domenica 4 gennaio 2015

IL LINCIAGGIO MEDIATICO DEI VIGILI URBANI DI ROMA, UN CASO ITALIANO....

Gli italiani, si dice, sono sempre pronti a correre in soccorso ai vincitori.  Una considerazione poco benevola, che pero' riflette la  sensazione abbastanza diffusa di un popolo ben poco fiero, un popolo arrangione, arruffone, "Francia o Spagna...basta che se magna" . Un popolo che ha poca coesione, poco o nulla senso dello Stato. Un popolo di individualisti, facile preda della demagogia e del populismo, che infatti sembrano essere i motivi trainanti della politica degli ultimi vent 'anni .

Populismo  e individualismo, mancanza di senso di responsabilità che  portano inevitabilmente allo sviluppo di una eterna politica del "capro espiatorio", che serve a sgravare la coscienza del popolo da una parte e fornire alibi ai politicanti dall'altra, in modo che il sistema possa trascinarsi sempre piu' in basso senza che apparentemente si possa darne la colpa a nessuno.

In questo contesto si inserisce il dibattito odierno, sorto intorno al caso dei vigili urbani di Roma, che sarebbero riusciti a stabilire un record in tema di assenteismo la notte di Capodanno . IL comunicato parla di un 83 % di vigili in malattia o in permesso per donazione di sangue. Ed il popolo unito insorge: invoca il licenziamento dei vigili, la radiazione dall'albo per i medici compiacenti, la forca, il linciaggio, il patibolo.

Per questo motivo , il popolo unito accoglierà con favore sanzioni , reprimende, licenziamenti nei confronti di questi "fannulloni" , senza indagare sulle ragioni che possono avere prodotto questo fatto

Pero' in una intervista udita alla radio, l'intervento di uno dei vigili che è andato a lavorare ma che non se l'è sentita di condannare i colleghi,  ha detto che "sicuramente c'è stato un problema" ma che la situazione dei Vigili di Roma è tale che "se una volta un vigile sarebbe andato a lavorare anche  con la febbre, oggi se appena ha un po di febbre se ne resta a casa" . Questo chiaramente non risolve la questione ma incuriosisce: quale è la situazione dei vigili di Roma?

E si cominciano a scoprire alcune cose: che forse non erano tutti ammalati gli assenti, che alcuni erano in ferie programmate, che alcuni erano in malattia già da giorni. Che esiste un contenzioso sempre piu' pesante tra i Vigili ed il Comune per questione legate a varie cose , tra le quali le mancanze di agenti in organico , che a Roma arriverebbero a  2500 unità , cosa che costringe i Vigili a fare spesso dello straordinario non per eventi straordinari ma per riuscire a coprire l'ordinario.
 Stefano Giannini , segretario romano del Sulpl, uno dei sindacati della Polizia Locale, spiega a Linkiesta: «Oltre a un piano ferie già stabilito a maggio, il Comando voleva affidarsi a 700 colleghi che ogni anno aderiscono allo straordinario coprendo la notte di Capodanno con doppi e tripli turni, una sorta di doping contabile. Ma questa volta il personale non ha voluto farlo».

Ecco che cominciano a saltare fuori gli altarini. Si vanno a demonizzare i Vigili ma sembra che l'Amministrazione contasse su una specie di volontariato per supplire deficienze organizzative  . Tra l'altro, sembra che il contratto nazionale non preveda per i Vigili Urbani nemmeno il servizio notturno.

Il caso, quindi , presentato come uno scandalo, con il presidente Renzi che si indigna  ed il sindaco Marino che tuona , potrebbe essere ricondotto all'ennesimo caso in cui i lavoratori stufi di essere usati , smettono d'un tratto di tenere il sacco alla Amministrazione e la mettono di fronte alla sua incapacità di gestire il Servizio.

A tirare troppo la corda, si rischia di spezzarla e sempre piu' di frequente i lavoratori , costretti a lavorare in condizioni difficili per deficienze  organizzative e carenze di organico, saltano il fosso , passando dalla parte in cui ci si trova quando si comincia a lavorare, che è quella  in cui ci si pone il problema di che cosa si puo' fare per la propria Azienda, per l'Amministrazione, per gli altri a quella nella quale il punto di riferimento cambia radicalmente e si comincia a pensare a che cosa è meglio per se stesso ed in quale modo la situazione puo' essere gestita al meglio per ottenere dei vantaggi o per evitare troppi svantaggi.

Il Vigile urbano, il lavoratore che va a lavorare anche con la febbre appartiene alla prima categoria. il lavoratore che prenota la donazione di sangue il giorno di Capodanno appartiene alla seconda, ma molto spesso sono la stessa persona in momenti differenti della propria vita.

Una cattiva gestione del personale, lo sfruttamento di tutte le opportunità fornite dalla contrattazione  per costringere il lavoratore a doppi turni, a straordinari, a compiti non espressamente previsti dal contratto porta alla perdita del senso di appartenenza . Il ricatto piu' o meno espresso, l'utilizzo spinto del senso di responsabilità del dipendente per indurlo a fornire servizi in deroga a quanto previsto dal contratto di lavoro o addirittura della Legge, porta a legittimare comportamenti altrettanto scorretti di risposta  

E cosi' , quello che viene prospettato come uno scandalo di lavoratori infedeli, fannulloni e truffatori, potrebbe in realtà rivelarsi soltanto come l'estrema conseguenza di uno stato di cose insopportabile. Certo, sembra un caso molto strano che questo accada proprio con il governo Renzi


Sarà la Magistratura a fare chiarezza in merito , per cui è prematuro trarre conclusioni . Tuttavia , invece di un comodo linciaggio sarebbe il caso di fare una piu' scomoda e impegnativa riflessione  sulle Ragioni degli Altri , ed invece di correre in soccorso dei vincitori, come Renzi, sarebbe forse il caso di cercare di capire le ragioni della parte piu' debole. Come i Vigili di Roma per esempio. Che sono probabilmente vicini a noi molto piu' di quanto ci piace credere...