sabato 1 giugno 2019

VAE VICTIS

La caduta dei 5 stelle , quasi  fosse stata una gag comica  di Stanlio e Ollio che si ribaltano dalle scale, sembra avere provocato grande allegria, ed anche una certa dose di sollievo, specie nel PD ma non solo

Borbottiii soddisfatti, sospiri di sollievo, calcoli sul nuovo assetto che si verrebbe a creare se nuove elezioni venissero indette  in questo momento,  in particolare da parte dei partiti minori della destra , ed immediatamente, (questione proprio di poche ore,)  assisi comodamente e rilassati sulle poltrone dei talk show i dirigenti PD cominciano ringalluzziti  a snocciolare le loro ricette "per il bene dell'Italia e degli italiani" , a  pontificare su quello che si potrebbe/dovrebbe fare "per il Paese" , per citare Travaglio, quasi che non avessero governato per anni prima di questo Governo.

I telegiornali già dal giorno dopo lo spoglio delle schede hanno cominciato a parlare della ripresa dei cantieri della TAV e insomma sembrano tutti felici di avere spazzata via questa marmaglia di dilettanti allo sbaraglio, questi sognatori, questi fastidiosi illusi, e di poter ritornare allo status quo.

La debacle del MOvimento Cinque stelle insomma è stata accolta come una grande festa da molte parti perchè evidentemente il M5S rappresenta, o forse ormai rappresentava, una spina nel fianco per un sistema uguale a se stesso da decenni.

Certamente il  M5S ha pagato a carissimo prezzo la alleanza con la Lega, dalla quale è stato strangolato, vedendo passare sotto silenzio i propri meriti ed il buon lavoro prodotto, sovrastati dalla roboante propaganda di Salvini, per arrivare al grosso errore di non concedere il luogo a procedere contro l'alleato per il caso Diciotti.

Su quest'ultimo caso ben poco c'è da dire. Evidentemente Di Maio ha temuto che se non avesse consentito di evitare all'alleato Salvini questo processo, il Governo sarebbe caduto e sarebbe terminata percio' la prima, e forse unica esperienza al Governo del Movimento, prima di poter lasciare un segno tangibile del proprio passaggio . Una esitazione consumata in pochi giorni , per una scelta alla fine  sbagliata. Certo, con il senno di poi , è ragionevole pensare che ove Di Maio avesse deciso di concedere il nulla osta a procedere contro Salvini, ed in ragione di cio' il Governo fosse caduto, i giudizi nei suoi riguardi sarebbero stati ugualmente negativi. Ma tant'è, cosa fatta capo ha.

Cosi' gli elettori non hanno perdonato, e stanno abbandonando l'unico  movimento veramente alternativo comparso sul panorama italiano negli ultimi decenni. Come sempre in questi casi, gli elettori che magari hanno dato fiducia ad un soggetto nuovo, ne sorvegliano sospettosamente  le mosse  aspettando il  primo errore per poi precipitarsi subito a staccare la spina, e tornare a rifugiarsi nella rassicurante consuetudine dei partiti piu' classici, che sono peggiori  e ne hanno combinate negli anni  di tutti i colori ma che hanno il pregio di avere dei difetti noti, fanno parte del panorama e quindi va bene cosi'. La parola d'ordine è che è meglio un male noto che rischiare di dare fiducia al nuovo - quando non  ritornano direttamente all'astensionismo.

Guai ai vinti dunque, che vedranno distrutti i propri sforzi da chi vuole cambiare tutto per non cambiare nulla. Vae Victis come disse Brenno. Vinti certamente i 5 Stelle, scesi al 17% e che in una tornata elettorale oggi tornerebbero all'opposizione e magari sullo sfondo, Ma vinti anche tutti coloro che avrebbero voluto una alternativa al pastone post democristiano servito dal PD oppure alla destra che rappresenta il resto del panorama. Vinto chi ci aveva creduto, chi ci aveva sperato. Chi aveva pensato che ci potesse essere una alternativa a questo sistema chiuso, dove cane non mangia cane, dove tutti in qualche modo si accordano, dove ce n'è sempre abbastanza per tutti basta mettersi d'accordo. Vinta la prospettiva, vinta la speranza, le ceneri dei 5 stelle non sono ancora fredde e già tutti tornano a sedersi sulle antiche poltrone, a spartirsi le prebende e le cadreghette, si riaccomodano nell'ansia di riprendere da dove si erano interrotti i giochi, con il sorrisetto soddisfatto di chi sa che il banco vince sempre e non c'è posto per i sognatori
vae victis, sognatori.....