Oggi, 25 aprile , è una data che celebra la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. La data designata come simbolo è il giorno in cui nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Il giorno in cui , insomma, si diede il via all'attacco finale alle forze di occupazione nazifasciste ed ai residui presidi fascisti, dopo una lotta partigiana iniziata dopo l'8 settembre 1943.
E' probabile come dichiarano alcuni storici, , che il contributo in termini strategici e militari della lotta partigiana sia stato piuttosto modesto, anche a fronte di circa 28/30.000 .vittime tra i partigiani cui vanno aggiunti i circa 15.000 civili vittime di rappresaglia. Ma il contributo in termini morali, etici e politici è stato considerevole. In un Paese che per vent'anni si vesti' di nero, perchè è innegabile che il fascismo ebbe un consenso vastissimo, sia che fosse dovuto a convinzione, sia che fosse dovuto a convenienza, a codardia, a ignoranza o qualunquismo. Questo nuovo "risorgimento" ebbe il pregio di risvegliare le coscienze e di porre in essere una sorta di riscatto morale al degrado che ci aveva portato dopo vent'anni di regime, alla guerra prima ed alla guerra civile poi. I valori della Resistenza prima, e della Costituente poi, rimarcarono i principi basilari sui quali deve fondarsi una civiltà democratica, libertà, lavoro, uguaglianza, pace e solidarietà. Questi sono i valori fondamentali che dovrebbero essere festeggiati il 25 aprile, non solo come celebrazione e ricordo ma soprattutto come affermazione di volontà.
Questo perché, come purtroppo sappiamo, sono valori che non possono essere considerati come acquisiti ed immutabile, ma che devono essere riconquistati ogni giorno. Perché negli ultimi anni, sempre di più', sembra che ci sia una crescente voglia di fascismo.
In Italia, come sappiamo, non c'è stata una Norimberga, non c'è stato un processo ai criminali di guerra, per una serie di motivi legati ai processi di consolidamento geo-politici del dopoguerra nei quali l'Italia figurava pur sempre come alleata dei vincitori, non c'è stata una sfilata nella galleria degli orrori come in Germania, non ci sono stati processi. Tutto è stato nascosto ed insabbiato e questo ha permesso ai gerarchi, agli autori delle stragi, ed in generale a tutto l'entourage fascista di farla franca. Non solo di non subire processi, ma addirittura di rimanere inserita nei gangli dello Stato, esercito, polizia, Pubblica amministrazione. Sulla base di questo silenzio, è stato possibile diffondere il mito del "bono italiano" e quindi si è arrivati persino a colpevolizzare i partigiani per le cose sbagliate ( ce ne sono , ovviamente, state) che hanno commesso minimizzando invece il contributo alla redenzione dell'Italia. Che oggi appare divisa su tante cose , e tra queste anche sul 25 APRILE. Il festeggiamento del 25 aprile viene politicizzato dalla destra, considerato una festa esclusivamente della sinistra , anzi dei comunisti, che non va festeggiata .da Nord a Sud le cerimonie sempre più' ridotte, ed in molte città snobbate dalle Autorità. Sui social, slogan beffardi, prese in giro, e tante polemiche. Tese soprattutto a svalorizzare la celebrazione, a strumentalizzare la discussione a fini politici. Perché è chiaro che una destra che vuole risorgere deve minimizzare gli orrori del passato, ridurre le stragi fasciste a ì"ragazzate" , negare l'evidenza , negare la Storia. E anche qui stiamo parlando di persone che celebrano il fascismo senza averlo provato, affascinati dall'idea di potenza machista che puo' derivare dall'autoritarismo senza pensare che un regime è un regime e molte volte divora proprio quelli che l'hanno sostenuto. L'idea che un regime di tipo fascista o comunque autoritario sia un qualcosa che si puo' controllare e volgere a proprio vantaggio, discenda a sua volta da una faciloneria, una incapacità di analisi, superficialità figlia del populismo di cui siamo impregnati. Scomparsa una idea di Stato, con i principii della Costituente che si affievoliscono sullo sfondo , emerge un forte individualismo che oltre ad essere egocentrico, è anche fortemente autoreferenziale , capace di convincersi di sapere tutto senza studiare la Storia ed in ultima analisi facile preda di ogni pifferaio che racconti alla gente quello che vuole sentirsi dire, che faccia credere al popolo di essere protagonista delle proprie scelte mentre invece è manipolato E' ovvio che in questo clima non possa trovare spazio uno statista, che parli degli interessi della nazione, scomodi, barbosi, impegnativi quando è più' comodo e piu facile ascoltare i ciarlatani che promettono tutto, trovano sempre un colpevole per ogni problema (non una soluzione, un colpevole) e non devono mai rendere conto delle stupidaggini che dicono . E del resto , nel panorama della nostra politica ci sono statisti?
Il 25 aprile va festeggiato, va protetto, va custodito. Perché ce ne sia un altro l'anno prossimo. Ed un altro ancora....