E stato un piacevole periodo di ferie.
Poco vacanziere in senso stretto, perché viaggiare è piacevole ma anche faticoso. Pero' quest'anno abbiamo deciso di vedere un po' di Europa... lo scopo era evidentemente frivolo, svagarsi e vedere cose nuove, complici le tariffe Ryanair , soprattutto per il mio figliolo di dieci anni, che è appunto nella età dove si possono apprezzare le mummie del British Museum di Londra e la Città della Scienza di Valencia .
Ma non si può' viaggiare in Europa in questi periodi così' bui ed incerti per quanto riguarda il nostro immediato futuro, senza pensare di osservare il modo nel quale i Paesi che stiamo visitando vivono la crisi , e facendo qualche parallelismo con casa nostra.
I nostri viaggi di questa estate hanno toccato appunto, Valencia in Spagna e Londra in Inghilterra.
Il comune denominatore di queste due città così' distanti e diverse per dimensioni, cultura e storia, per un italiano in vacanza, sembra essere un atteggiamento radicalmente diverso della gente verso la vita e verso il futuro, pragmatico , cosciente , responsabile.
Innanzitutto , in entrambe le città tutto funziona alla perfezione, i treni e le vetture della metropolitana sono nuovi e ben tenuti, e sempre in perfetto orario. Il personale è gentile e sorridente, disponibile ed in grado di risolvere i piccoli problemi del viaggiatore in maniera rapida ed efficiente. le strade sono pulite, i servizi igienici pubblici anche, talvolta in modo sorprendente ( parliamo dei bagni pubblici del mercato centrale di Valencia - 800 bancarelle affollatissime - e di Piccadilly Circus nel cuore di Londra solo per un esempio) Funzionano le biglietterie , gli uffici informazioni, persino i poliziotti per strada sono gentili e disponibili anche per una informazione o persino per una foto ricordo ( anche a Londra nei giorni dei "riots") .Ed i musei, ben organizzati ben gestiti , i monumenti ben conservati e ben tenuti La gente sembra sorridente e sempre disponibile a fermarsi per dare una indicazione. Anche le persone che si salutano per strada sembrano farlo con piacere e non solo per dovere sociale. Le persone che lavorano, serbano una dignità da noi scomparsa: persino gli spazzini, gli autisti dei camion del latte, gli operai che lavorano in strada portano con fierezza le loro divise , sono gentili con il turista che si è smarrito e lo aiutano.
Vi sono moltissimi controlli, telecamere, poliziotti, bigliettai sui treni e sugli autobus ma la impressione non è quella di essere dei perseguitati, quanto di essere protetti.
Il bigliettaio chiede sorridente il biglietto, e ringrazia. L'addetto alla sicurezza si scusa per doverti chiedere di aprire lo zaino, di non scattare foto , di passare da un altra porta..... Potrei continuare per ore. E' uno degli argomenti che maggiormente impregnano le conversazioni ed i racconti di viaggio: pulizia, organizzazione , funzionamento , cortesia efficienza... . La crisi c'è e si vede: anche li ci sono i cartelli "vendesi" ormai scoloriti sui negozi vuoti . Ma la gente sembra avere una fiducia diversa , un diverso atteggiamento verso il futuro. Non c'è quell'atteggiamento fatalista e distaccato che abbiamo da noi, non c'è l'italiana anarchia che si riflette in tutti gli atteggiamenti, dal traffico alla file per i biglietti , di chi non crede nell'autorità costituita e si fa da se leggi e regole.
Non c'è l'atteggiamento dimesso di chi fa un lavoro che ritiene al di sotto delle proprie aspettative così' comune da noi. In questi Paesi europei si respira una fiducia ed una speranza che da noi manca. E credo che le ragioni siano abbastanza facilmente intuibili: da noi i vari governi che si sono succeduti non hanno mai cercato di gestire la situazione sociale, anzi, ha fomentato le lotte tra categorie in un "dividi et impera" post moderno. Il ministro Brunetta, che ha indicato i dipendenti statali, insegnanti compresi, come gli untori dell'intero sistema non è che l'ultimo di una catena di politicanti che nel corso degli anni ha indicato il popolo delle partite IVA come i grandi evasori, gli operai come scioperati e fannulloni, medici ed avvocati come privilegiati ed evasori, in un tutti contro tutti che distrae la attenzione dal vero grande male italiano che è la mancanza di una classe politica e dirigente degna di questo nome. Questo è il motivo per il quale l'Italia è un Paese diverso da tutti gli altri Paesi d'Europa, perché qui la crisi è arrivata in un Paese già in crisi di identità, di valori, di senso di appartenenza e di senso dello Stato. Si, a Londra ci sono stati i "riots" che hanno devastato e saccheggiato ma oltre alla pronta ed efficace risposta dello Stato, a torto o a ragione vi è stata la reazione di tutta la gente: La gente comune, uomini donne e bambini che sono scesi in strada con scope e pattumiere a ripulire, a raccogliere i vetri ed i detriti, che hanno ricomposto con dignità le vetrine rotte con pannelli di legno e sopra vi hanno apposto i cartelli "open as usual" , aperto normalmente. Possiamo discutere sulle cause del disagio sociale, ma resta il fatto che l'intero Paese ha fatto immediatamente squadra, mentre da noi non esistonopiu' le squadre, perchè il potere da anni viene esercitato mettendoci tutti contro tutti.
Questo tipo di esercizio del potere è molto efficace nel breve periodo ma crea un Paese debole e incapace di reagire , ed il logico risultato di una classe politica rivolta non ad una progettualità di ampio respiro ma unicamente alla conservazione delle poltroncine, una elezione dopo l'altra.
Nel nostro Paese, se ci pensiamo bene, tutti i lavoratori sono umiliati ed offesi.
Ho letto oggi nella rubrica "Contromano" di Curzio Maltese sul Venerdi' di Repubblica il bel pezzo che conclude con una battuta su come il problema oggi in Italia sia proprio lo stipendio di un maestro di scuola, la dignità di un maestro di scuola in confronto ai privilegi di parlamentari e dirigenti.. Cito testualmente " Ma la questione morale non nasce dalla corruzione delle classi dirigenti, che è ovvia conseguenza di un sistema ingiusto. La vera questione morale è lo stipendio di un maestro elementare, il livello delle pensioni minime, il divario fra il compenso di un super manager e quello di un impiegato o di un operaio della stessa impresa, gli interessi che le banche lucrano su una famiglia impiccata a un mutuo per la casa...."
Nel nostro paese sono umiliati gli Insegnanti, laureati che debbono formare i Cittadini del futuro con una paga di poco superiore a quella di un operaio, senza prospettive per il futuro e senza strutture. Sono umiliati gli operai , sempre più' precarizzati, costretti a passare sotto le forche caudine di assurdi rituali di referendum con il quale firmare la propria rinuncia ai propri diritti in cambio di un pezzo di pane. Sono umiliati tutti i lavoratori per il disprezzo con il quale vengono disattese le norme di sicurezza, promulgate senza adeguate penali per chi non le applica. Sono umiliati i giovani, che non vedono un futuro che è stato loro rubato da politicanti disonesti che con la scusa della flessibilità del lavoro li hanno privati delle tutele e della certezza di un lavoro. Sono umiliati i vecchi lavoratori, che vedono allontanarsi la meritata pensione ad ogni riunione del Parlamento, costretti a giocare in un gioco le cui regole vengono cambiate di continuo, ed a cui politicanti disonesti spiegano con sadico sarcasmo che si può' benissimo lavorare sino a settant'anni perché loro, dai propri scranni non sentono il bisogno di scendere ne a settant'anni ne mai . Sono umiliati i medici di famiglia a cui lo Stato sta scaricando tutto il peso della Sanità , e che da medici diventano grigi burocrati senza più' amore per la propria professione. Sono umiliati gli impiegati, che si ritrovano a vivere in un mondo senza regole, stretti a tenaglia tra una burocrazia incalzante ed una normativa asfissiante che le Aziende, per non spendere in formazione, scaricano su di loro esponendoli al rischio di venire perseguiti penalmente se sbagliano. Sono umiliati i Sindacati sempre più' deprivati del proprio ruolo ma anche gli esponenti delle altre Parti Sociali, che vedono tutte le decisioni prese sopra la loro testa. Sono umiliati ricercatori e scienziati, costretti a lavorare senza fondi e con stipendi indegni. Sono umiliati i precari ed i lavoratori a rischio di cassa integrazione o licenziamento, che a fronte degli stipendi stellari dei loro dirigenti, sono costretti a rinunciare a testa bassa a diritti, ferie, conciliazione vita-lavoro , sicurezza sul lavoro.per paura di perdere il posto o non vedersi rinnovare il contrato
Forse non è tutto oro quello che luccica ma la impressione è che negli altri stati europei le persone contino ancora, e da noi no.
Nel pezzo che ho citato poc'anzi, Curzio Maltese scrive ancora " "I grande problema economico dell'Occidente è in realtà un enorme problema politico. Ed è questo: non esiste più una sinistra. Una sinistra vera che rappresenti gli interessi dei lavoratori, collegata a sindacati forti, capace di fornire una ricetta economica alternativa al neoliberismo rovinoso della fine Novecento. Da vent'anni e più ci raccontano che per tornare a crescere bisogna privatizzare, abbattere lo Stato sociale, ridurre al minimo i diritti dei lavoratori, rendere sempre più precari i giovani e impoverire i pensionati Questa ricetta ha fallito clamorosamente, ha prodotto un livello d'ingiustizia sociale intollerabile, allargato a dismisura la forbice fra ricchi e poveri, messo in crisi tutti i sistemi democratici e prodotto crisi sempre più catastrofiche. "
E certamente vero. Curzio Maltese è un giornalista di alto livello ed il suo pensiero va valutato con attenzione. Ma al mio ritorno dalle vacanze mi sento di osservare che parlare di Occidente in senso ampio può' essere riduttivo se si valuta il caso Italia. Perché la impressione è che il familismo, il clientelismo, la corruzione a tutti i livelli abbiano creato nel nostro Paese più' che in altri un Paese rovesciato dove fanno carriera solo ed esclusivamente i raccomandati, a prescindere dalle proprie capacità, raccomandati che privi di capacità si circondano non di persone capaci ma di cortigiani, pronti a sostenerne l'immagine. Che a loro volta sovrastano le persone che sono "solo" capaci
In questo modo , le persone capaci lavorano, tirano il carro su cui salgono sempre più' persone che comandano, aggiungendo umiliazione alla umiliazione
E non si intravedono nel nostro Paese anticorpi sufficienti, specie nella classe politica, per debellare questo male
Ecco, la mia impressione è che la crisi ci sia dappertutto, in Europa ed in tutto il mondo occidentale. Come l'influenza. Ma proprio come l'influenza può' essere un malessere banale per un individuo sano, mentre per un organismo debilitato può' essere addirittura mortale, allo stesso modo credo che la crisi possa avere un effetto molto diverso sugli Stati "sani" e su quelli, come il nostro, che invece sani non lo sono per niente.
Ho trascorso un periodo di ferie lontano non solo dal lavoro e dagli impegni di vario genere, ma anche e forse soprattutto lontano da questa italietta in agonia...e tornare in Italia, dopo le ferie, sembra proprio come tornare in ospedale dopo un breve periodo a casa.........
sabato 20 agosto 2011
mercoledì 10 agosto 2011
LA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MONFALCONE E LE MOSCHE CONTRO IL VETRO
Abbiamo tutti ben presente il comportamento della mosca contro il vetro. Vuole uscire dalla stanza, vola verso la luce. ma c'è il vetro della finestra. Vi sbatte contro. Comprende il perchè? ma certo che no. Ottusamente, la mosca continua a sbattere contro il vetro: vola , prende la rincorsa e sbatte. Riparte e dopo un breve volo sbatte ancora. Allora camina sul vetro , pensa, si sforza, poi decolla e bam!! di nuovo contro il vetro. Se proviamo ad aiutarla, magari socchiudendo la finestra, lei no, non comprende che il flussod'aria fresca le indica una nuova via, non concepisce nuove strade ,. non è abbastanza intelligente da immaginara una alternativa: continua a sbattere nello stesso punto, pervicace, ottusa, stolida. Povera, stupida mosca....
Sulle pagine del quotidiano "il Piccolo" nella cronaca di Monfalcone , è comparso un articolo nel quale l'Assessore Schiavo, storico e preistorico assessore dell Pizzolito uno, Pizzolito due e dell'attuale PIzzolitto ter, (oggi anche noto come "Giunta Altran",) indica come necessario per migliorare la qualità della vita dei Cittadini la ennesima "riqualificazione del centro urbano" attraverso la realizzazione di nuove opere finanziate con fondi europei del Progetto PISUS - Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile.
Ecco qua. Integrazione, welfare , nuove povertà, tensione abitativa , mobilità sostenibile, inquinamento della centrale ENDESA (o come di chiama adesso) scuole , valorizzazione della cultura locale, piccolo commercio? tutta balle, tutte questioni minime, marginali: la via indicata dall'eterno assessore è sempre la solita: cantierizzazione esasperata del centro, buche , ruspe e camion. Anche per abituarsi al traffico degli autocarri ed agli sconvolgimenti che arriveranno a MOnfalcone quando cominceranno i lavori per la TAV
Insomma, non si capisce o piu' probabilmente non si vuola capire niente, Lo comprende anche un bambino che le cosiddette "riqualificazioni" del centro, costate svariati miilioni di euro hanno visto in contemporanea la sparizione dei Monfalconesi dal centro ed il collasso del piccolo commercio che ha lasciato spazio ai negozi etnici che tanto spaventano i nostri politicanti. E' una cosa logica: vivere in una città bombardata non piace a nessuno, e mentre le varie giunte Pizzolitto giocavano a fare gli urbanisti, utilizzando la città per le loro sperimentazioni (molte delle quali miseramente fallite) i cittadini andavano a cercare una migliore qualità della vita altrove ed i commerciani fallivano. Ora, i negozi etnici sopravvivono su un piano economico diverso: gestione famigliare, con retribuzioni bassissime clientela etnica anch'essa.
Abbiamo visto che questa improvvisata impresa edile con sede nel palazzo municipale proprio non ce la fa ad imbroccarne una giusta , ma essendo stata comunque rieletta.si sente i n dovere di ritentare e quindi ricomincerà a sventrare strade, distruggere per poi ricostruire abbiamo visto in quale modo (la piazza docet, ma anche il Corso non è stato rifatto da molti anni, !) Poi si stupirà del fatto che piu' riqualifica, piu' la città si desertifica, piu rompe le strade piu' i monfalconesi fuggono e rimane chi non ha alternative.... che strano!!
per fortuna , i soldi che spenderanno non sono i nostri , ma sono quelli di quella signora, ...come si chiama, ...Europa mi pare, ... che li trova nell'orto in mezzo alle patate....O no? oO i fondi europei derivano dai contributoi degli stati membri, e quindi anche dell'Italia, che li ricava tassando i cittadini, anche quelli Monfalconesi??E quindi sono proprio i soldi nostri che vengono butatti via in questo modo?
mah, forse le mosche contro il vetro non sono soltanto i nostri amministratori comunali
....qualcuno questi qua li ha pure eletti.....cittadini, elettor e contribuenti,,,europei!!
Sulle pagine del quotidiano "il Piccolo" nella cronaca di Monfalcone , è comparso un articolo nel quale l'Assessore Schiavo, storico e preistorico assessore dell Pizzolito uno, Pizzolito due e dell'attuale PIzzolitto ter, (oggi anche noto come "Giunta Altran",) indica come necessario per migliorare la qualità della vita dei Cittadini la ennesima "riqualificazione del centro urbano" attraverso la realizzazione di nuove opere finanziate con fondi europei del Progetto PISUS - Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile.
Ecco qua. Integrazione, welfare , nuove povertà, tensione abitativa , mobilità sostenibile, inquinamento della centrale ENDESA (o come di chiama adesso) scuole , valorizzazione della cultura locale, piccolo commercio? tutta balle, tutte questioni minime, marginali: la via indicata dall'eterno assessore è sempre la solita: cantierizzazione esasperata del centro, buche , ruspe e camion. Anche per abituarsi al traffico degli autocarri ed agli sconvolgimenti che arriveranno a MOnfalcone quando cominceranno i lavori per la TAV
Insomma, non si capisce o piu' probabilmente non si vuola capire niente, Lo comprende anche un bambino che le cosiddette "riqualificazioni" del centro, costate svariati miilioni di euro hanno visto in contemporanea la sparizione dei Monfalconesi dal centro ed il collasso del piccolo commercio che ha lasciato spazio ai negozi etnici che tanto spaventano i nostri politicanti. E' una cosa logica: vivere in una città bombardata non piace a nessuno, e mentre le varie giunte Pizzolitto giocavano a fare gli urbanisti, utilizzando la città per le loro sperimentazioni (molte delle quali miseramente fallite) i cittadini andavano a cercare una migliore qualità della vita altrove ed i commerciani fallivano. Ora, i negozi etnici sopravvivono su un piano economico diverso: gestione famigliare, con retribuzioni bassissime clientela etnica anch'essa.
Abbiamo visto che questa improvvisata impresa edile con sede nel palazzo municipale proprio non ce la fa ad imbroccarne una giusta , ma essendo stata comunque rieletta.si sente i n dovere di ritentare e quindi ricomincerà a sventrare strade, distruggere per poi ricostruire abbiamo visto in quale modo (la piazza docet, ma anche il Corso non è stato rifatto da molti anni, !) Poi si stupirà del fatto che piu' riqualifica, piu' la città si desertifica, piu rompe le strade piu' i monfalconesi fuggono e rimane chi non ha alternative.... che strano!!
per fortuna , i soldi che spenderanno non sono i nostri , ma sono quelli di quella signora, ...come si chiama, ...Europa mi pare, ... che li trova nell'orto in mezzo alle patate....O no? oO i fondi europei derivano dai contributoi degli stati membri, e quindi anche dell'Italia, che li ricava tassando i cittadini, anche quelli Monfalconesi??E quindi sono proprio i soldi nostri che vengono butatti via in questo modo?
mah, forse le mosche contro il vetro non sono soltanto i nostri amministratori comunali
....qualcuno questi qua li ha pure eletti.....cittadini, elettor e contribuenti,,,europei!!
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