sabato 9 luglio 2011

Alfano, e la seconda vita di Berlusconi

La investitura di Alfano alla guida del PDL, porta ad un cambiamento di scenari ed orizzonti nel confuso quadro politico italiano. Cambia gli equilibri e cambia le prospettive. Non perchè Alfano sia un personaggio di grosso spessore politico ma proprio perchè egli non lo è. Egli è uno dei tanti contenitori vuoti dei quali Berlusoni si è circondato per distrarre la attenzione dal monopolio del suo potere , uno dei personaggi che avevano il compito di produrre la impressione di un insieme di persone, di una plularità di soggetti che condividesse le responsabilità del potere , uno schermo che nascondesse alle masse la realtà della gestione uninominale del potere. Persone insomma che prima di Berlusconi non esistevano e che scompariranno con lui. Quando i giornalisti interpellano i protagonisti della politica sull'argomento del giorno, un discusso decreto, una lite in Parlamento, gli esponenti della opposizione possono piacere o no ma esprimono la propria personalità. Quelli del team Berluscono sembrano tanti cloni. E lo sono perchè non sono altro che gli Avatar di Berlusconi.


Pero' , nel momento politico del minimo storico di Berlusconi, sconfitto dalle elezioni amministrative e dai referendum, nel quale ogni mossa sembra essere un fallimento, dalle leggi "Ad aziendam" ai soprusi in Val di Susa, questo potrebbe essere un geniale "deux ex machina"

Perchè, come sappiamo, non c'è niente come un nemico comune per creare coesione anche tra i soggetti piu' diversi, tanto che oggi non appare assurda parlare di una alleanza trasversale da SEL al PD a Italia dei Valori sino al Terzo Polo di Fini e Casini per creare un soggetto politico capace di mandare a casa Berlusconi . Ma proprio per questo motivo , se il nemico scompare, la determinazione degli avversari puo' vacillare, e le ragioni dei singoli soggetti possono prevalere sulle ragioni comuni, cosicchè questa armata Brancaleone puo' perdere i suoi pezzi sino a crollare sotto il suo stesso peso.

Ecco dunque Angelino Alfano, aria di bravo ragazzo sempre serio ed inappuntabile, nessuno scheletro nell'armadio evidente, moderato , compito. Sostanzialmente sempre corretto.

Un soggetto ideale per dare l'idea di un forte cambiamento nel senso morale, in modo anche da rincuorare i fedeli di Berlusconi disorientati dagli scandali del Capo. Che comunque rimane in sella, ma da ora in poi in una posizione defilata

La genialità della iniziativa sta nel togliere dalla linea del fuoco nemico il volto di Berlusconi, che progressivamente si ritira nell'ombra , togliendo cosi' nel contempo argomenti a quegli oppositori che hanno fondato la propria azione sull'anti-berlusconismo , e mettendo il mondo politico nelle condizioni di dovere comunque fare i conti con quella che sarà la azione di Alfano . Si toglie un bersaglio facile, che ormai attira troppi strali, e si pone davanti una sagoma neutra, su cui appare vile sparare

Si sdoppiano i soggetti, il Presidente del Consiglio non è piu' anche il capo del proprio partito e quindi è possibile instaurare un dialogo, un dialogo di facciata tra Berlusoni ed il suo alter-ego, ma pur sempre un dialogo nel quale sarà possibile distribuire colpe e responsabilità. Un dialogo peraltro già iniziato con il nuovo capo del PDL che da atto al Capo del Governo di essere un perseguitato dalla magistrature. Erano cose già dette, ma quando Berlusconi le diceva a se stesso era un altro effetto.

Si indebolisce l'idea che il PDL debba tramontare con il suo Capo, appare invece probabile che anzi l'uno diverrà la stampella dell'altro e viceversa.

Inoltre la Lega ha la opportunità di giustificare la continuazione dell'appoggio al Governo, senza scontentare troppo il popolo di Pontida. Tutto cio' viene condito con la devozione e la fedeltà di Alfano per il suo Capo, che lo rende l'Avatar ideale

Insomma una mossa strategica molto indovinata, alla quale tutta la opposizione dovrà fare molta attenzione senza sottovalutarla, perchè rappresenta l'ennesimo, ma temo non l'ultimo, colpo di reni di un despota , Berlusconi, che è tutt'altro che morto.

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