Inaspettato e sorprendente,il villaggio inaugurato in questi giorni a Sistiana e battezzato Portopiccolo , offre una atmosfera particolare. Concepita come la materializzazione dell'immagine che si puo' avere di un ideale paesino costiero, con le case innestate con grazia le une sulle altre ed inerpicate sulla costa, il porticciolo , la piazzetta, le stradine in salite con gli ampi gradini che ricordano forse i vicoli di Napoli,. ....gli scorci che evocano dejavu' di film italiano in bianco e nero della prima metà del secolo scorso , la cura dei particolari e l'utilizzo di materiali naturali , si fa fatica a pensare ad un opera appena realizzata. Portipiccolo è appena nato e già è storia.
I progettisti sono riusciti a donare a questo villaggio un qualcosa che risveglia l'istinto ancestrale del rifugio, del nido.....della casa. Sono riusciti a cogliere quel qualcosa di indefinito che fa la differenza tra un paese veramente vissuto ed una finzione scenica, e proprio per questo a Portopiccolo non ci si sente estranei. Sicuramente un progetto ben pensato e ben realizzato. Sorprendente, appunto , perchè per quanto se ne abbia sentito parlare, il suo impatto riesce comunque a stupire.
Il target di persone per le quali è stato pensato è naturalmente di altissimo livello, e risulta evidente che non ci potranno essere compromessi rispetto al livello dei servizi che verranno offerti , e di conseguenza della attenzione che verrà posta nell'indirizzare la tipologia dei frequentatori.
L'elevato impegno economico richiesto per acquisire, per cosi' dire, il diritto di cittadinanza in questa piccola oasi terrena , richiede evidentemente la contropartita di un contorno adeguato, sia in termini di servizi che di riservatezza, che permettano il formarsi di un club ristretto ed esclusivo. Già dopo il primo giorno, la passeggiata lungo la struttura in teak ove si trovano le postazioni per il bagno di sole, con angoli riservati e immacolati ombrelloni è stata inibita al passaggio di chi non usufruiva dei servizi offerti, ed è facile immaginare che presto vi saranno limitazioni all'accesso, se non altro in termini di abbigliamento. I prezzi dei servizi offerti, dalla spiaggia ai bar faranno il resto.
Niente di male sia chiaro. Se questa struttura dovesse decollare come previsto dagli investitori che vi hanno dato vita, diverrà un punto di riferimento capace di veicolare sul litorale risorse non indifferenti, a partire dall'acquisto degli immobili di maggiore pregio esistenti nella zona , da parte delle persone facoltose che si troverebbero a gravitare attorno alla piazzetta della Portofino dell'Adriatico, per continuare con i locali capaci di offrire i prodotti tipici che è facile immaginare potrebbero trovarsi a divenire meta della ricerca di "qualcosa di speciale" da parte di chi si trovasse a trascorrere qui le sue vacanze dorate . Potremmo poi pensare alla nautica, ed alle lussuose imbarcazioni che si contenderanno le bitte di Portopiccolo, ed a tutto l'indotto che un luogo di lusso potrebbe portare nella zona,.
Portopiccolo potrebbe diventare un motore importante per l'intera area del litorale giuliano.
Tuttavia , a circa cinque chilometri in linea d'aria , è in fase di costruzione un rigassificatore di gas, un progetto imponente che prevede scavi e dragaggi per i prossimi due o tre anni, e successivamente un bel bombolone di gas con tutti i rischi ad esso connessi a , oltre ovviamente ad un traffico di metaniere , ed al relativo inquinamento derivante da emissioni, eventuali dispersioni in mare di carburante o altri inquinanti ecc.
Naturalmente anche un rigassificatore è potenzialmente un catalizzatore di investimenti, ed è suscettibile di creare economia e posti di lavoro, anche se vanno considerati i posti di lavoro che verranno perduti per la inevitabile cessazione delle attività di mitilicoltura e pescicoltura, oltra ad eventuali ripercussioni sulla nautica da diporto.
Per cui è evidente che dovrebbe essere la politica ( se possibile con la P maiuscola) a valutare le esigenze ed i costi benefici di tutte le operazioni che intervengono a modificare le fonti di sviluppo del Territorio per mitigarne e se possibile superarne i contrasti. Perchè perseguire l'obiettivo di una sviluppo turistico della nostra Regione , peraltro un settore che "tira" danneggiando la costa appare decisamente in contraddizione . Analogo ragionamento vale per la pesca e le acquacolture varie. E si spera che di tutte queste operazioni non succeda che per scarsa capacità di valutazione delle priorità ed incapacità tutto si risolva nell'ennesimo mucchietto....di mosche in mano.