lunedì 28 febbraio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A MONFALCONE 2011: LA FINE DI UN REGNO ED I VECCHI LEONI

La riemersione con grande sfarzo di figure decisamente vecchie del panorama politico Monfalconese, come l'ex sindaco Blasig, e Luciano Rebulla in un improbabile sodalizio con il dottor Fasola e l'industriale Alessandro Vescovini , il proliferare di nuovi candidati ed anche di nuove liste, coalizioni, unioni di fatto dal profilo ambiguo ed evanescente, unite ad una inattesa vivacità nel centro destra cittadina, in frenetica ricerca di nomi credibili per una candidature proponibile, malumori e scissioni nel centro sinistra incapace di trovare un accordo soddisfacente, presentazione in gran pompa di liste e movimenti nella cornice dell'ex Albergo Impiegati - che in questo ha trovato almeno un fugace motivo per esistere, - la frenetica ricerca di nuovi nomi dal profilo consistente , scandiscono il ritmo di questa precoce campagna elettorale per le elezioni amministrative già peraltro cominciata da tempo con la lunga rincorsa della pretendente al trono Silvia Altran, delfina del crepuscolare sovrano uscente.




Il quadro politico, sociale e culturale che ne esce somiglia molto ad un caotico dipinto di Bressanutti, in cui c'entra tutto ed il contrario di tutto , e nel quale tutti si sentono legittimati ad entrare da padroni , giudicare e sentenziare .La varietà di soggetti in gioco fa venire alla mente quello che succede nel mondo animale quando il vecchio capo branco comincia a perdere le forze e gli altri cominciano a girargli attorno aspettando il momento opportuno per saltargli alla gola. Ci sono i giovani, vigorosi ma inesperti, i più anziani, che dopo le precedenti sconfitte ancora sperano , dotati di esperienza ma minati dai loro trascorsi, ciascuno che guarda in cagnesco l'altro pronto a combattere ma anche a cercare opportune alleanze. Ecco, tranne rare eccezioni, la parola opportunismo sembra essere protagonista di questo momento storico e politico. L'opportunismo di vecchi protagonisti della scena politica cittadina, che fidano più della debolezza dell'avversario che della propria forza , che sperano nella memoria corta dei cittadini elettori, che propongono alleanze improbabili sperando che sembri nuovo ciò' che invece è solo diversamente assemblato , ma anche l'opportunismo di coloro i quali si propongono come forze nuove, ma non hanno il coraggio di rischiare la corsa solitaria e perciò' entrano in una coalizione che, male che vada , assicurerà visibilità politica . Tutto questo va oltre l'usuale competizione politica, e ciò' accade perché la dinastia uscente, pur dopo un decennio di dominio assoluto ed incontrastato, non è riuscita a consolidare una autorevolezza sufficiente ad essere il protagonista , il punto di riferimento , il nemico da battere . Il carnet delle opere compiute, prevalentemente di carattere edilizio, si sta sbiadendo prima ancora che il mandato sia finito, si sgretola la piazza rifatta dopo mille polemiche, fa acqua la Galleria d'arte Contemporanea, si è perso il centro cittadino, soffre il commercio , rimane deserto l'albergo impiegati, naufragano sogni chimerici come le terme romane mentre gli immigrati vivono in dieci per stanza, bivaccano in centro e la gente ha smesso di sperare in un rilancio della Città. La voce stentorea del sindaco Preside che promette cose che "ha detto mille volte" ormai tace . Chi lo segue porta un pesante fardello, ma non sembra avere capito che i tempi sono cambiati, che le gente è stanca e stufa di vane promesse. Che avrebbe avuto voglia di poter dire le sua sul prossimo candidato sindaco, e che perciò', resa orfana delle primarie, potrebbe ora essere tentato di defilarsi verso altri lidi. Lidi che ospitano si qualche proposta veramente interessante, ma che sono popolati anche di improvvisati ( i giovani e vigorosi leoni) e di vecchi lupi dal pelo un tempo fulvo ed ora incanutito che portano con se il ricordo di gestioni cittadine non sempre coronate dal successo. A titolo di esempio ricordiamo iniziative clamorosamente fallite e costate molti soldi ai cittadini come l'iniziativa Peep di Via Aris, per la realizzazione della quale fu decretato un esproprio con una "occupazione d'urgenza" molto controversa e contro la quale i vecchi proprietari vinsero il ricorso ottenendo un rimborso miliardario. Guardiamoci da chi oggi si erge a giudice dell'operato dei propri successori, se non ha l'autorevolezza per farlo. Così' come bisogna fare attenzione ad analizzare con attenzione quali siano i trascorsi politici di chi oggi si ripropone vantando esperienza di politica di lungo corso. Attenzione perché tra loro c'è anche chi propone l'accorpamento degli ospedali nell'Area vasta, che per Monfalcone si tradurrebbe nell'ennesimo impoverimento dell'ospedale, peraltro già in corso o l'accorpamento di Società Multiutility in soggetti più' grossi, forse più potenti ma sicuramente più' anonimi e meno attenti al Territorio. Facciamo attenzione da che pulpito viene la predica. Perché il rischio che si corre oggi più' che mai è quello del "voto contro" . Un voto dato con leggerezza per protestare in qualche modo contro chi ci ha deluso, senza pensare che può' arrivare ad amministrarci chi ci deluderà cento volte di più'. Al peggio non c'è mai fine. Bisogna avere la forza di cercare chi merita un voto positivo e costruttivo, chi ha proposte nuove e fattibili , credibili e realizzabili. ............C'è vita là fuori...?----

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