lunedì 13 febbraio 2012
L'IRONIA FUORI LUOGO DEI MINISTRI PROFESSORI
L’ultima goccia è la frase del Ministro Cancellieri sul fatto che gli Italiani cercano il posto fisso "vicino a mamma e papà" , che segue a ruota il vice ministro Michel Martone, su chi è «sfigato se a 28 anni non è ancora laureato»: e la monotonia del posto fisso del Presidente del Consiglio Monti. Queste frasi , che a mio avviso equivalgono alla famosa frase attribuita a Maria Antonietta " Se i contadini non hanno pane, che mangino brioche" non vanno prese singolarmente come "scivoloni" personali di ciascuno dei personaggi che le ha pronunciate, ma vanno invece contestualizzate in un quadro ben preciso . Questi ministri - professori, che si nutrono di teoria e che guadagnano in un mese almento quanto un operaio medio guadagna in un anno, dimostrano con queste frasi di essere lontani dalla realtà Italiana almeno quanto Plutone, e dimostrano pertanto che i loro interventi non sono calati nella realtà ma si basano su teorici modelli matematici o statistici che forse sono economicamente validi ma non tengono conto dei reali bisogni degli esseri umani. In Italia i giovani non cercano un posto di lavoro vicino a mamma perchè sono mammoni, ma perchè vivono ancora con mamma in quanto senza posto fisso non possono accendere un mutuo per comperare una nuova casa, con lo stipendio di un precario non possono pagare un affitto e non hanno altra soluzione che rimanere a vivere dove possono. Molti universitari si laureano tardi anche perchè devono lavorare per mantenersi, o anche perchè non hanno i mezzi per vivere vicino alle università e devono sottoporsi ad estenuanti pendolarismo, fermo restando che sovente le strutture universitarie sono poco idonee, e la burocrazia e le perdite di tempo pazzesche. Il posto fisso sarà anche una noia ma in Italia il mercato del lavoro è quello che è, non solo per quanto riguarda la disponibilità di posto ma anche per la giungla di contratti atipici, la furberia di molti datori di lavoro, la incosistenza delle tutele che fa si che una volta che un lavoratore trova un posto decente se lo tenga stretto. Questi ministri che con tanta spocchia pretendono di insegnarci a vivere, in realtà non sanno niente della vita. O forse se ne fregano, perchè a loro non interessa la qualità della vita degli italiani ma soltanto di applicare delle formule matematiche. Piu che offensive certe frasi sono un vero insulto, uno sputo in faccia a chi cerca in Italia di farsi strada o di sopravvivere. Come sono totalmente fuori luogo le frasi che paragonano alcune situazioni italiani a quelle di altri Paesi europei. Perchè un paragone, per essere onesto, deve considerare situazioni omogenee: se in Italia esistono norme che in altri Paesi non esistono, primo tra tutti l’art.18 Legge 300 , evidentemente questo succede perchè in Italia esistono situazioni, esiste una Storia che in altri Paesi non esiste, e quindi paragonare situazioni senza contestualizzarle correttamente è capzioso ed indice di una disonetà intellettuale che rende questo Governo non dissimile da quello che lo ha preceduto. Ed a proposito dell’art.18, tanto inviso a questo Governo come lo era a Berlusconi: tutti quelli che ne parlano lo hanno letto? In questo articolo si definiscono tutele verso i lavoratori licenziati senza giusta causa o giustificato motivo. Quindi chi vuole eliminare questo articolo vuole che i lavoratori si possano licenziare senza giusta causa o senza giustificato motivo. A nulla valgono le menzogne di chi, Minstro o industriale, cerca di giustificare questa proposta con la necessità di licenziare in caso di crisi aziendale, perchè questo è già possibile e rientra nei giustificati motivi. No, chi vuola abolire l’art.18 vuole solo cavalcare la crisi in modo politico per distruggere i diritti dei lavoratori. Ed allora è corretto interrogarsi se questo Governo, con il suo aplomb inglese, il suo sobrio comportamento, sià in realtà tanto diverso dal precedente bunga-bunga...........
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