INDIZI
VISIVI
La
foto, scattata da una fedele, del Papa
che passa per il Paese seduto sul sedile posteriore di una anonima utilitaria,
suscita qualche riflessione. Nell’epoca della comunicazione globale, infatti,
la visita di un Papa assume un significato diverso che in passato: un tempo , l’unico
modo per vedere un Papa e sentirne la
voce era quello di recarsi nel luogo ove egli si trovasse, compiendo un viaggio sino a Roma, (quando
recarsi a Roma era un vero viaggio) ,
oppure in un luogo ove egli fosse in visita. Quindi la visita del
Papa serviva realmente a diffondere un certo tipo di presenza e di immagine. Ma
oggi, nell’epoca della televisione e di Internet, vederlo ed ascoltarlo sia
pure su uno schermo è divenuta cosa banale. , e quindi lo spostamento fisico
del Pontefice in un luogo piuttosto che in un altro, assume un significato
diverso e fortemente simbolico. Ora,
siamo abituati in tutti i campi a vedere i simboli porti in un certo modo,
esaltati, rafforzati. E non a caso, la celebrazione di Redipuglia ha visto la preparazione
di un cerimoniale adeguato. Ma a questo cerimoniale, papa Bergoglio si è in
parte sottratto, e la celebrativa ed imponente “papa mobile” è stata sostituita
da una vettura sulla quale normalmente si spostano le Famiglie. E ad una gita
in famiglia sembra assomigliare l’immagine nella quale il Pontefice , seduto sul sedile posteriore dell’utilitaria
vicino al finestrino aperto, saluta con la mano, ed il cenno benedicente,
costretto dalla ristrettezza dell’abitacolo e dal finestrino che non si puo’
abbassare completamente (sicurezza bambini) assume le sembianze del cenno
sbarazzino con la mano che potrebbe appartenere appunto ad un anziano zio che
sta partendo per una gita con i famigliari.
Ora,
una vista pastorale a Redipuglia è certamente un fatto storico, accade circa
una volta ogni vent’anni che un Papa si rechi nella nostra Regione, ed un certa
ritualità è cosa forse non dovuta ma di certo attesa. Se pero’ da un lato
questo atteggiamento di rinuncia ai simbolismi del potere, come le vetture
lussuose, puo’ essere letto come un segno di avvicinamento alla gente comune,
dall’altro fa anche pensare in senso piu’ ampio
ad un desiderio di rinunciare agli orpelli ai quali la Chiesa si è
sempre in qualche modo appoggiata per “stupire” i fedeli. Ogni volta infatti
che in occasioni diverse viene chiesto ad esponenti della Chiesa quale sia il senso di tanta magnificenza nelle
Chiese e nei tesori del Vaticano di fronte alle miserie del mondo, le
motivazioni che emergono convergono sul bisogno di celebrazione della fede e,
di base, di offrire una certa immagine della Chiesa che incuta in qualche modo
anche soggezione e rispetto. Il papa in gita nella Volksvagen blu non incute
soggezione, ma simpatia ed immediatezza anche se la sua vettura era al centro
di un corteo e di una scorta e suggerisce il concetto importante che forse di
certi orpelli ormai la Chiesa puo’ fare a meno. E’ un messaggio, per cosi’
dire, politico, che si presta a molte interpretazioni e che potrebbe suscitare
non pochi mal di pancia ad un certo clero. Un atteggiamento che, se da un lato
ha deluso diversi fedeli , privati della possibilità di un certo tipo di
manifestazioni di giubilo, sulla lunga distanza potrebbe assumere un forte
significato, capace di cambiare e molte cose nella Chiesa.
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