglio vivamente a tutti la lettura del ibro di Corrado Augias “il Disagio della Libertà) ed i politicanti sono riusciti a blindarsi all’interno del Potere, perdendo nel contempo ogni contatto con la realtà tanto da riufiutare di assumersi ogni responsabilità o a rinunciare a qualsiasi privilegio anche nel momento della bancarotta.

Il primo passo per capire il reale significato della parola “antipolitica” , a questo punto, passa per la consapevolezza che una eccessiva disattenzione dei Cittadini alla politica, cosi’ come è stata esercitata (verrebbe da dire Perpetrata) nel nostro Paese  è alla base del  disastro politico ed economico attuale. Gli italiani che dichiarano pertanto il loro schifo per la politica non vogliono rendersi conto che sono essi stessi o dovrebbero essere essi stessi i protagonisti della politica, e non sono in questo molto dissimili dagli obesi che non si piacciono allo specchio ma che cercano di trovare altri colpevoli per questo loro stato, il coniuge che cucina troppo condito, le troppe cene di lavoro, gli impegni che impediscono di fare movimento e  sono troppo pigri per mettersi a dieta . Non appare semplice individuare il metodo ed il sistema per uscire da queste sabbie mobili.

Tuttavia, vale la pena di riflettere su quale potrebbe essere il sistema per dare al nostro Paese la possibilità di avere una classe politica e dirigente degna di questo nome, e sopratutto garantire ai Cittadini la possibiliyà di riappropriarsi della Politica 

Evidentemente, per avere questo è indispensabile smontare e dismettere la blindatura che i politicanti hanno eretto a difesa della Casta. Innanzitutto cambiando legge elettorale, al fine di permettere il ricambio perché solo se ritornrenanno ad essere gli elettori a decidere chi va in Parlamento si potrà sperare in un cambiamento. Poi bisogna evitare che persone senza scrupoli cerchino di intraprendere la strada della politica per arricchirsi, e questo passa attraverso una drastica riduzione dei compensi e dei privilegi dei politici , che tenga conto soltanto del fatto che entrare in politica non comporti un disagio economico. Infine. Ultimo ma assolutamente non ultimo come importanza, fare in modo che i politici abbiano necessità del continuo consenso degli elettori attraverso la abrogazione di ogni e qualsisi tipo di finanziamento pubblico dei Partiti, sia esso sotto forma di rimborso, elargizione, contributo emolumento di ogni e qualsiasi forma o metodo. Non bisogna chiudere il rubinetto , bisogna proprio distruggere il rubinetto, estirparlo disintegrarlo. Neanche un centesimo al partito, siano i politici a trovare il finanziamento di iscritti e simpatizzando, andando nelle piazze, tornando sulle strade. Allora si che saranno attenti ad ogni gesto e ad ogni parola , non potranno piu’ essere corrotti ed impuniti , dovranno ascoltare la gente e poi fare quello che promettono. Il finanziamento pubblico dei partiti è uno dei pilastri della blindatura del potere che i politicanti corrotti hanno eretto a difesa della Casta 

Se queste tre condizioni si verificheranno, si potrà avere un ricambio nella classe politica, che dovrà poi assumersi il gravoso compito di andare ad estirpare le metastasi della corruzione negli apparati dirigenti della Amministrazione dello Stato ed in tutte le sue emanazioni, andando a sondare sino ai vertici delle piu’ alte Istituzioni , nei servizi di intelligence, nella Magistratura, nelle Forze Armate, negli apparati burocratici  e poi giu’ sino alle Amministrazioni locali.

Compito immane che puo’ partire solo da lui: l’elettore obeso che non si piace allo specchio. 



giovedì 17 maggio 2012

MONTI E LA TELA DEL RAGNO

       Le parole che arrivano ossessive dalla politica attraverso i media sono sempre quelle: rigore e crescita, rigore ma crescita, crescita ma rigore. Una specie di mantra, con il quale si vuole esorcizzare il senso di vuoto che danno queste due parole.



          Infatti, la parola rigore, che letteralmente significa rigidità, severità, , richiamerebbe ad una più' severa applicazione delle Leggi esistenti ma in realtà è stata utilizzata per giustificare l'utilizzo di nuove Leggi finanziarie , particolarmente dure per alcune categorie di persone come i pensionati, i lavoratori dipendenti ed i cosiddetti "esodati" e tutto sommato ingiuste perché hanno ribaltato il costo degli sprechi e delle incapacità della Casta economica a politica italiana sulle categorie più' deboli. Quindi la parola rigore è stata utilizzata in modo improprio. per coprire il vero termine che si sarebbe dovuto utilizzare, e che potremmo individuare nella parola IMPOSIZIONE per non dire vessazione . La dissertazione linguistica non è fuori luogo perché è strumentale a rendere evidente il livello di onestà intellettuale dell'esecutivo e perché permette di comprendere meglio le politiche che utilizza. . A questa parola si dovrebbe unire la parola crescita, che pero' non riesce , come mai? Il debito pubblico è aumentato anche nei mesi del governo Monti, lo spread è risalito , il gettito fiscale è diminuito il PIL è in decrescita mentre aumenta la disoccupazione . Allora i governi degli ultimi dieci o quindici anni (ovvero principalmente Berlusconi) avevano fondato la loro popolarità sulla propaganda di crescite senza sacrifici, di benessere senza impegno e con meno tasse, generando l'illusione che non fosse necessario lavorare troppo e pagare troppe tasse per vivere bene, alimentando le sirene della finanza creativa e di una serie di illusioni .



           Illusioni che si basavano su una idea che è poco definire ingenua di una mancanza di consequenzialità tra le varia azioni politiche ed economiche, come se ogni sistema fosse un sistema chiuso ed a se stante . Una su tutte, l'idea che si potesse abolire l'ICI senza alcuna conseguenza, per fare felici i cittadini senza che ne derivassero disagi. L'evidenza che senza questo gettito i Comuni hanno dovuto da una parte tagliare i servizi, e dall'altra chiedere allo Stato somme sempre maggiori e che quindi in pratica l'ICI è rimasta sotto altre forme, è stata nascosta con la propaganda.



        Perché quello che unisce politica e finanza, in Italia come in Europa e nel resto del mondo è una sottilissima tela di ragno. La tela del ragno è fatta in modo che qualunque filo, anche il più' sottile, venga toccato, l'intera tela vibra e si muove, e quindi in qualche modo reagisce. Allo stesso modo qualunque decisione venga presa , in campo politico o economico , tutto il sistema poco o tanto ne viene coinvolto . Sul tipo di quel vecchio detto sulla farfalla che batte le ali ad Hong Kong ed a New York arriva la pioggia invece che il sole . Ed è inutile cercare di negare questa consequenzialità (anche se in termini meno estremi di questa battuta) perché i conti non si fanno illudere dalla propaganda, e neanche in Italia la matematica è una opinione.



               Così', l'avvento del governo Monti è stato salutato da tutti, magari a testa bassa, come un ritorno alla realtà. Si pensava che le misure varate da Monti potessero risanare il Paese, sia pure con dei sacrifici, riportando il Paese alla realtà . Ma è subito divenuto evidente che neanche Monti aveva ben chiara la tela del ragno



             IL metodo da lui seguito è stato quello per esempio di aumentare a dismisura le accise sulla benzina, come il negoziante poco accorto che quando guadagna poco si illude di poter guadagnare di più' semplicemente aumentando i prezzi. Invece, allo stesso modo nel quale i clienti del negoziante caro cambiano semplicemente negozio, gli italiani hanno diminuito i consumi della benzina (per tacere delle regioni di confine dove hanno cominciato o ricominciato ad andare nei Paesi limitrofi a fare il pieno) ed il gettito di queste accise non è stato quello sperato, mentre i benzinai sono andati in difficoltà e quindi hanno cominciato a pagare meno tasse perché guadagnavano meno, andando inoltre ad ingrossare le fila di quei cittadini che spendono sempre meno e quindi fanno calare la domanda interna e quindi più' in generale a frenare l'economia. Poi l'aumento dei carburanti ha fatto aumentare il costo di tutto quello che veniva trasportato, dai mobili alla frutta ed anche questo ha fatto diminuire i consumi e messo in difficoltà ulteriore i commercianti con le conseguenze già enunciate per i benzinai . Insomma, l'aumento della benzina ha diminuito i consumi e la domanda interna e quindi sia la crescita del Paese che il gettito fiscale. Questa manovra ha portato alla fine, nel suo globale a dei vantaggi? I mass media si sono riempiti di consigli su come risparmiare , dalla ricetta della nonna al riciclaggio del vecchio mobile dimenticando che in una economia come la nostra, risparmiare significa non consumare e quindi diminuire l'economia. Perché tutte è collegato: come in una tela di ragno.



              Il cosiddetto Governo tecnico ha quindi dimostrato di non essere diverso dai governi precedenti , perché altrettanto distaccato dalla realtà ed incapace di trovare soluzioni credibili . Di qui il calo dei consensi., ma anche l'atteggiamento sempre piu' intollerante nei confronti dello Stato, sfociato anche in episodi di violenza contro Equitalia.



            Quello che appare abbastanza evidente, è che il Governo Monti non sembra eccessivamente turbato da questi evidenti fallimenti: il governi Monti infatti non sembra avere l'obiettivo di rendere l'Italia un posto migliore, ma soltanto di creare un bilancio sufficientemente credibile da permettere all'Italia di rimanere in Europa, laddove per Europa di intende una specie di Società per Azioni di tipo economico, ove la qualità della vita dei cittadini passa in second'ordine .



            Ma anche qui c'è un ma: le recenti elezioni in Francia, con la vittoria della sinistra, il tracollo politico della Merkel, la impossibilità di creare un governo in Grecia parlano di una diffusa intolleranza dei cittadini a questo modo numerico e monetario di concepire il Governo e di un cambiamento in atto che potrebbe portare l'Europa ad essere un Paese molto diverso da quello che è attualmente o che cerca di essere. E quindi anche qui il Governo Monti potrebbe trovarsi a creare le premesse per poter restare in una Comunità che non esiste piu



                Come se ne esce? I segnali che escono dal popolo italiano sono quelli della cosiddetta anti-politica ma che correttamente andrebbe chiamata anti-casta perché quello che viene combattuto non è la politica ma il modo di fare questa politica che hanno questi partiti. Votare il movimento 5 stelle, piuttosto che le liste civiche significa continuare a fare politica ma in modo diverso. Persino l'astensione puo' essere un segnale di tipo politico.



               E che la politica come l'abbiamo conosciuta sino ad oggi sia arrivata al capolinea è ormai chiaro. Peccato che tutto quello che in nostri politicanti sappiano inventarsi si a di cercare di reinventare idee vecchie con il vestito nuovo, l'ultima sentita alla radio è il patetico tentativo di resuscitare la vecchia DC



              L'unico modo per dare una spinta al sistema sarebbe quella della abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti e la riforma del sistema elettorale . Solo in questo modo potrebbero emergere facce nuove e pulite, ripulire il marcio, mandare a casa i parassiti della politica e creare le premesse per le quali chi fa politica lo fa per passione e convinzione e non per trovare un posto fisso e remunerativo



            Il problema è che i marci partiti che oggi sono nelle sale del potere, questo non lo faranno mai



         Dovremo farlo noi. Cominciamo dal Web come sono cominciate le rivoluzioni in Libia , Tunisia, Egitto dopo la primavera araba cominci la primavera italiana ed europea



Anche la libertà è una tela di ragno