La discussione intorno alla ventilata creazione di un centro religioso e culturale islamico a Monfalcone , riporta al centro del dibattito i temi della tolleranza, della integrazione e della capacità della nostra comunità di vivere il presente ed il futuro invece di aggrapparsi disperatamente al passato.
L'esigenza di creare un centro di aggregazione sociale di cultura islamica nasce evidentemente in primo luogo dal fatto, incontestabile, che a Monfalcone vive una cospicua comunità islamica. A Monfalcone , in margine alle politiche organizzative di Fincantieri, si è prodotto un intenso flusso migratorio proveniente altre parti di Italia e del mondo, che ha avuto a sua volta l'effetto di creare diverse comunità . Una di queste per esempio è la comunità bengalese,(la seconda in Italia) che ormai rappresenta il dieci per cento della popolazione cittadina. Non a tutti questo piace, qualcuno ne è decisamente disturbato, ma negare la realtà non serve a niente ed a nessuno. Ai bengalesi si aggiungono nordafricani, senegalesi ed altri soggetti di religione islamica di varia provenienza giunti a Monfalcone in vari modi e per diversi motivi, cosi' come accade in tutta Italia . Non si conoscono cifre ufficiali ma possiamo ipotizzare una comunità di almeno 3000 persone . La maggio parte di esse è in Italia con permessi regolari e quindi hanno tutti i diritti che cio' comporta. Quindi credo sia piu' che lecito che essi desiderino di avere un luogo dove raccogliersi in preghiera, vista anche la fortissima religiosità che pervade il mondo islamico, per il quale vita quotidiana e religione sono intrecciate in modo indissolubile.
La comunità islamica ha quindi ventilato l'ipotesi di acquistare i locali di un ex discount ormai chiusi ed abbandonati da tempo. E sono subito iniziate le polemiche, naturalmente alimentate dalla sgangherata e populista alzata di scudi dei partiti della destra e della Lega da una parte, e dalla incerta e confusionaria ricerca di una idea da parte dei partiti di centro sinistra dall'altra, con in mezzo l'interposizione di precari argomenti contrari da parte di cittadini spaventati dalla possibile modifica dello status quo.
Le argomentazioni poste a sostegno del partito dei contrari vanno dall'improbabile al ridicolo , ma da parte dei cittadini evidenziano nel complesso paura del diverso, un senso di smarrimento nel vedere il mondo che cambia, il timore che la costituzione di una comunita' nuova porti via qualcosa a quella vecchia, ma anche sconcerto nel vedere che nel nostro mondo nel quale il senso della comunita' e tradizioni si perdono e vanno a naufragare nell'individualismo, si formano comunita' nuove che questi valori tengono invece saldi, in modo particolare perchè immigrati che cercano di mantenere il proprio senso di di identità. C'è sicuramente un senso di disagio nel vedere queste persone prive di mezzi che si dichiarano disposte ad affrontare costi e difficoltà notevoli per potersi aggregare, mentre la nostra civiltà invece costruisce muri sempre piu' alti tra un individuo e l'altro. Disagio che attraverso l'invidia talvolta si trasforma in rabbia.
Uno dei primi argomenti che sono stati sbandierati è proprio quello delle risorse e del costo . IL prezzo dell'immobile è di 500.000 euro , che la comunità intende sborsare senza accendere mutui, per mezzo di una sottoscrizione . Urla e grida sul fatto che questi immigrati sono tutti indigenti, che usufruiscono di agevolazioni e sussidi pagati da "noi che paghiamo le tasse" e che se sono in grado si pagarsi una moschea, allora non hanno bisogno di aiuti e sussidi. Il rappresentante della Lega Nord ha anche tentato una improbabile operazione aritmetica dalla quale si evincerebbe che ogni componente della comunità dovrebbe poter donare alla causa due o tremila euro. Qui tornano alla mente la finta laurea in medicina di Umberto Bossi, la laurea a pagamento del "Trota" e tutta la serie di considerazioni leghiste sulla cultura. Se i componenti della comunità disposta a sostenere la spesa fossero 2.500 , che non è un numero campato in aria visto che probabilmente a questa operazione parteciperebbero tutti i musulmani del circondario , ognuno dovrebbe sborsare duecento euro non duemila. E duecento euro sono una cifra alla portata anche di una famiglia povera se servono ad uno scopo importante.
Poi vale la pena di considerare che anche loro lavorano e pagano le tasse. Certo, molti usufruiscono di agevolazioni. Pero', ad essere corretti , molti di noi sono pronti a dare addosso ad un bengalese che usufruisce di agevolazioni e che si priva di duecento euro per costruire la propria chiesa, ma non credo che le stesse persone andrebbero a controllare come spendono i soldi le persone indigenti che non sono bengalesi e/o musulmane. Come a dire che noi siamo disposti ad aiutare gli stranieri indigenti purchè poi facciano quello che vogliamo noi. Potrebbero spendere duecento euro magari per un televisore ma non per la propria religione perchè questo ci disturba? Non credo questo sia un pensiero dignitoso, e credo che avvilisca piu' chi lo formula che chi lo subisce.
Vorrei poi proporre una riflessione su quante chiese possiede la religione cristiana, nella quale non mancano i poveri, e molte volte di quale sfarzo e di quale opulenza, di quanto sia lecito discutere sulla pagliuzza nell'occhio del vicino , e tutto questo senza dimenticare quanto questo contrasta con la povertà di Cristo.
Si parla poi della questione di sicurezza , ipotizzando che una moschea automaticamente diverrebbe un luogo di ritrove di cellule terroristiche. Non si comprende il motivo per il quale le suddette cellule non potrebbero ritrovarsi in un qualsiasi appartamento , a casa di complici o in altri luoghi. Dubito fortemente che la mancanza di una moschea sarebbe un deterrente per dei terroristi agguerriti e determinati
Si parla poi del fatto che non si dovrebbe incoraggiare una religione che annovera tra i suoi seguaci tante persone violente , e si citano casi di recente cronaca . Molti pensano alla religione islamica come ad una religione che incita alla violenza, schiavizza le donne , non tollera altre religioni In realtà come in tutte le religioni anche qui vi sono i fanatici, ma a chi lo ha dimenticato vorrei ricordare che anche la religione cristiana ha contato nel suo passato molti eccessi, come i massacri compiuti al grido di "Dio lo vuole" nelle crociate, e poi la caccia alle streghe, i roghi della la Santa Inquisizione, i massacri compiuti dalle cattoliche armate spagnuole in sudamerica ai tempi di Cortez e Pizzarro sino al motto GOTT MIT UNS (Dio è con noi) inciso sui pugnali dei nazisti delle SS . E' chiario che queste persone avevano della religione Cristiana un idea abbastanza distorta., e non dobbiamo certo giudicare i Cristiani da questi eccessi, cosi' come non è corretto giudicare i musulmani dagli eccessi compiuti dai Talebani . Per quanto riguarda le donne , ricordiamo che il delitto d'onore che mandava assolto o quasli il marito che uccideva la moglie infedele è stato abolito da pochi anni, e cito Tommaso d'Aquino, illustre dottore della Chiesa "
""Il valore essenziale della donna consiste nella sua capacità di partorire gli esseri umani e di governare la casa." (Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, 1225-1275)
"Un feto maschile diventa un essere umano dopo 40 giorni, un feto femminile dopo 80 giorni. Le femmine derivano da spermatozoi difettosi o da flatulenze umide." (Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa e patrono delle università cattoliche)
La donna è un errore della natura… con i suoi eccessi di umidità, la sua bassa temperatura fisica e la sua inferiorità spirituale è una specie di uomo mutilato, menomato e malriuscito… solo l'uomo è la piena realizzazione della razza umana." (San Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, 1225-1274)
Eccetera. A tutt'oggi le donne non possono diventare preti, vescovi e tutto sommato nella civiltà cui vorremmo si sottomettessero le persone di religione musulmana, la donna continua ad avere un ruolo sottomesso rispetto all'uomo
Non esistono argomenti che possano in maniera irrefutabile dimostrare la superiorità di una religione rispetto ad un altra e, d'altra parte, gli stessi sacerdoti di Monfalcone, quando intervistati, hanno parlato favorevolmente della libertà religiosa.
Tralasciamo gli argomenti di minore rilevanza, come la agibilità dell'edificio (chi ha mai sentito parlare del certificato di agibilità delle Chiese cristiane o di altro culto?) La presenza di una via ad alto scorrimento (sulla stessa via, a pochi metri c'è da secoli una Chiesa) eccetera, tutti argomenti che evidentemente sono pretesti per nascondere la paura del diverso.
Da parte della Amministrazione comunale , un balbettio confuso che è arrivato al punto di invitare i Cittadini ad andare maggiormente in Chiesa , una argomentazione grottesca che rivela il disorientamento di chi è diviso tra un perbenismo di maniera, progressismo di facciata ed il timore di non potere controllare la situazione che si sta evolvendo (si, beh, è giusto dare anche ai musulmani i loro spazi.....ma noi contiamoci , facciamo quadrato, andiamo in Chiesa per dimostrare piu' che altro a noi stessi che anche noi abbiamo valori altrettanto solidi dei loro.....o no? O non piu?) Il timore che questa Società decrepita e decadente sia giunta al capolinea, e che una Società multietnica e multirazziale sia un futuro che non potremo manipolare.
Bene, io credo che se questa Società vuole dimostrare ancora qualcosa, non lo farà certamente impedendo con i cavilli e la violenza che una parte di essa possa svilupparsi come vuole, lo scontro di civiltà non puo' essere vinto con la forza.
Non con la forza, non con l'autorità ma solo e soltanto con la saggezza e l'autorevolezza....... Cui abbiamo dato già un fiero colpo pensando di impedire a delle persone di professare la propria religione con una certificazione di agibilità o di destinazione d'uso di un edificio.... O pensando di poter risvegliare con uno schiocco di dita un senso di religiosità che contrasti il loro, quasi fosse una gara.... Invitando dal giornale i Cittadini ad andare in Chiesa....
............ no more comment
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