giovedì 18 agosto 2022

La sinistra che non c'è - 1


        Monfalcone era considerata, sino a pochi anni fa, come una "roccaforte della sinistra", tanto che il trionfo della Lega nel 2016 fece parecchio rumore , anche a livello nazionale  Si dice che persino Bersani , all'epoca, sia caduto dalla sedia alla notizia della "caduta" di Monfalcone di fronte alla Lega, e la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Concita De Gregorio ha dedicato a questo episodio nientemeno che una puntata del programma televisivo "Fuori Roma" (molto interessante, cercatela su RayPlay) 

        Monfalcone è una città cresciuta all'ombra dei Cantieri navali, che ne hanno fatto una realtà operaia sin dal 1908, e la classe operaia  storicamente si riconosceva nei valori della sinistra, cosa che probabilmente è stata data per scontata da parecchi. Poi pero', a mio parere, sono cambiate due cose: la classe operaia da una parte, e la politica della sinistra dall'altra. Il tonfo della sinistra e l'avanzata della destra, con ogni probabilità non sono state un fulmine a ciel sereno, una cosa improvvisa e imprevedibile: sono stati il risultato di una erosione cominciata da tempo. Sino dagli anni 90 del secolo scorso Fincantieri ha cambiato strategia di assunzioni ed ha cominciato un massiccio ricorso al subappalto, cosa che ha comportato la progressiva scomparsa della figura del tipico operaio della Grande Fabbrica, il "cantierino" e l'afflusso di grande masse di immigrati inquadrati molto diversamente nel luogo di lavoro , cosa che ha comportato grossi cambiamenti economici e sociali in città  . I "vecchi" cantierini sono diventati pensionati, e le lotte operaie hanno cominciato a sfumare nel ricordo, mentre i nuovi immigrati non potevano costituire una  nuova classe operaia perché in maggior parte precari , suddivisi e frammentati tra centinata di piccole e piccolissime e e comunque estremamente ricattabili e con problemi legati all'inserimento in una società per loro nuova e spesso estremamente diversa da quella di provenienza. Nel contempo, dopo la caduta del muro di Berlino, e la cosiddetta caduta delle ideologie, la Sinistra nel suo complesso entrava in una forte crisi di identità (ad oggi irrisolta) nella quale la scomparsa di alcuni dogmi ha portato la sinistra stessa alla ricerca di nuovi ruoli e nuovi protagonisti , non sempre con buoni risultati (a livello nazionale si veda, per esempio, il ruolo di Renzi nella distruzione del PD, a sua volta derivato da progressive  "fusioni a freddo" di soggetti politici che di volta in volta avevano preso il posto dei vecchi partiti in cerca di un nuovo centro di gravità permanente) 

        A Monfalcone questo si è concretizzato con l'avvento di due gestioni Pizzolitto ed una Altran, che delle prime due era la naturale prosecuzione. Credo che questi quindici anni abbiano portato alla progressiva erosione del concetto di sinistra a Monfalcone. Queste amministrazioni erano composte da persone che davano la netta impressione di ritenere di  avere tutto da insegnare e niente da imparare, quindi con scarso ascolto della gente che avrebbero dovuto rappresentare,   e che al sociale preferivano l'architettura urbana.  Non c'è stata per esempio da parte di queste amministrazioni una gestione dei flussi migratori e dell'impatto che essi hanno avuto sulla realtà Monfalconese.(integrazione?)  I primi ad arrivare a Monfalcone in questa nuova realtà industriale, erano dipendenti delle prime ditte in subappalto che  provenivano dal sud dell'Italia, ed il mercato degli affitti è schizzato alle stelle, le scuole si sino trovate in difficoltà, la sanità locale è andata sotto pressione . A seguire una forte immigrazione dal Bangladesh , che ha portato in breve alla formazione della seconda comunità piu' popolosa in Italia , con tutte le conseguenze del caso.

        Poco o nulla  incisiva nei confronti di Fincantieri e (e della Centrale elettrica ) per quanto riguarda la responsabilità sociale di impresa, scarsamente impegnata per non dire quai assente nel ruolo di mediazione dei forti flussi di immigrazione e nella inclusione ed integrazione degli immigrati, (che avrebbe dovuto essere il punto di forza di una amministrazione di sinistra)  principalmente interessata ad un restilyng della città senza un vero ascolto dei cittadini, come per esempio il rifacimento della Piazza, (della quale a pochi anni di distanza si è potuto verificare il deprimente risultato )o la ristrutturazione dell'ex Albergo impiegati ,( per i quali sono stati spesi 5 milioni di euro  di denaro pubblico senza che si capisse bene quale sarebbe stato il ritorno per i cittadini. ...)  Un approccio alla cultura perlomeno discutibile ,  con una galleria d'arte contemporanea  praticamente sempre chiusa, la promozione di iniziative culturali, per cosi' dire, elitarie, con consistente impegno di fondi e pubblico risibile. Insomma una gestione della città che di sinistra aveva molto poco, una amministrazione impegnata a ammirarsi l'ombelico, con amministratori ed assessori spesso molto chiusi nei confronti della cittadinanza, (anche se non proprio tutti)  specie nei primi due lustri.  Non dimentichiamo poi una esasperata cantierizzazione della città per gli interventi di cui sopra, che hanno messo il commercio a dura prova e che senz'altro hanno contribuito alla desertificazione del centro, che ha quindi velocemente perduto il suo ruolo di nucleo aggregativo della comunità autoctona. Tutto questo , unito all'atteggiamento autoritario del Sindaco ha probabilmente  creato nel tempo uno scollamento dei Cittadini anche non di sinistra nei confronti della politica locale, scollamento del quale il famoso "accordo" per la rinuncia della costituzione di parte civile del Comune nei processi amianto è stata lo goccia (o forse il secchio) che ha fatto traboccare il vaso. Alle elezioni del 2016 il botto, la sinistra va a gambe all'aria. E qui succede il finimondo. Già al primo turno la candidata della Lega rischia di fare il colpaccio con oltre il 49 % , poi il ballottaggio è una debacle completa con oltre il 62 % contro il 37,51 . Personalmente mi è molto dispiaciuto, ma ho trovato significativo  sentire qualche ex sindaco, nei comizi tra il primo turno ed il ballottaggio  sbottare  frasi del tipo "ma insomma , non vorrete mica consegnare la Città alla destra?" con un tono esasperato, rabbioso e forse un tantino disperato,  che credo fosse indicativo di uno stato d'animo di incredulità rispetto al fatto che la sinistra, per quanti errori avesse commesso, potesse essere messa da parte. Ed invece.


Sipario.


        Dopo questo clamoroso tonfo  la Sinistra a  Monfalcone sembra essere improvvisamente scomparsa. Ad una personalità strabordante come quella della Sindaco in carica, fa riscontro un silenzio assordante . Non opposizione, programmi persone, progetti.Per oltre cinque anni.

        I rappresentanti della sinistra sembrano annichiliti, basiti, senza idee.

        Questo ci porta ai giorni nostri, alle elezioni 2022 .Dopo un lustro di silenzio si parte con una parvenza di primarie che propongono persone molto diverse tra loro. Un apprezzato avvocato ed uno stimato imprenditore, entrambi bravissime persone,  probabilmente pero' in difficoltà ad evocare una immagine di sinistra, ed una persona  di chiara estrazione politica di sinistra che vince, va detto con 255 voti sulle 623 persone  che si sono volute esprimere Mi è venuto in mente che questo potrebbe essere stato un esperimento per cercare di capire se la strategia elettorale da mettere in campo si sarebbe dovuta orientare sulla possibile capacità di un nuovo sindaco, oppure se la battaglia dovesse assumere una connotazione ideologica. 

        Mi sembra evidente che la strada scelta sia stata quest'ultima  e non è stata vincente. Anche se bisogna dire che la notevole squadra che si è creata a sostegno della candidata sindaco ha rammentato i bei tempi dell'entusiasmo politico. 


        E' mia opinione che un enorme patrimonio sia stato dissipato , nel recente passato, e che non sia sufficiente una campagna elettorale per ricostruirlo


        A prescindere dalle varie polemiche che si sono intrecciate, anche a seguito di  varie interferenze di politici probabilmente mossi anche da  da personalismi , va detto che comunque un campione di 627 persone su 20.000 votanti non è cosi' rappresentativo qualunque sia il risultato. Comunque sia, ora a questa sinistra all'opposizione spetterebbe l'arduo compito di costruire una nuova immagine, una nuova fiducia basata su proposte concrete ed attuabili che rispondano a reali esigenze dei Cittadini, su una progettualità credibile per la Città ed il mandamento . E non sembra un compito facile


        Se questa sinistra vuole proporsi come qualcosa di nuovo, avulso da un passato scomodo, ha l'arduo compito di ricostruire una immagine positiva, basata sulle competenze piuttosto che sulla pura ideologia , su programmi specifici e ben articolati piuttosto che sun "libro dei sogni" su una critica costruttiva piuttosto che su una denigrazione di quanto fatto dalla giunta attuale . Perchè l'avvento di un Sindaco di destra che fa le cose, che amministra la città con capacità e competenza ha rotto gli schemi, e i Cittadini/contribuenti/elettori hanno capito che vanno valutate in primo luogo le persone ed i programmi , che le ideologie pure e semplici appartengono al passato., che Monfalcone è una citta complessa piema di problemi che vanno affrontati puntualmente con competenza e che percio' ci vogliono persone tecnicamente competenti. Poi che abbiano un orientamento politico adeguato, certo, ma in primo luogo devono convincere.   Ci sono davanti cinque anni di lavoro per poterlo fare. Sino ad allora....non ci resta che aspettare