martedì 20 marzo 2012

LA PICCOLA STORIA IGNOBILE DELL'ARTICOLO 18

Sta diventando sempre piu' pressante ed urgente la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, e tutto sembra ormai ruotare soltanto intorno all'art.18 che il Governo vuole togliere di mezzo e che i lavoratori invece vogliono difendere.
 Intorno al capezzale di questa famosa riforma, si agitano politicanti, sindacalisti, industriali insomma, Governo e parti Sociali. Da parte degli esponenti del Governo e dei rappresentanti dei Partiti che lo sostengono vi è una continua e logorante litania sull'importanza di raggiungere un accordo con il "consenso delle parti sociali" , che tradotto dal politichese significa che i politicanti vorrebbero potersi disfare dell'art.18, ma con la connivenza dei sindacati che in nome si un presunto "senso di responsabilità" dovrebbero diventare complici di questo assassinio


Questo perchè sanno benissimo quale immensa porcata sia colpire l'art.18, e desiderano scansarne le responsabilità , vogliono macellare i diritti dei lavoratori e rimanere con le mani pulite, o perlomeno avere la complicita' delle vittime


Non hanno neanche il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome: le frasi di Napolitano " devono prevalere l'interesse generale ed il senso di responsabilità" , gli fanno eco Casini, Fini , Alfano tutti a dire che bisogna che i Sindacati (ma solo i Sindacati, sia chiaro) debbono dimostrare "senso di responsabilità" perchè si possa arrivare ad un "accordo" che tradotto significa che i Sindacati dovrebbero regger il cappio al boia. Monti rincara affermando che tutti debbono cedere "qualcosa" dimenticando o fingendo di dimenticare che i lavoratori di oggi e di ieri (pensionati) hanno ceduto praticamente tutto, dalla possibilità di andare in pensione ad una età decente, al potere di acquisto dei salari, dalle tutele alla sicurezza sul lavoro mentre nè la parte padronale nè la Casta che anche lui rappresenta hanno ceduto un centesimo che sia uno . Tutto nell'Interesse generale"


Naturalmente , questo "interesse generale" non è la salvaguardia dei diritti dei lavoratori , la dignita' del lavoro, il riportare i valori dell'uomo e del lavoro al centro della Società, l'interesse generale è l'interesse della Casta , della classe padronale e dei politicanti .


Questo teatrino di persone serie e composte, piene di sussiego e di senso di responsabilità che si affannano a consigliare i Sindacati a fare "la scelta giusta" per il "bene del Paese" e per il superiore "interesse generale" mi fanno venire alla mente quello che succede in una famiglia piccolo borghese quando il giovane rampollo di Famiglia mette incinta la figlia della sartina. Tutti i gentiluomini e le gentildonne perbene, a messa ogni domenica, l'appartenenza alle associazioni benefica, le dame di carità, la beneficenza, l'asserita tolleranza ed apertura mentale, a patto che non si parli di aborto, divorzio o matrimonio tra gay, davanti ad un evento che non possono controllare, cercano affannosamente la soluzione migliore per "l'interesse generale" e quindi dopo affannose consultazioni , chiedono alla povera ragazza di fare la "scelta giusta" per il "bene di tutti" , di affrontare la cosa con il giusto "senso di responsabilità" tante è lei che deve andare su un tavolo di marmo a farsi macellare e portarsi poi il rimorso per il resto della vita.


E non ha scelta, perchè l'alternativa è rimanere da sola con la creatura ed averli tutti contro.


Guccini descriveva bene gli stati d'animo nella sua "piccola storia ignobile"

Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come tante,


che non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica o parole un po' rimate,


che non merita nemmeno l' attenzione della gente, quante cose più importanti hanno da fare,


se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,


te l' avevan detto che finivi male...


................i


E di lui non dire male, sei anche stata fortunata: in questi casi, sai, lo fanno in molti.


Sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa, ti ha lasciata, ma ti ha trovato l' indirizzo e i soldi,


poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo e poi non sei neanche minorenne


ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo:


noi non siamo perseguibili per legge, ................






Ecco, qui la nostra piccola storia ignobile del povero articolo 18 che deve essere abortito per il "superiore interesse del Paese"






Una cosa da sbrigare in cinque minuti al parlamento....di cui porteremo il peso per sempre





..

mercoledì 14 marzo 2012

LE PACCATE E LO STILE

Le cadute di stile del Governo Monti sono ormai troppe perchè si possa ancora parlare di uno stile. Nelle parole del ministro Fornero sulla "paccata" di miliardi che verrebbero erogati a fronte della resa dei Sindacati dell'art.18 , c'è tutta l'arroganza, l'alterigia e la tracotanza classista della politica italiana piu' classica .



L'esaltazione della prima ora per lo stile sobrio e serio del Governo Monti, per i modi pacati che hanno fatto da contraltare al chiassoso circo del governo precedente , è ormai un ricordo


E' ora evidente che la onestà intellettuale, la correttezza e la serietà di questo Governo non sono dissimili da quello immediatamente precedente.


La scelta che si trovano davanti i rappresentanti sindacali che trattano con il ministro la riforma del mercato del lavoro, non è dissimile da quella che si sono trovati davanti i lavoratori di Mirafiori difronte al ricatto di Marchionne (sostenuto dal governo di allora) : cedere sulla dignità del lavoro, sui diritti dei lavoratori, sulla qualità della vita in cambio della possibilità di poter lavorare. Prendere o lasciare.: volete i miliardi? Una "paccata" di miliardi? Vendeteci l'anima dei lavoratori, i loro diritti primari. Vendeteci il diritto del lavoro, che senza l'articolo 18 diverrà solo una scatola vuota, ed avrete i miliardi


Sappiamo tutti che non è l'articolo 18 il freno allo sviluppo del Paese. Se le imprese straniere non investono nel nostro Paese è perchè qui c'è una burocrazia spaventosa, una tassazione assurda, non ci sono infrastrutture e non vi è alcuna certezza nella riscossione dei crediti, a cominciare da quelli vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. L'obiettivo non è aumentare gli investimenti ma demolire i diritti dei lavoratori.




Del resto anche nel referendum/ricatto di Marchionne l'obiettivo dichiarato era diminuire le pause ed aumentare le ore di lavoro... Quando il problema della Fiat non era aumentare la produzione ma riuscire a vendere le macchine che produceva....ed il problema non era il costo (sul quale la manodopera interveniva per il 7%) ma le tecnologie superate


L'obiettivo dichiarato è abolire l'art.18 per togliere ogni diritto ai lavoratori (se un lavoratore puo' essere liberamente licenziato, chi farebbe per esempio il sindacalista?)


Ai sindacati viene chiesto di svendere i diritti dei lavoratori in cambio della sopravvivenza ...io dico: sciopero generale ad oltranza. Che in Europa arrivi il grido dei lavoratori italiani: questo Governo non ci rappresenta, nessun rappresentante dei lavoratori ha la delega per trattare sull'art.18-Questi governanti tornino a far parte delle aule grigie e sorde come loro - non rappresentano altro che se stessi.


sabato 10 marzo 2012

I DRONI DELLA POLITICA

Cos'è un drone? Il nome l'abbiamo imparato dai reportage della guerra in Afghanistan . E ' un congegno meccanico inventato per la guerra. Tecnicamente è un aereo senza pilota , comandato a distanza , con un congegno che probabilmente non è molto diverso da una playstation. I tecnici che lo guidano, si trovano ad una distanza a volte notevole, che viene ulteriormente amplificata dal fatto di vedere quello che succede soltanto attraverso l' asettico schermo di un computer. Quasi un viedogioco



Già con l'avvento della aviazione in guerra, cent'anni fa o poco meno, si era evidenziato il diverso impatto che la guerra aveva sui "cavalieri del cielo" che sui propri cavalli alati conducevano una guerra privilegiata, nella quale potevano uccidere a distanza, in maniera pulita e depurata di emozioni, lontani dal lezzo e dalle miserie della trincea. Niente squartamenti, membra mutilate, visceri dispersi. Niente puzzo di morte e di paura, ma vento e cielo , e fuochi che scoppiano centinai adi metri piu' sotto, figurine come di soldatini di piombo da falciare come al luna park. Ora il videogioco della morte ha tolto anche la emozione di sentirsi cavalieri del cielo e rimangono solo i bottoni da premere , il joistik da manovrare in attesa del "bonus".


Quindi se tecnicamente i droni sono aerei senza piloti, dal punto di vista, per cosi dire , filosofico , sono pulitori di coscienze, robot che assorbono gran parte della emotività di uccidere , freddi esecutori di una volontà che, dietro allo schermo di un videogioco, puo' astrarsi dalla realtà della morte e colpire con freddo pragmatismo, una catena di montaggio del destino dei nemici e di tutti i danni collaterali, che una volta si chiamavano vittime innocenti, specie quando erano donne e bambini, ma che che non hanno piu' nemmeno diritto ad un nome .


Il drone appare quindi come il simbolo di una evoluzione verso la disumanizzazione dei rapporti umani, la guerra delegata ai tecnici ed ai robot, la strage che diventa invisibile, lontana dai cuori e dalle coscienze, cosi' come anche tutte le relazioni umane corrono verso la meccanizzazione , la politica al servizio della finanza, che serve a ridurre tutto a numeri privi di substrato, a numeri funzionali a se stessi . Il denaro come fine e non come mezzo, l'essere umano ridotto ad utensile, accessorio, fantoccio.


Mai droni non esistono piu' solo come mezzi meccanici che risolvono i problemi manovrati a distanza da tecnici invisibili. Siamo riusciti ad inventare il drone umano.


La situazione politica italiana , che si avviava verso un completo tracollo, ha trovato i suoi droni nel governo Monti.


Perfetti esecutori senza responsabilità politica, hanno preso il comando delle operazioni, manovrando il paese come se fosse una macchina economica senza equipaggio


Ai comandi della playstation si è messa tutta quella classe politica che non aveva il coraggio di metterci la faccia in scelte scellerate e difficilmente comprensibili, che cercavano di salvare la capra e i cavoli: e cioè l'economia del Paese ed i privilegi della casta


In mezzo ci siamo noi, i "danni collaterali"


Impoveriti dall'aumento delle tasse e delle accise, dall'IMU che ci stangherà a breve, privati della speranza della pensione, alcuni anche del posto di lavoro perchè intrappolati tra il prepensionamento e l'allungarsi dell'età pensionabile, ogni giorno ci vediamo decurtati di un qualcosa, la macchina implacabile cospira contro l'art.18 e quindi contro l'intero diritto sindacale, taglia fondi a sanità, scuola mentre per converso impegna colossali somme che non abbiamo nella tragica avventura della TAV . Niente è piu' certo, ache i diritti democratici appaiono sopiti, la propaganda martella, i telegiornali sono al servizio del regime....





.... Che ha un volto algido ed impersonale, i politicanti di sempre sono scomparsi dietro alla consolle , in attesa che il drone abbia ripulito il panorama e si possa uscire senza pericolo, invocando la propria innocenza


Nessuno sembra avere piu' la reponsabilità di niente , tutti si rifugiano dietro al metallo scintillante ed al freddo cervello elettronico del drone


Ma se dietro ai droni in afghanistan ci stanno i tecnici americani, non dimentichiamo che dietro ai droni di casa nostra c'è una classe politica inefficiente e fallita, che un giorno cercherà di presentarsi con una verginità rinnovata a chiedere il nostro voto.... Cari concittadini, contribuenti, elettori....o vi dovrei chiamare COMPAGNI ...


.... "DANNI COLLATERALI"?????

domenica 4 marzo 2012

IL GOVERNO MONTI, LA TAV, GLI ILLUSI ED I COLLUSI

Risulta come minimo straordinaia la comunicazione del Presidente del Consiglio Monti secondo la quale il Governo, nel decidere il mantenimento della linea "dura" contro i manifestanti NO TAV e nel proclamare la convinzione del Governo stesso della importanza di continuare nella cantierizzazione della linea TAV in Val di Susa ha basato le sue decisioni sulla valutazione di un documento ove venivano analizzati nel dettaglio i costi ed i benefici dell'opera. E' una cosa straordinaria perchè questo documento, sino ad ora, non l'ha mai visto nessuno. Non è dato sapere se l'abbia vista nemmeno lo stesso Monti , dal momento che , nei suoi annunci televisivi , ha elencato solamente alcuni presunti vantaggi, ovvero la maggiore velocità di trasporto delle persone da una città all'altra, senza indicare in che modo questa velocità rappresenterebbe un vantaggio economico, e sopratutto nei numeri se questo vantaggio presunto fosse in grado di coprire gli enormi costi della TAV in questione. Da questo tipo di comunicazione infatti possiamo legittimamente comprendere che non si parla di analisi costi/benefici ma che vengono come al solito presentati alcuni presunti benefici e che quindi viene sbandierato come dato tecnico quello che invece è soltanto un assioma politico: la TAV come postulato .



E' del tutto evidente che se questo documento esistesse e fosse realmente attendibile, sarebbe stato un arma formidabile per contrastare e forse annientare i movimenti NO TAV . Chi si occupa seriamente di TAV infatti , e chi scrive se ne occupa da dieci anni, sa benissimo che le motivazioni NO TAV sono razionali , basano su fondamenti tecnico scintifici molto validi, su analisi del traffico, prospettive di sviluppo , che tra i sostenitori del movimento NO TAV vi sono illustri economisti, ingegneri dei trasporti , geologi eccetera mentre la politica sostiene la TAV sulla base di affermazioni ideologiche in cui si abusa dei termini di "strategico" ( cio' funzionale ad una strategia.... Che pero' non è dato conoscere) irrinunciabile, sino al fatidico "L'Europa lo vuole" che assomiglia tanto a quel "Dio lo vuole" che si volle alla base delle Crociate ( delle quali ricordiamo stragi e massacri ma sulla cui valenza religiosa è lecito discutere)

 
Parlare quindi soltanto di benefici magnificando la velocità senza analizzare i costi, è chiaramente capzioso e fuorviante. Vorrei chiedere al Presidente Monti cosa ne penserebbe di un contadino, che per raggiungere un suo fondo distante tre chilometri dalla sua abitazione, pensasse di costruirsi una autostrada a sei corsie tra il fondo e la sua abitazione e si comperasse una Ferrari per correrci sopra. Sicuramente ci sarebbe il vantaggio che il contadino potrebbe andare al lavoro in pochi secondi. Ma credo che per recuperare i costi non basterebbe un era geologica


Appare quindi come un clamoroso passo falso questa affermazione del Governo su una attenta analisi dei costi e benefici dell'operazione TAV , ed uno schierarsi acritico con i Governi precedenti.


Parallelamente a questo atteggiamento è insorta una vera e propria offensiva mediatica, nella quale giornali e televisione fanno a gara per dipingere i NO Tav come esaltati, terroristi, ignoranti, NIMBY. Vengon intervistati illustri professori chi dichiarano l'importanza della TAV senza mai portare numeri e cifre a sostegno delle proprie tesi, neanche Mario Virano commissario per la TAV in Val Susa intervistato a lla trasmissione "In Mezz'ora" di Lucia Annunziata, tante parole ma neanche un numero, a parte la cifra di 2,7 miliardi i euro annunciata per una fase del progetto che pero' non è stata ben specificata. Consideriamo che la galleria sarà lunga 57 chilometri e che per una galleria di 30 chilometri tra Ronchi dei Legionari e Trieste in roccia carsica a livello di pianura e quindi meno costosa della montagna, sono stati preventivati 4,5 milardi di Euro, ed appare chiaro che la cifra enunciata da Virano è un chiaro tentativo di deviare l'attenzione dai veri costi citando artificiosamente solo una piccola parte del lavoro complessivo. Mentre i NO TAV intervistati nelle trasmissioni vengono continuamente zittiti anche dai conduttori, anche nelle emittenti meno sospette come di recente anche nella trasmissione Piazza Pulita su La7.


L'ultima invenzione della propaganda, ora, è quella di proporre interviste a sedicenti "SI TAV" movimento improvvisamente scoperto- La tecnica è banale quanto efficace: si intervista un NO TAV, preferibilmente pacifico, e poi di seguite tre persone che sostengono la TAV: ed il gioco è fatto: per lo spettatore ignaro il messaggio appare chiaro, i NO TAV sono una minoranza di esagitati.




Numericamente parlando, effettivamente i NO TAV non sono probabilmente i piu' numerosi. E molte persone intervistate nel corso di trasmissioni radiofoniche e televisive si dicono possibiliste per questo o quel motivo. Si dice anche che protestare contro la TAV è anti democratico perchè organismi democraticamente eletti hanno preso questa decisione. Ma il punto fondamentale che si cerca di eludere in ogni modo è il seguente; quante delle persone che sono possibiliste verso la TAV conoscono effettivamente e fondo il problema? Quante persone hanno la possibilità di esprimersi in vera democrazia perchè sono stati messi nella condizione di conoscere tutti i termini del problema?


La risposta è sconfortante. Chi vuole la TAV appartiene a due categorie: una delle due è quella dell persone che conoscono superficialmemnte il problema, e sono molte a causa delle diffusa controinformazione , e che vengono convinte dall'idea della veolcità, della possibilità di viaggiare, dal vagheggiato trasferimento del trasporto dalla gomma alla rotaia senza un idea precisa del bilancio costi/benefici non solo in termini monetari ma anche in termini ambiantali: sono gli ILLUSI, coloro i quali si fanno cioè illudere dalla propaganda di regime e non sentono il bisogno di approfondire e di capire. Poi ci sono coloro i quali sono ben informati sulla TAV ma sono comunque favorevoli perchè sono o sperano di entrare nel business. E questi sono i COLLUSI



Ritengo che tra i politici di mestiere , qualli che decidono il nostro destino, non abbiano il diritto di appartenere alla categoria degli ILLUSI perchè non è possibile tollerare l'ignoranza su una questione che ha visto la mobilitazione di un intero popolo, sino a portare famiglie, donne, bambini a farsi bastonare dalla polizia per difendere la propria terra . L'ignoranza non è ammessa. Credo percio' che tutti i politicanti che appoggiano queste decisioni appartangeno alla categoria dei COLLUSI


Il calcolo politico dei COLLUSI si basa sul fatto che la corretta informazione fa molta fatica a diffondersi, perchè la maggior parte dei mass media diffonde la informazione di regime, e quella poca che gira, nella maggior parte su Internet viene ad arta inquinata da fantomatici ed improvvisati SI TAV, ed altri soggetti che creano una ridondanza di informazione nella quale è difficile distinguere il falso dal vero . In questo modo possono permanere nel business con un rischio molto ridotto di doverne in qualche modo un giorno renderne conto agli elettori


Tuttavia è evidente che della categoria dei COLLUSI fa parte anche il Presidente Monti con tutto il suo governo, Cosa che lascia beno poca speranza per il futuro di questo Paese.

Ecco allora che si comprende bene la valenza politica del movimento NO TAV. Non che si debba considerare il movimento NO TAV in maniera diversa da quello che è, un movimento spontaneo di persone che difendono il proprio futuro senza particolari connotazioni politiche . Ma il movimento si trova oggi, quasi incidentalmente, a rappresentare un vero e proprio movimento di Resistenza, contro un regime non democratico , che persegue fini che non sono nell'interesse del popolo italiano mediante la diffusione di menzogne propagandate ad arte.

Un movimento nel quale si incontrano moltissime persone che si riconoscono nei valori di libertà, democrazia, che aborrono le mistifcazioni della politica, che inseguono il sogno di una Società piu' giusta.

Quando sentiamo parlare di black block, di frange estremiste eccetera pernsiamo che anche i partigiani della nostra Resistenza venivano all'epoca definiti "banditi". Certo , il paragone sembra ardito, ma lo è sino ad un certo punto.


La pericolosità per il regime che è insita in questo movimento, che si cerca di minimizzare e screditare in ogni modo, è che suggerisce l'idea che i Cittadini, contribuenti, elettori possano non essere per forza una massa di pecore da tosare e macellare a piacimento, ma che siano un massa di individui pensanti, che possono decidere di scegliere liberamente .E decidere di non credere alle balle del regime e di riappropriarsi del proprio futuro


La repressione mediatica del movimento, senza esclusione di colpi, (esemplare il tentativo di Mario Virano oggi alla trasmissione "in mezz'ora" di tracciare un improbabile quadro politico del movimento) tenta di contenere la forza di un movimento dotato di grande energia e di grande determinazione che sembra dotato di molte vite, ed è la forza dei puri di cuore.


Sia nostra la forza di fermare questi politicanti cinici e bari. Nessun voto, mai piu', a chi è colluso con la TAV , che non è una ferrovia ma una grande, immensa , degradante menzogna





giovedì 1 marzo 2012

LA REPRESSIONE IN VAL SUSA: PROVE TECNICHE DI REGIME

L'episodio che ha visto un manifestante NO TAV contrapporsi in maniera provocatoria ad un carabiniere è stato largamente sfruttato dalla propagande di regime, dai telegiornali, dalla stampa, per cercare di creare un aura di eroismo attorno le forze dell'ordine che stanno reprimendo la protesta NO TAV in Val di Susa .un modo di fare che credevamo confinato al passato, I servizi dei telegiornali, in particolare il TG 2, con le sue sviolinate tra Val di Susa e parallelismi con Pasolini assomigliava molto ai filmati dell'Istituto Luce ai tempi di Mussolini



Questo è ciò' che appare naturalmente nelle trasmissioni ufficiali. Chi ha voglia di cercare la verità può' navigare su Youtube dove facilmente troverà quello che la televisione di regime non trasmetterà mai: poliziotti che caricano manifestanti inermi, con famiglie e con bambini, sparo di lacrimogeni illegali e cancerogeni, addirittura un lancio di sassi ed oggetti da parte dei poliziotti dall'alto di un ponte verso manifestanti impossibilitati a reagire la scorsa estate


E' evidente che le lobbies economiche e politiche che vogliono proseguire nell'accantieramento della TAV e delle opere accessorie, cominciano a sentire che tutto lo strapotere del regime e delle forze dell'ordine non è sufficiente a garantire l'impunità di fronte alla violenza che si sta compiendo versa l'intera Valsusa e quindi cercano di fabbricare in qualche modo un artificiale consenso


Ogni violenza della quale si rendono protagonisti i manifestanti NOTAV , blocchi stradali , ferroviari , qualche scapaccione viene enfatizzata all'estremo, mentre vengono taciute le violenze della polizia, ma anche e soprattutto vengono taciute le violenze , le prevaricazioni della politica. Le violenze che sono state compiute contro le popolazioni della Val di Susa sono molte ed articolate. Innanzitutto la menzogna, continua, articolata, insinuante, capziosa con la quale si cerca di giustificare la operazione TAV , con dati e dichiarazioni false, che sarebbero facilmente peraltro sgonfiabili con il ragionamento ma che vengono propagandate con insistenza , in assenza di un reale contraddittorio e sono diffuse in modo populista e demagogico potendo contare su un poderoso sistema di comunicazione . Eppure, a chi conosce l'argomento in maniera approfondita è palese che non è il NO alla TAV ad essere ideologico e pregiudiziale, ma il SI


IL NO alla TAV può' contare su pareri autorevoli di scienziati, ingegneri del traffico, geologi , esperti di trasporti.


Il SI si basa su dichiarazioni ideologiche di politicanti di carriera: con grande uso della parola "strategico" ( ma non si spiega mai quale sia questa "strategia" , indispensabile (forse agli affaristi che con essa si arricchiranno) .

Cavallo di battaglia dei politicanti che vogliono la TAV sono ; progresso ( ma distruggere una valle per iniziare un opera inutile che non verrà mai terminata perchè i soldi non ci sono non si puo' certo chiamare progresso) anche se non spiega dove ci dovrebbe portare questo progresso, strategico (già commentato) e poi la frase mitica " se non lo facciamo noi lo faranno gli altri Paesi europei a Nord delle Alpi " cosa estremamente ausipicabile ma che non succederà mai perchè nessuno è fesso e corrotto come noi e disposto a farsi distruggere il territorio e l'economia per questa follia.E poi  diciamocelo chiaramente. Sono dieci anni e piu' che l'Italia temporeggia su questa operazione, e l'Europa continua a concedere proporghe. Se fosse un affare possiamo veramente pensare che Austria e Germania non si sarebbero imposte da tempo per scipparci il business?


Quindi , il popolo della Val Susa sono anni che subisce la violenza della menzogna, i soprusi di carotaggi e ispezioni abusive, occupazione abusiva ed illegale di terreni, valutazioni di impatto ambiantale artefatte, provocazioni, pressioni economiche e psicologiche ove si arriva persino ad avere persone infiltrate che proclamandosi valsusini invocano la TAV in maniera non dissimile nella quale dopo la fine della seconda guerra mondiale infiltrati titini invocavano a Trieste e Gorizia l'avvento della Jugoslavia


Traditi dall'Italia , traditi dalla politica ivi compreso quel carrozzone politico di centro destra con targa di sinistra che è ormai diventato il PD , ridotti dai mass media a Nimby, ad esaltati , a minoranza di esagitati hanno saputo portare avanti una campagna di protesta pacifica e non violenta degna del mahatma Gandhi, che ha radunato folle enormi anche nel freddo , nella pioggia e nel disagio.


Poi , nella migliore tradizione della vigliaccheria e della disonestà intellettuale a cui ci ha abituato la politica italiana, non appena la esasperazione di questa gente che si vede scippata la casa e la terra da parte di politicanti corrotti ha toccato momenti di "violenza" ( ovvero un manifestante che chiama "pecorella" un carabiniere, manco l'avesse ammazzato) tutti sono pronti a salire in cattedra per "condannare" dissociarsi, deplorare


E' un modo di operare disonesto, che sempre piu' prende piede in Italia sia nella politica che in tutte le manifestazioni della Societò, nel mondo del lavoro : la parte piu' forte approfitta della propri aforza per provocare il piu' debole, poi appena questi reagisce, lo si condanna per la violenza. Un metodo efficace ma non certamente democratico

Per questo la questione della TAV in Valsusa trascende quella che è una protesta di una popolazione contro una ferrovia, ma diviene il banco di prova sul quale si testa la reale esistenza di democrazia nel nostro Paese. Ed i risultati non sono incoraggianti


A tutti quei benpensanti i quali condannano frettolosamente i valsusini come violenti ed ignoranti che non capiscono la grandezza di un progetto , invocando la Legge e l'ordine , magari l'intervento dell'Esercito , bisognerebbe ricordare che ci sono molti modi per provocare una situazione sulla quale è importante ed urgente intervenire par tacitare le voci della protesta, ove anche scompaiano la voce della ragione e la voce della coscienza


Consiglio a questo proposito  "Noam Chomsky - la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media"
 http://www.disinformazione.it/strategie_manipolazione_media.htm


La democrazia non esiste laddove non vi è corretta informazione, laddove chi sceglie non sceglie in liberta' perchè non è messo nelle condizioni di conoscere bene tutte le scelte, laddove la conoscenza è manipolata e distribuita in maniera mirata


Ed è questo che sta succedendo in Valsusa, questo che si sta evidenziando in questa sporca faccenda



Prima di giudicare, sarebbe bene informarsi in maniera indipendente, attraverso internet, esattamente come succede in tutti i Paesi ove esiste un regime. Le rivoluzioni della primavera araba sono nate proprio cosi',

Se riusciremo a capire in che modo sta finendo il nostro Paese....prima che sia  troppo tardi