domenica 14 settembre 2014

UN PAPA IN UTILITARIA

INDIZI VISIVI



La foto, scattata da una fedele,  del Papa che passa per il Paese seduto sul sedile posteriore di una anonima utilitaria, suscita qualche riflessione. Nell’epoca della comunicazione globale, infatti, la visita di un Papa assume un significato diverso che in passato: un tempo , l’unico modo per vedere un  Papa e sentirne la voce era quello di recarsi nel luogo ove egli si trovasse,  compiendo un viaggio sino a Roma, (quando recarsi a Roma era un vero  viaggio) , oppure in un luogo ove egli  fosse  in visita. Quindi la visita del Papa serviva realmente a diffondere un certo tipo di presenza e di immagine. Ma oggi, nell’epoca della televisione e di Internet, vederlo ed ascoltarlo sia pure su uno schermo è divenuta cosa banale. , e quindi lo spostamento fisico del Pontefice in un luogo piuttosto che in un altro, assume un significato diverso e  fortemente simbolico. Ora, siamo abituati in tutti i campi a vedere i simboli porti in un certo modo, esaltati, rafforzati. E non a caso, la celebrazione di Redipuglia ha visto la preparazione di un cerimoniale adeguato. Ma a questo cerimoniale, papa Bergoglio si è in parte sottratto, e la celebrativa ed imponente “papa mobile” è stata sostituita da una vettura sulla quale normalmente si spostano le Famiglie. E ad una gita in famiglia sembra assomigliare l’immagine nella quale il  Pontefice , seduto sul sedile posteriore dell’utilitaria vicino al finestrino aperto, saluta con la mano, ed il cenno benedicente, costretto dalla ristrettezza dell’abitacolo e dal finestrino che non si puo’ abbassare completamente (sicurezza bambini) assume le sembianze del cenno sbarazzino con la mano che potrebbe appartenere appunto ad un anziano zio che sta partendo per una gita con i famigliari.
Ora, una vista pastorale a Redipuglia è certamente un fatto storico, accade circa una volta ogni vent’anni che un Papa si rechi nella nostra Regione, ed un certa ritualità è cosa forse non dovuta ma di certo attesa. Se pero’ da un lato questo atteggiamento di rinuncia ai simbolismi del potere, come le vetture lussuose, puo’ essere letto come un segno di avvicinamento alla gente comune, dall’altro fa anche pensare in senso piu’ ampio  ad un desiderio di rinunciare agli orpelli ai quali la Chiesa si è sempre in qualche modo appoggiata per “stupire” i fedeli. Ogni volta infatti che in occasioni diverse viene chiesto ad esponenti della Chiesa  quale sia il senso di tanta magnificenza nelle Chiese e nei tesori del Vaticano di fronte alle miserie del mondo, le motivazioni che emergono convergono sul bisogno di celebrazione della fede e, di base, di offrire una certa immagine della Chiesa che incuta in qualche modo anche soggezione e rispetto. Il papa in gita nella Volksvagen blu non incute soggezione, ma simpatia ed immediatezza anche se la sua vettura era al centro di un corteo e di una scorta e suggerisce il concetto importante che forse di certi orpelli ormai la Chiesa puo’ fare a meno. E’ un messaggio, per cosi’ dire, politico, che si presta a molte interpretazioni e che potrebbe suscitare non pochi mal di pancia ad un certo clero. Un atteggiamento che, se da un lato ha deluso diversi fedeli , privati della possibilità di un certo tipo di manifestazioni di giubilo, sulla lunga distanza potrebbe assumere un forte significato, capace di cambiare e molte cose nella Chiesa.




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