Il fatto che i mercati non abbiano reagito in maniera travolgente alla notizia delle dimissioni di Berlusconi, puo' avere molte interpretazioni. Per i suoi sostenitori , è stata per esempio le dimostrazione che la crisi dei nostri Titoli di Stato non era causata da Berlusconi. Per altri è solo una dimostrazione della mancanza di un collegamento diretto tra avvenimenti politici e mercati, che sarebbero soggetti piu' a speculazioni e decisioni emotive che a scelte logiche .
Io propongo l'ipotesi che i mercati possano avere reagito in maniera piu' che logica e ragionata. L'aumento dello spread dei BTP italiani rispetto a quelli di altri Paesi, in particolare la Germania, è diretta conseguenza della fiducia nella tenuta dello Stato Italiano, ovvero a quello che in gergo si chiama il "rischio paese" di un titolo. NOn è storia nuova che i titoli di Paesi considerati a rischio abbiano rendimenti piu' alti: il risparmiatore, a fronte di un rischio concreto di perdere il proprio capitale, investe se l'interesse è particolarmente remunerativo. Duneque, secondo i mercati, il "rischio paese" dei nostri titoli non è cambiato con le dimissioni del caimano. Perchè' Non è forse questo che l'Europa e il mondo in intero ci chiedevano?
In realtà, quello che è avvenuto è un cambiamento a metà. Berlusconi non è morto, si è solo fatto da parte e lui spera, solo per il momento. Nemmeno per un attimo si è scostato dalla scena politica ed anzi, ha compito piccoli gesti molto significativi. Innanzitutto ha dettato delle condizioni per le dimissioni, e questo, oltre a rendere evidente il persistere di un potere, ha messo il nuovo esecutivo nelle codizioni di sporcarsi le mani prima ancora di cominciare, concedendo favori ad un reuccio. Poi, è apparso subito in televisione (quanti hanno notato che su RAI 1, quando è apparso, accanto a lui c'era la scritta "Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio" nonostante non lo fosse già piu?) per dichiarare di volere continuare il proprio impegno e questo è un messaggio che ha diverse chiavi di lettura, ma che i mercati non possono leggere che negativamente , perchè il suo impegno è sempre stato rivolto verso i propri interessi. . Non ultimo, ha ripetuto piu' volte di non essere mai stato sfiduciato, ed a mio avviso questo è un messaggioni codice verso i suoi accoliti per rendere evidente che lui è ancora il Capo.Altro elemento deleterio Infatti, questo Governo tecnico nasce con molti vincoli, e puo' sperare di lavorare se la maggioranza in parlamento lo appoggerà, maggioranza che è in gran parte passibile di essere controllata da Berlusconi . Quindi, agli occhi del mondo e quindi dei Mercati, Berlusconi ha ancora una fortissima influenza sul Governo e sui comportameni dell'Italia.
IL Caimano ha ancora molto potere e non ha paura di usarlo. Sa che le circostanze consigliano per un periodo un basso profilo, ma già ha cominciato a sperticarsi in lodi verso Monti ed ha assunto parzialmente la paternità della sua nomina, ricordando il suo passato sostegno a Monti nella Commissione Europea. Insomma , Berlusconi si ritaglia un angolino di visibilità, aspettando il momento di utilizzare la propria influenza per sostenere Monti, e quindi appropriarsi dei meriti del suo operato quando sarà il caso, ovvero riservandosi di staccargli la spina quando le circostanze dovessero essere favorevoli ad un suo ritorno sulla scena.
Comunque la si giri non è un bel vedere. Forse Monti nel tempo saprà tagliare le unghie a Berlusconi, conquistandosi autonomamente una base di consenso in Parlamento . Ma per il momento il mondo sa che in qulunque istante il caimano puo' menare un colpo di coda, ed è il tipo da farlo a prescindere dagli interessi dell'Italia. E lo spread vola...
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