martedì 31 maggio 2011

Il quasi trionfo del PD a MOnfalcone

E´ mia opinione che la affermazione elettorale della coalizione che ha sostenuto Silvia Altran, dovrebbe rifuggere da eccessivi trionfalismi, perchè il quadro politico che ne esce non mi sembra esaltante. Innanzitutto, una coalizione uscente che avesse fatto bene negli anni precedenti, che presentava come candidato un ex assessore e vicesindaco uscente , per di piu´ donna, avrebbe dovuto vincere e forse anche stravincere al primo turno.
 Cosi´ non è stato, e se una parte dell´effetto puo´ essere dovuto alla scelta della destra , per una volta, di presentare una candidata indovinata con diversi pregi e buone potenzialità, molto puo´ essere derivato da un giudizio critico degli elettori rispetto al lavoro fatto in questi anni dal centro sinistra e dall´effettivo spessore della candidatura Altran. 
Personalmente ritengo che per una corretta  valutazione , grande attenzione debba innanzitutto essere riservata ai voti attratti al primo turno dall´ex sindaco socialista  Luigi Blasig,   perchè è mia convinzione che i piu'  lo abbiano votato ritenendo di dare un voto comunque a sinistra. 
A questo proposito si possono fare alcune  considerazioni..La prima è sul fatto che molte persone abbiano avuto il desiderio di votare a sinistra senza votare Altran, e questo accumumunerebbe in qualche modo gli elettori di Blasig a  quelli di SEL, Perrone e Pizzamiglio. Sul motivo di questo il PD monfalconese dovrebbe fare un minimo di riflessione. 
Poi, analogamente si possono fare ipotesi sul fatto che , visto il calo di elettori tra il primo e secondo turno, è ipotizzabile che gli elettori di Blasig, delusi dall´apparentamento, siano rimasti a casa.
Ovvero, attenzione,  che in mancanza di una alternativa di sinistra, abbiano rinuciato a votare piuttosto di votare Altran.
 In definitiva,  tra il voto a Blasig , di chi cercava un cambiamento tornando al passato, e quello a SEL, per chi cerca un cambiamento guardando ad un futuro che non è ancorra stato scritto, passando per Perrone e Pizzamiglio che comunque sono movimenti di rottura, si evidenzia anche presso il popolo della sinistra un desiderio di cambiamento e di insofferenza per le politiche del centro sinistra monfalconese. 
C'è mancato veramente troppo poco , ad una svolta epocale verso destra di monfalcone, e questo è dovuto piu' alla debolezza del centrosinistra che ad una vera forza della destra
il caso Blasig ha scompaginato non poco le previsioni, ma probabilmente il vecchio leone aveva contato un po' troppo sul prestigio personale , tanto da pensare di poter essere l'ago della bilancia, e per fortuna, i monfalconesi non si sono lasciati fregare. Resta il dubbio su cosa sarebbe successo  senza questa turbativa 
Certo è che non si puo' parlare di un trionfo di Altran, perchè il prestigio personale a mio parere è stato molto aiutato dalle tradizioni ideologiche, i numeri non sono esaltanti, ed il lavoro che si prospetta di conseguenza molto duro, perchè Altran dovrà lavorare con una maggioranza molto risicata,.
la speranza è che il PD sia in grado di comprendere quanto potenzialmente suicida pu' essere questa politica cadreghista ed autoreferenziale che ha rifiutato le primarie e che poi è andata in affanno sul secondo turno .
anche su scala nazionale, la vittoria delle coalizioni opposte alla destra ha dovuto ringraziare l'apporto di forze nuove che non rincorrono le vecchie logiche di partito, con SEl che cresce ovunque, e movimenti nuovi che si fanno largo sempre piu' sulle macerie del vecchio, esempio piu' eclatante De Magistris a Napoli ma anche Pisapia a Milano
La conclusione che se ne trae è che in  futuro la politica dovrà parlare un linguaggio molto diverso, e che attenzione!! il futuro è già cominciato!!

mercoledì 25 maggio 2011

In che mani, povera Monfalcone....

Questa sera era stato organizzato a MOnfalcone, palazzetto Veneto, un incontro di SEL con in Cittadini per  creare una discussione per " capire in quali termini partecipare alla tornata per il ballottaggio,e soprattutto delineare quali siano le linee guida che SEL intenderà seguire nel corso del suo mandato elettorale." Ovvia ed inevitabile, in un ballottaggio tra una formazione di destra ed una di centro sinistra , la scelta di SEL di rivolgere la propria attenzione verso il centro sinistra, rappresentata dalla coalizione di liste che propone Silvia Altran , vice sindaco uscente, come nuovo sindaco. Comprensibile la decisione di invitare alla serata anche la stessa Silvia Altran . Incomprensibile pero' la ingenuità di farsi scippare la serata dalla candidata sindaco, che l'ha trasformata senza alcun pudore in un comizio elettorale , sedendo al centro del tavolo del relatore,  parlando ininterrottamente per quasi quaranta minuti e ripartendo poi a parlare appena udito un piccolo intervento che ne contestava alcune affermazioni, il microfono saldamente nella mano e nessuna intenzione di muoversi di li. Nei quaranta minuti di comizio, tra l'altro parlando a velocità supersonica ad impedire intromissioni, lunghe elencazione dei problemi della città, molti luoghi comuni, arditi sorvoli sulle colpe della amministrazione uscente della quale si propone quale continuazione, ma nessuna affermazione programmatica seria, decisa e degna di attenzione: per tutte "è importante" "su questo non si ride" "questa non ci deve sfuggire"" è un problema che deve essere affrontato" mai e dico mai una affermazione : il problema è questo ed io intendo affrontarlo cosi' e cosi. mai e dico mai . un comizio in puro stile politichese quasi berlusconiano.Nessuno spazio alla discussione , al confronto. Molta manipolazione, uso spregiudicato di una verbalizzazione fine a se stessa. Una brava politicante vecchio stile , senza dubbio, una professionista che ha dato alla serata la direzione che voleva lei. 
Ingenuità da parte di SEl che ha assunto una posizione di secondo piano, e di fatto poteva sembrare ansiosa di entrare nelle grazie del prossimo sindaco. Ma tutto sommato una pessima figura per la candidata che ha dimostrato di non avere capito che il vento sta cambiando, che ha dimostrato di non avere capito che in un comizio potrà essere anche la padrona del linguaggio ma che la gente l'ha già testata alla prova dei fatti e ne è rimasta delusa, ed i voti cantano.. Una candidata che è rimasta ancorata alla vecchia politica del "facciamo quello che vogliamo e poi raccontiamo alla gente quello che vuole sentirsi dire" che crede ancora di incantare tutti .
l pessima politica che ha portato Monfalcone quasi ad avere una amministrazione di destra (l'ultima parola non è ancora detta" grazie alla pessima amministrazione di centro sinistra degli ultimi dieci anni,centrosinistra  che pero' rifiuta di mettersi in discussione tanto che è fuggita dalle primarie, rifiuta di uscire dalle logiche stantie dei picoli giochi di potere all'interno del Partito e crede di imporsi con comizi logorroici mentre la Città va in rovina
La cosa che si sarebbe dovuta dire, e che avrei detto se fossi riuscito ad infilare una parola, è che SEL deve appoggiare il centro sinistra di Silvia Altran perchè l'alternativa è lasciare mano libera alla destra, ma che non vota per Silvia Altran ma bensi per il centro sinista nonostante Silvia Altran , per senso di responsabilità nei confronti degli elettori e della Città- 
La cosa che si sarebbe dovuta dire è che bisogna sostenere il centro sinistra per evitare la destra, ma che se il PD cittadino non decide di rinnovarsi ed abbandonare le logiche cadreghistiche/ partitocratiche per mettersi veramente a lavorare per la gente, il disastro è solo rinviato.

domenica 15 maggio 2011

DATE A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE....

L’altro giorno, leggendo un articolo su un giornale, ho trovato una riflessione sulle varie forme di Governo che esistono nei Paesi del mondo, e da questa ho appreso che l’Iran è una Repubblica. E’ una cosa sulla quale è raro fermarsi a riflettere : l’Iran per quanto ne sappiamo è una nazione dove vige un regime estremamente autoritario, e noi siamo soliti associare tale tipo di regime ad una monarchia, o semplicemente ad una dittatura. Invece l’Iran è una Repubblica islamica, ovvero una repubblica nella quale esiste un parlamento, anche se questo è subordinato al clero sciita, che in questo caso è la componente religiosa maggiormente conservatrice o , se vogliamo, fondamentalista .
L’esistenza di nazioni ove il clero ha un potere temporale così' forte di norma provoca nel mondo occidentale molte discussioni , con paragoni al nostro medioevo, ed arriva a giustificare significative perplessità nei confronti del mondo islamico tout court. Infatti, nel sentire comune, il fondamentalismo religioso viene associato a comportamenti estremi di ogni genere. L’Iran, in questo caso, è soltanto un esempio per ragionare su come le cose possano essere molto diverse da come vengono classificate: una nazione sulla carta è una Repubblica , nella realtà dei fatti probabilmente è una teocrazia, e la Storia ci insegna che il potere temporale esercitato dai religiosi può' scivolare in estremismi dettato da una interpretazione troppo letterale delle Sacre Scritture.
Certamente , una persona che ha abbracciato la carriera religiosa, potrebbe avere delle difficoltà a mediare tra la volontà del suo Dio, tra l’altro tramandata da scritture e profezie interpretate da esseri umani,e quindi suscettibile di alterazioni, esagerazioni ed estremismi e quelle che possono essere le debolezze umane. Senza fare troppa filosofia, pensiamo al fondamentalismo islamico, dal quale la maggior parte dei musulmani si dissociano, ma anche al fondamentalismo cristiano che ha prodotto le Crociate e la Santa Inquisizione, la Caccia alle streghe eccetera. Nel mondo occidentale insomma, viene considerata una conquista moderna la separazione tra il potere spirituale ed il potere temporale. In Italia la fine del potere temporale dei papi ha una data convenzionale ,il 20 settembre 1870 le presa di Roma (Breccia di Porta Pia) ma purtroppo è ben chiaro che la influenza della Chiesa sulla vita politica italiana non è mai cessata ed in alcuni periodi storici ritorna maggiormente acuta.
La Chiesa si trova spesso , specie negli ultimi anni, a venire criticata (e non sempre a torto) per interventi che tendono ad influenzare la vita politica italiana. In particolare su temi che riguardano l’etica ma non sempre e non solo. Non ci dimentichiamo l’espressione del primo dopo guerra, che tendeva a scoraggiare i cattolici dal votare comunista "nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede e Stalin no" gli interventi per cosi’ dire "terreni" degli esponenti della Chiesa negli anni si sono moltiplicati .Dal caso Ruby, per esempio alle politiche del lavoro , dal testamento biologico alla immigrazione.
Eppure non sempre è facile conciliare gli interventi politici della Chiesa con l’insegnamento cristiano cosi’ come lo apprendiamo dai Vangeli, la cui frase riassuntiva principe è "date a Dio quello che è di Dio e date a Cesare quello che è di Cesare .
Infatti, questa frase non puo’ essere interpretata solo come un invito a pagare le tasse, ma sicuramente come un invito a distinguere le questioni materiali dai problemi di coscienza- E’ chiaro che un Ente di alto valore morale si ritenga legittimato a richiedere ai politici moralità e rispetto dell’etica, ma non credo sia legittimo che la Chiesa cerchi di intervenire sulla produzione normativa- Infatti, per un Cristiano praticante devrebbe essere ininfluente che la Legge permetta o no l’aborto, l’eutanasia eccetera perchè lui queste cose non lo farebbe mai per rispetto alla Legge di Dio , non a quella degli uomini
Allo stesso modo, che valore avrebbe di fronte a Dio l’astenersi da compiere una azione se questo non è dovuto alla esistenza di una coscienza cristiana ma solo ad una proibizione di Legge? E che ne è poi del liberi arbitrio? La impressione è che in questi interventi, talora a gamba tesa, di alti prelati della Chiesa su questioni politiche, sia pure che coinvolgono temi etici, sia strumentale a ribadire e rimarcare un certo potere temporale della Chiesa piuttosto che a produrre una coscienza crisitana. Di piu’, va ribadito che la coscienza deve essere pura per pensieri, parole, opere ed omissioni. Non solo nelle azioni per per rispetto alla Legge dell’uomo. Nel nostro piccolo angolo di mondo abbiam un esempio di questo nelle parole di Monsignor Crepaldi a Trieste , pubblicate sul sito internet della diocesi e i riprese dai quotidiani " la Chiesa ha sempre insegnato che non è lecito al cristiano appoggiare partiti che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie all’insegnamento morale e sociale della Chiesa. L’amministrazione di una città è senz’altro indipendente dal piano ecclesiastico della religione, ma non lo è dall’etica, ossia dai principi morali legati al bene della persona e della comunità, e che la fede cristiana ha contribuito a far scoprire e contribuisce oggi a conservare" .

Io personalmente mi chiedo se Gesu’ Cristo, nelle sue predicazioni, si fosse mai occupato di partiti politici. Se si dedicasse alla analisi dei programmi di Partito per indicare a ciascuno chi votare e chi no. Ritengo invece che , sebbene nella analisi delle parole si ritrovi un monito di carattere etico, nel complesso si tratti di una ingerenza nella vita politica difficilmente giustificabile con il solo spirito cristiano. E’ infatti difficile dimenticare che questa frase è stata resa pubblica a ridosso di una scadenza elettorale, ed è difficile pensare che non vi sia in questo una volontà di influire sul voto .
Anche perchè la frase non dice ad esempio che "non è lecito per un cristiano appoggiare un partito che non rispetti l’etica cristiana in tutte le sue parti" cosa che farebbe pensare ad un invito al rispetto dell’etica cristiana e ad un modo crisitiano di vivere anche la politica in sieme a tutte le cose della vita ma proprio "non è lecito al cristiano appoggiare partiti che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie all’insegnamento morale e sociale della Chiesa" il che significa che non sarebbe lecito appoggiare un partito che ha espresso pareri sul testamento biologico pareri difformi dalla Chiesa , ma sarebbe invece lecito appoggiare un partito che sulle questioni etiche ha espresso posizioni conformi all’insegnamento morale e sociale della Chiesa anche se alla sua guida vi è un personaggio che compie atti impuri, anche su minorenni, che corrompe le donne e compra gli uomini, che bestemmia sia pure in modo contestualizzato e che probabilmente dei dieci comandamenti ha rispettato solo il quinto ? O ancora un partito che si dichiara d’accordo con la Chiesa su aborto e testamento biologico e poi predica l’odio razziale e la emarginazione dei derelitti ? Perchè questa specificazione cosi’ precisa su quali partiti è lecito votare e quali no sulla base solo di alcune scelte di etica e non di altre? E le scelte di etica di alcuni partiti sono dettati da spirito cristiano o da calcolo politico? e  quale valore morale avrebbero in quest’ultimo caso? Se dovessimo analizzare tutto l’operato di tutti i partiti , credo che ad un cristiano la Chiesa dovrebbe semplicemente vietare di votare. E qui ancora una volta: dove se ne va il libero arbitrio? L’impressione è naturalmente quella di una presa di posizione politica ben precisa da parte della Chiesa , cosa che stride con la sua missione nel mondo. In ultima analisi, mi sembra che questa dichiarazione difetti di spirito cristiano in senso stretto, e che piuttosto rimandi in modo molto materiale alla dottrina della Chiesa il che appare come un paradosso sul quale sarebbe bene che tutti, cattolici e non , facessero una bella riflessione