domenica 20 luglio 2014

CHIUSURA PUNTO NASCITA DI GORIZIA - SERRACCHIANI E SEMPETER

Se non ho capito male i contenuto del servizio del TG regionale , la Regione Friuli Venezia Giulia, guidata da Serracchiani, ha raggiunto un accordo per consentire alle mamme di Gorizia di partorire nell'ospedale sloveno di Sempeter . La convenzione riguarda le mamme di 6 comuni dell'Isontino sulla fascia confinaria , e la regione si impegna a versare 1200 euro per ogni parto, cifra fissa sia per il parto naturale che cesareo ed anche in caso di complicanze. Se il nascituro si trovasse ad avere bisogno di assistenza medica  neonatalogica  l'ospedale di San Peter si impegna ad allertare il servizio di trasporto neonatale del 118 del Friuli Venezia Giulia per il trasferimento del piccolo presso il Burlo di Trieste o il Santa maria della misericordia di Udine, La regione ed il azienda sanitaria isontina  non rispondono in caso di complicanze e di richieste risarcitorie per le quali potrà essere chiamato in causa solo l'ospedale di Sempeter che ha assicurato di disporre di idonea copertura assicurativa . Eventuali controversie potranno essere regolate solo attraverso il tribunale di Nova Goriza secondo il codice civile sloveno

Bene, secondo quanto piu' volte riportato dai giornali , Serracchiani ha deciso di chiudere il punto nascita di Goriza per non meglio precisati"motivi di sicurezza" . 
Parliamone.
Non risulta che a Gorizia vi fossero fatti oggettivi che giustificassero questa pretesa richiesta di maggiore sicurezza, e non sono stati riportati dati o statistiche che indicassero questa pretesa pericolosità  Tuttavia ' "per sicurezza " questo reparto andava chiuso. Però , per non impedire le nascite a Gorizia, la nostra eroina ha ideato un ottimo sistema: dirottare le partorienti sull'ospedale sloveno di Sempeter.... La domanda nasce spontanea: questo ospedale è piu' sicuro? E' forse dotato di maggiori strutture'? Sembra di no, visto che quello che l'Ospedale in questione si impegna ad usare è, in caso di emergenza....il telefono per chiamare una ambulanza italiana e spedire il bambino in pericolo nelle strutture specialistiche in Italia!! Da perfetto ignorante mi chiedo, ..telefono per telefono, non potevano mettere semplicemente un telefono nel reparto di maternità di Gorizia? Magari tra italiani si capivano meglio e magari il personale medico italiano di Gorizia sarebbe stato piu' idoneo a chiarire le problematiche del bambino nell'ottica di quelli che sono i protocolli utilizzate nelle strutture specialistiche italiane...o no? 

Un altra osservazione: quante mamme accetteranno di andare a partorire in Slovenia?A quanto si sa l'80 % del personale di questo ospedale parla italiano, e magari una elevata percentuale di mamme della fascia confinaria parla lo sloveno, ma si tratta pur sempre di partorire in Sllovenia ...quante dunque?   E quante invece non si metteranno in automobile per cercare di raggiungere Monfalcone o altri punti di nascita italiani? Questo va a favore della sicurezza? Non mi sembra

Poi una piccola osservazione forse fuori luogo, visto che gli sloveni non sono italiani, e che per quanto ne so normalmente sono un popolo molto corretto. ... Ma il compenso che la Regione riconoscerà all'ospedale sloveno sarà sempre uguale quale che sia il tipo di intervento.... Potrebbe essere una tentazione quella di indurre sempre e comunque il parto naturale per evitare le maggiori spese del cesareo, .. O no? 

Va sottolineato a questo proposito che nell'accordo è chiaramente specificato che l'ospedale è assicurato, e che l'eventuale contenzioso andrebbe gestito secondo la legislazione slovena.....un capitolo molto inquietante di questo accordo che sembra sottolinearne  il carattere economico e merceologico , con buona pace della sacralità che dovrebbe rivestire ogni cosa che riguardi la nascita di nuove vite ed il ruolo delle donne che si apprestano a divenire mamme

In realtà sembra che la presunta "pericolosità" del reparto di Gorizia derivasse dal  numero di parti annui inferiore a 500 che sarebbe indicato dal Ministero come soglia  minima per garantire une sufficiente esperienza paratica al personale. Statistiche quindi, numeri che decidono del destino delle persone. 

L'impressione che ne deriva è, ovviamente , che questo reparto è stato chiuso per tagliare con l'accetta ulteriori pezzi di sanita, ed a questi tagli selvaggi si uniscono tagli di posti letto , accorpamenti "razionalizzazioni" che portano tutti allo stesso risultato: meno tutele e meno assistenza per i Cittadini, contribuenti , elettori , meno salute , meno speranze di vita ...in una Regione che oltretutto tra guerra, dopoguerra, servitu militar, amianto ha sempre dati un cosi' pesante tributo all'amata Patria.(ma Serracchiani, che è romana, che ne sa?)  - L'impressione è che Serracchiani che sarà anche donna, ma non è mamma, assieme alla sua Giunta abbia deciso di fare cassa anche sulla pelle di mamme e bambini . Parallelamente peraltro  , non ho sentito di notizie di tagli operati su dirigenti delle Aziende Sanitarie. Pagano sempre e solo i poveri. Alla faccia della sinistra............... Dedicato a chi ha votato Serracchiani



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